Mons.Costantino Di Bruno"Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!"

Il Vangelo è un Libro stupendo, meraviglioso. Ogni sua parola è carica di mistero. Non vi è in esso una sola parola inutile, vana. Nulla in esso avviene per caso, per un incontro fortuito di circostanze. Vi è in esso una regia divina. Lo Spirito Santo, supremo Maestro, guida ogni evento per trasformarlo in salvezza, redenzione, verità, amore.
Apparentemente tutto è occasionale, in verità tutto è programmato, voluto, deciso dallo Spirito del Signore che muove perennemente Gesù. Possiamo affermare che dal primo istante del suo concepimento, fino all’ultimo, quello vissuto sulla croce, quando consegna il suo spirito nelle mani del Padre, Gesù è l’opera dello Spirito di Dio.

Niente avviene in Lui senza lo Spirito del Signore. Tutto invece si compie in Lui nello Spirito Santo. Questa stessa verità deve essere di ogni apostolo di Gesù, di ogni suo discepolo, di ogni cristiano, se vuole operare salvezza sulla nostra terra. Ma è questa la differenza che ci separa da Gesù. Lui è perennemente opera dello Spirito in tutta la sua umanità.  Noi quasi sempre siamo opera di noi stessi. È l’abisso dell’idolatria, della superstizione, dell’empietà. Senza lo Spirito Santo in noi non si opera salvezza, mai, perché la salvezza è l’opera dello Spirito in noi, con noi, per noi. Questa verità va proclamata con fermezza, grande convinzione, luce sempre più grande.

Oggi Gesù vuole partire per la Galilea. Non è Lui che lo vuole. È lo Spirito Santo che lo vuole e lo spinge, lo muove perché parta. È lo Spirito del Signore il Regista  di Cristo. In Galilea Gesù dovrà dare inizio alla sua missione. Dovrà cominciare a chiamare i suoi primi discepoli. Dovrà iniziare ad essere il Maestro che prepara il futuro della redenzione e della salvezza. Se ognuno di noi non preparare questo futuro, formando persone che dovranno prenderne il posto nella storia, l’opera della salvezza muore.

Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Gesù trova Filippo. Non si tratta di un “trovare” occasionale, fortuito. È un trovare per ricerca, perché lo Spirito Santo manda Gesù verso Filippo e Filippo verso Gesù. È questa divina regia che a noi quasi sempre sfugge nella nostra pastorale. Noi pensiamo che ogni nostro incontro sia fortuito, occasionale, casuale. Nulla è fortuito e niente è casuale nell’opera dello Spirito Santo, nell’azione di questo supremo Maestro e Regista divino dell’opera della Redenzione. O noi cambiamo mente, cuore, pensieri, valutazioni per incontri e persone oppure saremo divorati dalla grande vanità.

Gesù trova perché lo Spirito Santo gli fa trovare. Trova per chiamare, salvare, guarire, rinnovare, giustificare, perdonare. Trova per iniziare la costruzione del futuro della salvezza. Gesù trova Filippo, Filippo si lascia trovare da Gesù. Anche Filippo,  trovato e lasciatosi trovare da Gesù, trova a sua volta Natanaele. Lo Spirito Santo lo ha posto sulla sua strada. Natanaele reagisce. Lui è spirito puro, riflessivo. Conosce Nazaret, ma di certo non conosce Dio, dal momento che Dio non è legato a nessun uomo e a nessun luogo. Dio è sempre il Creatore dal nulla delle cose e dal nulla dell’uomo, dal niente dal niente Lui trae ogni cosa. Spesso noi conosciamo la storia, ma non conosciamo il Dio che fa la storia. L’assenza in noi della vera conoscenza del Dio della storia è una delle cause di tante contraddizioni nella nostra vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a conoscere Dio.

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