Movimento Apostolico "Anche quelle io devo guidare"

IV Domenica di Pasqua (Anno B) (26/04/2015)
Vangelo: Gv 10,11-18 
La relazione tra Gesù e il Padre è di perfetta obbedienza. La divina volontà per Gesù è duplice: deve custodire, curare, nutrire, condurre alle sorgenti delle acque della vita tutte le pecore che il Padre gli ha dato. Le regole di questa conduzione è anche il Padre che le detta. Noi le conosciamo per due vie: attraverso il profeta Ezechiele e l'apostolo Pietro. Sono regole perenni, eterne. Passa la storia, esse rimangono.
Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il
suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d'Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d'Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidire con i piedi quella che resta. Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito. Perciò così dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. Poiché voi avete urtato con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna contro le più deboli fino a cacciarle e disperderle, io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora. Susciterò per loro un pastore che le pascerà, il mio servo Davide. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore. Io, il Signore, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. Stringerò con loro un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive. Abiteranno tranquilli anche nel deserto e riposeranno nelle selve (Ez 34,11-25).
Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce (1Pt 4,1-4)
Il Padre non ha dato a Gesù solo le pecore che Lui personalmente ha curato, custodito, protetto, nutrito. Per tutta la durata della storia, fino all'avvento dei cieli nuovi e della terra nuova, il Padre darà a Gesù molte altre pecore. Anche queste vanno accudite, cercate, nutrite, protette, condotte ai pascoli eterni. Come Gesù potrà obbedire a questo secondo comando del Padre? Attraverso i suoi pastori.
La Chiesa, nei suoi pastori e nei suoi fedeli, non deve avere una visione umana di se stessa. Deve sempre vedersi nella volontà del Padre. Il Padre sempre vuole aggiungere altre pecore al suo gregge ed è compito dei pastori accoglierle, nutrirle, aggregarle al gregge, vigilare affinché nessuna di esse vada perduta. Nella missione della Chiesa il proselitismo non c'entra, perché non è la Chiesa che si dona le pecore. È il Padre celeste che gliele dona ed essa è obbligata a riceverle con amore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci dai pensieri nocivi.

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