Movimento Apostolico"Mostrò loro le mani e il fianco"


II Domenica di Pasqua (Anno B) (12/04/2015)
Vangelo: Gv 20,19-31 
Il Crocifisso è il Risorto, il Risorto è il Crocifisso. Questa identità è essenza della fede. La verità di Dio e dell'uomo è in questa unità di croce e di risurrezione. L'Agnello immolato è il Vivente, il Signore, Colui che ha in mano la chiave per aprire i sigilli della storia. Questa verità è il principio ermeneutico dell'Apocalisse di San Giovanni.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per
sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi (Ap 1,17-18).
E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione (Ap 5,1-14).
Questa unità oggi si sta sgretolando. Sta imperando una visione falsa sia sul Crocifisso che sul Risorto. Gesù invece vuole che vi sia perfetta unità e pienezza di verità sul Risorto che è il Crocifisso e sul crocifisso che è il Risorto. La storia è una.
Questa unità va ricomposta nel cristiano. Anche lui deve essere il crocifisso che è risorto e il risorto che è stato crocifisso. Chi separa la croce dalla gloria mai potrà essere un vero discepolo di Gesù. Croce e gloria devono rimanere in eterno una cosa sola. Ogni discepolo di Gesù, se vuole essere creduto, deve presentarsi ai fratelli con i segni della croce nel suo corpo. È la croce che attesta la sua verità evangelica.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci ad amare la croce.
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