padre Gian Franco Scarpitta " La vita dall'effetto sorpresa"
Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno B) (04/04/2015)
Vangelo: Mc 16,1-8
"Sono nato di notte - dice Dio - perché tu creda che io posso illuminare qualsiasi realtà." Con questa espressione di Lambert Noben riflettevamo più di tre mesi or sono su come nottetempo si realizzano le più importanti opere a beneficio dell'uomo. La fuga dall'Egitto,
l'istituzione dell'Eucarestia, l'arresto di Gesù sono avvenimenti che avvengono nelle ore più tarde del giorno, quando solitamente ci si da al riposo, alla calma e alla riflessione. Mentre la maggior parte della popolazione è adagiata sul proprio letto avendo sprangato le porte di casa, si realizzano eventi che altrimenti durante il giorno sarebbero forse difficili e impossibili appunto per la complicità della luce del sole. Durante la notte avvengono anche le opere che l'indomani realizzano l'effetto sorpresa, quelle che non di rado ci attraggono e ci seducono infondendo stupore e meraviglia e non di rado anche tanta gioia e contentezza. Proprio di notte fu dato infatti ai pastori che vegliavano sul gregge l'annuncio della gioia grande della greppia. E adesso, dopo che nottetempo Dio ha consentito l'impero delle tenebre su Giuda per la consegna del proprio Figlio alla croce, proprio durante la notte avviene l'episodio che riempie di stupore due donne di Gerusalemme, che allertano poi due apostoli, che a loro volta correranno sul posto: il sepolcro che conteneva il cadavere di Gesù è stato aperto. La pietra possente che ostruiva l'ingresso è stata divelta e all'interno non c'è più la salma. Le bende e i teli sono per terra e il sudario è ben piegato a parte. Com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla durante quella notte? Per rimuovere un masso occorre la forza muscolare di alcune persone; per trafugare un cadavere e liberarlo dalle bende è necessario impiegare parecchio tempo, anche per colpa dell'oscurità del sito stretto e angusto; in linea di massima deve verificarsi anche che più persone veglino nottetempo per ore, chi entrando chi uscendo e chi camminando intorno al sepolcro. Le bende sul pavimento poi sono "distese", mentre prima, sul cadavere del defunto, come usanza erano disposte arrotolate a spirale. Il sudario è avvolto e ben piegato a parte. Per preoccuparsi di ordinare in tal modo bende e teli è necessario impiegare molto più tempo del previsto e intanto l'intera operazione dovrebbe comportare vociare di gente, suoni, tonfi, rumori. E soprattutto dovrebbe richiedere almeno il tempo di un'intera nottata. Il tempo sufficiente che qualcuno, anche da lontano, si renda conto di ciò che sta accadendo. E'inverosimile che qualcuno possa aver commesso un simile sacrilegio calcolato sul cadavere di Gesù senza attirare l'attenzione e con quei minimi particolari. Com'è possibile che al risveglio i due discepoli vedano i particolari delle bende e del sudario ben disposte? Com'è possibile che quando ancora è buio, le donne notino che non occorre rimuovere la pietra dal sepolcro, visto che è già stata rimossa? In realtà, ciò che per l'uomo è inimmaginabile e fascinoso non è affatto impossibile per Dio e quindi, come a Betlemme era nato lasciando intatto un grembo vergineo, così adesso è risuscitato da morte lasciando intatto e inviolato il sepolcro che lo ospitava. Ciò che è sorpresa è Mistero per l'uomo perché comunque rimane appannaggio di Dio. La sorpresa mattutina della Resurrezione è il Mistero per cui Gesù Cristo si è svincolato dalle bende e dal sudario, ha spintonato la pietra ed è uscito indenne dal sepolcro. All'effetto sorpresa l'uomo non può che aderire con la risorsa della fede. E' necessario infatti credere e aprire il cuore all'evento esaltante della resurrezione, lasciarsi coinvolgere disinteressatamente e fare anche un conseguente dono di noi stessi a chi si è fatto Dono per noi. Le indagini sulla tomba e sul cadavere di Gesù, le ricerche sulle apparizioni sono soltanto un ausilio al nostro credere, ma appunto alla fede spetta il primato assoluto. Di fronte all'evento del sepolcreto di Gerusalemme che sorprende tutti suscitando meraviglia e stupore è necessario solamente disporsi secondo la frase "Io credo"
A ben pensarci, per gli uomini del nostro tempo forse non è difficile accettare che Gesù sia risorto. In fin dei conti non sarebbe impossibile accogliere il fatto della fuoriuscita dal sepolcro in quanto tale. Ciò che suscita difficoltà è piuttosto accettare che questo avvenimento abbia per noi ancora rilevanza, che esso possa ancora interessarci da vicino, che possa avere utilità immediata e magari anche "tecnica". L'indifferenza latente nei confronti della Risurrezione non coincide insomma con il dire "Non ci credo", ma sta nel dire "Non m'interessa". Diventerebbe però interessante se si considerasse che a risuscitare è stato Dio stesso, il fautore della vita che ora dona la Vita proponendosi a tutti criterio di vita. La resurrezione diventerebbe importante per ciascun uomo se si considerasse che la vita in Cristo è un modo di vivere costantemente la vita stessa dell'uomo, che la scelta del Vangelo è l'unica nostra alternativa possibile.
E infatti Cristo è risorto perché noi possiamo credere non soltanto che Dio esiste, ma che egli è davvero attendibile su tutto e che si propone sempre a vantaggio dell'uomo. In una parola che Dio è sempre Amore per l'uomo.
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