Sr Marzia Ceschia"PASSARE ACCANTO…"

Abitualmente mi trovo a contatto con ragazzi preadolescenti e adolescenti per il servizio educativo che mi viene richiesto a scuola: loro spesso mi scuotono con le loro domande e le faticose elaborazioni di drammi, difficoltà, questioni con cui forse oggi più che mai vengono costantemente a contatto per vissuti personali o assediati da informazioni veloci, tra le quali si
passa senza aver tempo e modo di riflettere. Ultimamente abbiamo provato a leggere il giornale insieme, operazione inusuale per la gran parte di loro, che mi hanno riferito che la fonte prevalente a cui attingono notizie sono i social network. Un flash seguito da un altro: parole e immagini “paparazzati” tra le storie degli uomini, cui ci si abitua inconsapevolmente. Ti aggrovigliano le emozioni, ti insinuano sotterranee paure, ma il “nemico” non lo conosci, diventa un’atmosfera, un clima respirato, un affanno di stare al mondo difendendo spazi. L’impalpabile nemico che non può diventare amico. Si parlava di “crisi” giorni fa: parola d’ordine ormai per spiegare qualunque cosa, uno status quaestionis… ma poi? Ho provato a buttare l’amo: la crisi ha un’unica soluzione… la solidarietà come espressione della compassione. Ci abbiamo ragionato insieme, provando a fare un inventario di situazione pratiche, concrete, non sopporto le pure elucubrazioni tra il bigotto e il moralista… e oggi farò memoria con i miei ragazzi di migliaia di morti sepolti dal Mediterraneo, bambini uomini e donne che sono una questione umana prima ancora che una questione politica. Ragazzi – vorrei che questo ascoltassero – è in gioco la dignità di essere persone! Quale giustizia per il povero, il forestiero? Quale giustizia ci è chiesta oggi? Quale servizio alla Vita? Che cos’è la misericordia che Papa Francesco ci sta indicando come itinerario da percorrere? E mi provoca ricordare un pensiero di Sorella Maria di Campello: «Il Samaritano… Gesù vuol far intendere come la pietà è il primo dei comandamenti. Senza l’amore dei fratelli, l’amore di Dio è una illusione…; dobbiamo trasferire il concetto a quei compagni di viaggio che avrebbero bisogno di rispetto, di pietà, ma a cui passiamo accanto senza dare del nostro cuore; …non sappiamo se non sia il nostro fratello sofferente che può fare del bene a noi. Chi soffre di più è sempre al di sopra di noi. Il nostro atteggiamento deve essere sempre più: rispetto per qualunque motivo di soffrire… Sapendo che Gesù utilizza tutto, dobbiamo sempre guardare a chi soffre con rispetto, con uno sguardo, con un sorriso, e soprattutto, cercare di non essere indegne». La Parola senza tempo continua a indicarci la via umana, quella “giusta”, degna secondo Dio, quella che rende vigili dal dimenticare, perché «Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l’uno e l’altro» (Pr 22,2) o il Signore ci interpella nell’uno e nell’altro: «Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?» (Mt 25,38). Quando nella via in cui tutti siamo fuggiaschi, pellegrini, esuli, ospiti? «…un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione» (Lc 10,33).

ARTICOLO DI: Marzia Ceschia
“Pace e bene! Sono Sr Marzia Ceschia, classe 1976, sono nata a San Daniele del Friuli (UD) e sono religiosa delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.

DAL SITO:

Bibbia Francescana

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