Wilma Chasseur " L'ora della luce"
Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno B) (05/04/2015)
Vangelo: Gv 20,1-9
Vinta è la morte! Sconfitte le tenebre! I cieli, che fino alla morte di Gesù erano rimasti chiusi, impenetrabili ed inaccessibili, di colpo si riaprono.
L'unico Sepolcro vuoto di tutta la storia
I giusti dell'Antico Testamento che aspettavano
con trepidazione questo grandioso avvenimento, esultano nel sentire la voce del Salvatore che li chiama: "Sorgi o tu che dormi, prigioniero della morte e degli inferi, svegliati dal sonno, è giunta l'ora della tua liberazione ". E' questa la stupenda realtà pasquale: abbiamo un Salvatore che dice anche a noi: risorgi o tu che giaci ancora nel sepolcro, prigioniero del peccato e delle tenebre, Io li ho vinti e distrutti entrambi. Alzati e rivestiti di luce! Volgi il tuo sguardo a Colui che hanno trafitto, guarda ad Oriente da dove viene il tuo Sole che sorge per liberare "quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte".
Salvati non una volta per tutte, ma ogni istante!
E' questa la BUONA NOVELLA: abbiamo un Salvatore che ci salva, non una volta per tutte, ma ogni giorno, ogni ora, dai nostri sbandamenti, oscuramenti e tradimenti vari! Grazie al Suo sacrificio e alla sua presenza in noi, possiamo ogni giorno passare dalle tenebre del male allo splendore della luce, e diventare - da tenebrosi che eravamo - splendenti di luce!
Se i Vangeli delle scorse domeniche, manifestavano la grande misericordia di Gesù, l'avvenimento di oggi fa risaltare la Sua onnipotenza: infatti non è sceso dalla Croce mentre era ancora vivo, come lo sfidava a fare la plebaglia, ma è uscito vivo dal sepolcro dopo che era già morto!
Finché un uomo muore e poi non risorge, è sicuro che è solo un uomo, ma quando un uomo muore e poi risorge, è altrettanto sicuro che non è più solo un uomo: non può essere che Dio! E Dio in persona! Perché oltretutto di quell'Uomo - per quelli che lo vorrebbero solo uomo - non si è mai e poi mai trovato il cadavere. Vediamo nel Vangelo le donne che preparavano gli unguenti, le erbe e gli aromi per andare ad imbalsamare quel corpo: Ebbene quel corpo non l'hanno trovato, né nel sepolcro, né fuori né nei paraggi. Mentre le donne preparavano gli aromi, lui stava già risorgendo da morte.
Corpo scomparso, ma Lui dov'è?
Ed è vivo ancora oggi con il Suo corpo glorioso e vivrà per i secoli dei secoli. Sì, Gesù Cristo vive, anzi è il vivente. Ed è una realtà storica! Non è un simbolo, né un mito: io non sarei qui a scrivere se Lui non fosse vivo e presente con il suo Spirito (non sarei capace di parlare di un mito o di un essere leggendario) e voi non sareste qui a leggermi, perché -ne sono certa- non vi interesserebbe leggere la storia di uno che non è mai esistito e che non cammina con voi ogni giorno, dandovi forza e coraggio per andare avanti. Coraggio dunque, amici: non siamo soli nel cammino. Colui che passava per le contrade della Palestina, attraversa ancora le nostre strade e le nostre vite, parla al nostro cuore e oggi si eleva in alto, vincitore anche della morte, per dirci che è andato a preparaci un posto. E per dirci che neanche noi saremo destinati a rimanere per sempre nel sepolcro, ma risorgeremo pure noi per rivestire un corpo di luce e di gloria. Per i secoli dei secoli.
Vangelo: Gv 20,1-9
Vinta è la morte! Sconfitte le tenebre! I cieli, che fino alla morte di Gesù erano rimasti chiusi, impenetrabili ed inaccessibili, di colpo si riaprono.
L'unico Sepolcro vuoto di tutta la storia
I giusti dell'Antico Testamento che aspettavano
con trepidazione questo grandioso avvenimento, esultano nel sentire la voce del Salvatore che li chiama: "Sorgi o tu che dormi, prigioniero della morte e degli inferi, svegliati dal sonno, è giunta l'ora della tua liberazione ". E' questa la stupenda realtà pasquale: abbiamo un Salvatore che dice anche a noi: risorgi o tu che giaci ancora nel sepolcro, prigioniero del peccato e delle tenebre, Io li ho vinti e distrutti entrambi. Alzati e rivestiti di luce! Volgi il tuo sguardo a Colui che hanno trafitto, guarda ad Oriente da dove viene il tuo Sole che sorge per liberare "quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte".
Salvati non una volta per tutte, ma ogni istante!
E' questa la BUONA NOVELLA: abbiamo un Salvatore che ci salva, non una volta per tutte, ma ogni giorno, ogni ora, dai nostri sbandamenti, oscuramenti e tradimenti vari! Grazie al Suo sacrificio e alla sua presenza in noi, possiamo ogni giorno passare dalle tenebre del male allo splendore della luce, e diventare - da tenebrosi che eravamo - splendenti di luce!
Se i Vangeli delle scorse domeniche, manifestavano la grande misericordia di Gesù, l'avvenimento di oggi fa risaltare la Sua onnipotenza: infatti non è sceso dalla Croce mentre era ancora vivo, come lo sfidava a fare la plebaglia, ma è uscito vivo dal sepolcro dopo che era già morto!
Finché un uomo muore e poi non risorge, è sicuro che è solo un uomo, ma quando un uomo muore e poi risorge, è altrettanto sicuro che non è più solo un uomo: non può essere che Dio! E Dio in persona! Perché oltretutto di quell'Uomo - per quelli che lo vorrebbero solo uomo - non si è mai e poi mai trovato il cadavere. Vediamo nel Vangelo le donne che preparavano gli unguenti, le erbe e gli aromi per andare ad imbalsamare quel corpo: Ebbene quel corpo non l'hanno trovato, né nel sepolcro, né fuori né nei paraggi. Mentre le donne preparavano gli aromi, lui stava già risorgendo da morte.
Corpo scomparso, ma Lui dov'è?
Ed è vivo ancora oggi con il Suo corpo glorioso e vivrà per i secoli dei secoli. Sì, Gesù Cristo vive, anzi è il vivente. Ed è una realtà storica! Non è un simbolo, né un mito: io non sarei qui a scrivere se Lui non fosse vivo e presente con il suo Spirito (non sarei capace di parlare di un mito o di un essere leggendario) e voi non sareste qui a leggermi, perché -ne sono certa- non vi interesserebbe leggere la storia di uno che non è mai esistito e che non cammina con voi ogni giorno, dandovi forza e coraggio per andare avanti. Coraggio dunque, amici: non siamo soli nel cammino. Colui che passava per le contrade della Palestina, attraversa ancora le nostre strade e le nostre vite, parla al nostro cuore e oggi si eleva in alto, vincitore anche della morte, per dirci che è andato a preparaci un posto. E per dirci che neanche noi saremo destinati a rimanere per sempre nel sepolcro, ma risorgeremo pure noi per rivestire un corpo di luce e di gloria. Per i secoli dei secoli.
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