Abbazia Santa Maria di Pulsano Letture patristiche della «SS. Trinità»

I Domenica dopo la Pentecoste (s) B
Matteo 28,16-20;  Deuteronomio 4,32-34.39-40;  Salmo 32;  Romani 8,14-17
DISCORSO 384 di sant’Agostino, Vescovo
SULLA TRINITÀ, SIA SUL VECCHIO E NUOVO TESTAMENTO
CONTRO GLI ARIANI.
Chi è Dio.
1. 1. Incessantemente, ogni giorno ci viene letta la santa parola di Dio per la salvezza e il
nutrimento della nostra anima; di questo nutrimento saremo saziati alla mensa eterna nella vita futura, come dice il profeta: Sarò saziato al manifestarsi della tua gloria 1. Noi possiamo inneggiare alla gloria che ci attende, ai beni che l'arricchiranno, allo splendore di cui brillerà, ma non siamo in grado di esprimere tutto questo a parole. Ce ne spiega il motivo Paolo che scrive: Quelle cose che occhio non vide né orecchio udì né mai entrarono in cuore d'uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano 2. Tanti e tali eterni doni celesti il Signore onnipotente ha preparato ai suoi santi popoli fedeli di tutto il mondo; ma chi è Dio stesso che li ha disposti per noi? Di lui diciamo solo che non lo sappiamo misurare né esprimere né comprendere, che è al di là di tutto, al di fuori, al di sopra. Supera ogni sua creatura, è al di là delle sue opere, sta al di sopra di tutto. Potrei cercare di esprimere la sua grandezza, ma lui è più grande, la sua bellezza, ma lui è più bello. Egli è più dolce di ogni dolcezza, più fulgido di ogni splendore, più giusto di ogni giustizia, più forte di ogni fortezza, più mite di ogni mitezza. La ragione non ammette che la creatura si pretenda uguale al suo Creatore né che l'opera prodotta sia posta al pari di Colui che l'ha prodotta. Così appunto leggiamo nel profeta: Egli sorpassa in potenza le cose potenti che ha fatto, sorpassa in bellezza le cose belle di cui è l'autore 3.
Trinità è l'unico Dio e il Dio unico è Trinità.
2. 2. Noi celebriamo l'eccelsa grandezza del Dio unico; in quanto però non siamo Giudei, ma Cristiani, riconosciamo insieme il mistero della sua Trinità divina. Come è onnipotente e ineffabile il Padre così è onnipotente e infinito il Figlio, e parimenti anche lo Spirito Santo che è unito inscindibilmente al Padre e al Figlio, è ineffabile e immenso. Padre e Figlio e Spirito Santo, unico Dio onnipotente, uno nella trinità, uno nella potenza; unità, trinità, eterna maestà, unica potenza sopra tutte le cose, egli è trinità nell'unità e unità nella trinità, senza che nella trinità si possano fare divisioni o nell'unità introdurre separazioni. Fondati su questa fede cattolica, nostra difesa e nostra forza, rivolgiamoci, carissimi, agli infami eretici ariani che sono empiamente molto impegnati nei nostri giorni e tentano e ingannano molti nostri fedeli, cercando di sedurli. Noi chiediamo loro come possano pregare il Signore se si sono posti contro di lui con le loro idee. Essi ci rispondono che pregano senz'altro Dio nella sua Trinità, ma nel modo che è scritto: il Padre come maggiore, il Figlio come minore e lo Spirito Santo al di sotto, perché lo stesso Cristo ha dichiarato: Il Padre è maggiore di me 4.
3. 2. Rispondiamo loro che se onorano Dio pregandolo in quel modo, che dichiarano corrispondere a quanto è scritto, essi non onorano, non pregano l'unico grande Dio, ma fanno di lui tre divinità; e chiediamo loro dove hanno posto il comando della legge divina: Ascolta Israele: Dio, il Signore tuo Dio, è un solo Dio. E parimenti altrove ci viene detto: Adorerai il Signore tuo Dio, e lui solo servirai 5. Se invece è diverso il Padre, diverso il Figlio, diverso lo Spirito Santo, non v'è più l'unica trinità, la potenza divina è divisa. Ma una potenza divisa in se stessa non può reggersi, secondo quanto leggiamo nel Vangelo: Ogni casa e ogni regno discorde non può reggersi 6. Come non si può separare dalla luce il suo splendore, dal sole il suo calore, così non si può introdurre una separazione nella divinità. Se consideriamo il sole, ne possiamo individuare tre componenti inseparabili: movimento, splendore, calore; infatti lo vediamo in movimento nel cielo, fonte di luce e di calore. Ma io invito l'ariano a separare, se gli riesce, il sole da queste componenti: allo stesso modo riuscirà a separare la Trinità. Ma se ragionare sul sole, su quello che di esso distinguiamo con la vista, può forse riuscire difficile, perché è lontano, nel cielo, proponiamo un altro elemento del creato che non ha la grandezza del sole, ed è qui sulla terra tra noi: mi riferisco al fuoco che abbiamo alla mano e che però non è divisibile. Anche il fuoco non può essere diviso, pur avendo le tre componenti di movimento, luce, calore. Mi rivolgo ancora dunque a te, infame eretico, chiedendoti come puoi pretendere di separare Dio che è il creatore di tutte le cose, se non riesci a separare il sole o il fuoco che sono sue creature.
Testimonianze delle Scritture. Encomio della fede cattolica.
4. 3. Se poi presti ascolto, puoi apprendere che fin dall'inizio del genere umano fu rivelata la grande e unica Trinità. Ce la rivelano la Legge e i Profeti, i Salmi e il Vangelo, afferma con chiarezza l'Apostolo. Ascolta la Genesi: Dio creò l'uomo a immagine di Dio 7. E per mostrare inseparabile la Trinità, dice lo stesso libro: E lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque 8. Il profeta poi, parlando in persona di Cristo, dice: Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri 9. E ancora, nei Salmi: Dal Verbo del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca venne tutta la loro potenza 10; e in un altro Salmo: Ridonami la gioia di essere salvato e sostienimi con lo Spirito sovrano 11. Ascolta poi il Vangelo che dà conferma di questo là dove Cristo Signore dice agli Apostoli: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate e ammaestrate tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo 12. E ascolta l'Apostolo: O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e investigabili le sue vie. Infatti chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì che abbia a riceverne il contraccambio? Poiché da lui e per lui e in lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli 13. Dunque l'Antico e il Nuovo Testamento confermano pienamente e chiaramente come l'unità di Dio è Trinità inscindibile. Noi quindi non prendiamoci cura degli eretici, seguendo l'invito dell'Apostolo: Dopo averlo ammonito una volta, schiva chi è eretico 14, e dedichiamoci a rafforzare nella fede cattolica il nostro popolo fedele. Non vi sono ricchezze o tesori o onori che siano più grandi della fede cattolica, nessun bene di questo mondo la supera; essa salva i peccatori, illumina i ciechi, guarisce i malati, battezza i catecumeni, giustifica i fedeli; per essa i penitenti riparano le loro colpe, i giusti crescono spiritualmente, i martiri ricevono la corona; essa protegge il casto pudore delle vergini, delle vedove, degli sposati; per essa i sacerdoti ricevono l'Ordine; essa prepara ai regni celesti nella eredità eterna e crea comunione con i santi Angeli. Lo conferma il Signore stesso con la sua promessa: Alla risurrezione non si prende né moglie né marito, ma si è come gli Angeli di Dio 15. Per Cristo nostro Signore.
Note
1 - Sal 16, 15.
2 - 1 Cor 2, 9.
3 - Sap 13, 3.
4 - Gv 14, 28.
5 - Dt 6, 4. 5. 13.
6 - Mt 12, 25.
7 - Cf. Gn 1, 26. 27.
8 - Gn 1, 2.
9 - Is 61, 1.
10 - Sal 32, 6.
11 - Sal 50, 14.
12 - Mt 28, 18-19.
13 - Rm 11, 33-36.
14 - Tt 3, 10.
15 - Mt 22, 30

2. La fede trinitaria

Crediamo in un solo Dio, unico principio, privo di principio; increato, ingenito, indistruttibile e immortale, eterno, immenso, non circoscritto, illimitato, d`infinita potenza, semplice, non composito, incorporeo, immutabile, impassibile, immobile ed inalterabile; invisibile, fonte d`ogni bontà e giustizia, luce intellettuale e inaccessibile, potenza incommensurabile, misurata dalla sua volontà (può, infatti, "tutto ciò che vuole" [Sal 134,6]), fondatrice di tutte le cose sia di quelle visibili che delle invisibili conservatrice di tutto, provvidente per tutto, contenente e reggente tutto, avente su tutto un regno perpetuo ed immortale.
(Crediamo in un solo Dio) al quale nulla si oppone, che riempie tutte le cose senza essere da nessuna circoscritto; anzi, egli stesso tutto circoscrive, tutto contiene e a tutto provvede, che penetra tutte le sostanze lasciandole intatte al di là di tutte le cose, trascendente ogni sostanza, soprasostanziale e superiore a ogni cosa; superiore per divinità, bontà, pienezza; un Dio che stabilisce tutti i poteri e tutti gli ordinamenti, mentr`egli si pone al di sopra d`ogni ordinamento e d`ogni potere; più alto per essenza, vita, parola, intellignza; un Dio che è la luce stessa, la bontà stessa, la vita stessa, l`essere stesso: egli non riceve, infatti, da nessun altro né l`essere proprio né quello di alcuna delle cose che esistono, ma, anzi, è lui stesso la fonte dell`essere, per tutto ciò che è; della vita, per tutto ciò che vive; della ragione, per tutte le creature che ne fanno uso.
(Crediamo in un solo Dio) che è causa d`ogni bene per tutte quante le cose, che prevede tutto prima che avvenga; unica sostanza, unica divinità, unica potenza, unica volontà, unica attività, unico principio, unica potestà unica signoria, unico regno.
(Crediamo in quest`unico Dio conosciuto nelle tre perfette persone e venerato con un unico atto di culto, oggetto di fede e di adorazione da parte di ogni creatura razionale; e queste persone sono unite senza mescolanza o confusione e separate (ciò che trascende ogni intelletto) senza alcuna distanza: nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, nel nome dei quali siamo anche stati battezzati. Infatti, così il Signore comandò agli apostoli di battezzare, quando disse: "Battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19).
Crediamo nell`unico Padre, principio e causa di tutto, non generato da nessuno, unico salvatore non causato e ingenito; creatore di tutte le cose, Padre, per natura, del suo unico Figlio unigenito, e Dio, il nostro Gesù Cristo, e produttore del Santissimo Spirito.
Crediamo, altresì, nel Figlio di Dio unigenito, Signor nostro, generato dal Padre prima di tutti i secoli; luce da luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; consustanziale con il Padre; per il quale tutte le cose sono state fatte...
...Allo stesso modo, crediamo anche nello Spirito Santo, Signore, vivificante, che procede dal Padre e risiede nel Figlio; che, insieme con il Padre ed il Figlio, è adorato e conglorificato, essendo consustanziale ed eterno come loro; Spirito di Dio, giusto, sovrano; fonte di sapienza, di vita e di santità; che è ed è chiamato Dio con il Padre ed il Figlio; increato, perfetto, creatore, che governa tutte le cose, creatore di tutto, onnipotente, potenza infinita che comanda a tutto il creato, senza essere sottoposto all`autorità di nessuno; che divinizza, senza essere divinizzato; che riempie, senza essere riempito; che è partecipato, ma non partecipa; che santifica, ma non è santificato; Paraclito, poiché accoglie le invocazioni di tutti; simile in tutto al Padre ed al Figlio; procedente dal Padre, viene concesso attraverso il Figlio ed è ricevuto da ogni creatura.
(Giovanni Damasceno, De fide orthod., 1, 8)

3. Preghiera alla Trinità

Signore nostro Dio, crediamo in te, Padre e Figlio e Spirito Santo. Perché la Verità non avrebbe detto: "Andate, battezzate tutte le genti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19), se Tu non fossi Trinità. Né avresti ordinato, Signore Dio, che fossimo battezzati nel nome di chi non fosse Signore Dio. E una voce divina non avrebbe detto: "Ascolta Israele: Il Signore Dio tuo è un Dio unico" (Dt 6,4), se Tu non fossi Trinità in tal modo da essere un solo Signore e Dio. E se Tu fossi Dio Padre e fossi pure il Figlio tuo Verbo, Gesù Cristo, e il vostro Dono lo Spirito Santo, non leggeremo nelle Sacre Scritture: "Dio ha mandato il Figlio suo (Gal 4,4; Gv 3,17), né Tu, o Unigenito, diresti dello Spirito Santo: "Colui che il Padre manderà in mio nome" (Gv 14,26) e: "Colui che io manderò da presso il Padre" (Gv 15,26).
Dirigendo la mia attenzione verso questa regola di fede, per quanto ho potuto, per quanto tu mi hai concesso di potere, ti ho cercato ed ho desiderato di vedere con l`intelligenza ciò che ho creduto, ed ho molto disputato e molto faticato. Signore mio Dio, mia unica speranza, esaudiscimi e fa` sì che non cessi di cercarti per stanchezza, ma cerchi sempre la tua faccia con ardore. Dammi Tu la forza di cercare, Tu che hai fatto sì di essere trovato e mi hai dato la speranza di trovarti con una conoscenza sempre più perfetta. Davanti a Te sta la mia forza e la mia debolezza: conserva quella, guarisci questa. Davanti a Te sta la mia scienza e la mia ignoranza; dove mi hai aperto ricevimi quando entro; dove mi hai chiuso, aprimi quando busso. Fa` che mi ricordi di te, che comprenda te, che ami te. Aumenta in me questi doni, fino a quando Tu mi abbia riformato interamente. So che sta scritto: "Quando si parla molto non manca il peccato" (Pr 10,19), ma potessi parlare soltanto per predicare la tua parola e dire le tue lodi! Non soltanto eviterei allora il peccato, ma acquisterei meriti preziosi, pur parlando molto. Perché quell`uomo di cui Tu fosti la felicità non avrebbe comandato di peccare al suo vero figlio nella fede, quando gli scrisse: "Predica la parola insisti a tempo e fuori tempo (2Tm 4,2).
Non si dovrà dire che ha molto parlato colui che non taceva la tua parola, Signore, non solo a tempo, ma anche fuori tempo? Ma non c`erano molte parole, perché c`era solo il necessario. Liberami, o mio Dio, dalla moltitudine di parole di cui soffro nell`interno della mia anima misera alla tua presenza e che si rifugia nella tua misericordia. Infatti non tace il pensiero, anche quando tace la mia bocca. Se almeno non pensassi se non ciò che ti è grato, certamente non ti pregherei di liberarmi dalla moltitudine di parole. Ma molti sono i miei pensieri, tali quali Tu sai che sono "i pensieri degli uomini" cioè "vani" (Sal 93,11). Concedimi di non consentirvi e, anche quando vi trovo qualche diletto, di condannarli almeno e di non abbandonarmi ad essi come in una specie di sonno. Né essi prendano su di me tanta forza da influire in qualche modo sulla mia attività, ma almeno siano al sicuro dal loro influsso i miei giudizi, sia al sicuro la mia coscienza, con la tua protezione. Parlando di Te un sapiente nel suo libro, che si chiama Ecclesiastico, ha detto: "Molto potremmo dire senza giungere alla meta, la somma di tutte le parole è: Lui è tutto" (Sir 43,29).
Quando dunque arriveremo alla tua presenza, cesseranno queste "molte parole che diciamo senza giungere a Te"; Tu resterai, solo, "tutto in tutti" (1Cor 15,28), e senza fine diremo una sola parola, lodandoti in un solo slancio e divenuti anche noi una sola cosa in Te. Signore, unico Dio, Dio-Trinità, sappiano essere riconoscenti anche i tuoi per tutto ciò che è tuo di quanto ho scritto in questi libri. Se in essi c`è del mio, siimi indulgente Tu e lo siano i tuoi. Amen.
(Agostino, De Trinit. 15, 28)

4. Gradualità della Rivelazione

Ci sono stati due momenti decisivi nella storia, che son chiamati i due Testamenti e, per la celebrità della cosa, anche terremoti: uno segna il passaggio dal culto degli idoli alla legge ebraica e l`altro il passaggio dalla legge ebraica al vangelo. Un terzo terremoto ci annunzia anche la Scrittura, cioè, il passaggio da questa vita all`altra vita, che non conosce né moto né disastri.
I due Testamenti hanno qualche cosa in comune. Ambedue non sono stati mutamenti repentini e totali. Perché? Perché non fossimo forzati da una violenza, ma condotti dalla persuasione. Perché ciò che è contro la volontà non dura a lungo, come i fiumi, come le piante che sono trattenuti da una qualche forza. Ma uno è il modo della bontà di Dio e altro è il modo di un tiranno. Dio non volle mai forzare i suoi doni su chi non li accettava. Come un pedagogo o come un medico, un po` sopprime, un po` lascia correre gli antichi costumi, un po` s`adatta ai gusti del popolo, come il medico che tempera la medicina amara con qualche cosa dolce. Non è facile, infatti, da ciò che fu per lungo tempo tenuto in onore, passare ad altri usi. Perciò la legge, pur avendo soppressi gli idoli, lasciò i sacrifici; il vangelo soppresse i sacrifici, ma tollerò la circoncisione, poi gli Ebrei lasciarono i sacrifici e i cristiani la circoncisione; così i pagani divennero Giudei e i Giudei, attraverso mutazioni quasi furtive, divennero cristiani. Di questo ci dà testimonianza Paolo, il quale dall`osservanza della circoncisione e delle purificazioni si portò tanto innanzi da dire: «Se io, fratelli, ancora predico la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Quello era un atto di accondiscendenza, questo è proprio della perfezione».
A questo modo si è affermata la dottrina della divinità, se non che la cosa procede in modo contrario. Là il cambiamento avveniva per via di abolizione, qui si va alla perfezione per via di accessione. Ecco come stanno le cose: il Vecchio Testamento parlava apertamente del Padre, più oscuramente del Figlio. Il Nuovo ci propone esplicitamente il Figlio e indica piuttosto oscuramente lo Spirito Santo.
Ora invece lo Spirito Santo sta con noi e si manifesta ancora più apertamente. Non era, infatti, sufficientemente sicuro, parlare apertamente del Figlio, quando la divinità del Padre non era sufficientemente stabilita, e il discorso dello Spirito Santo sarebbe stato troppo grave peso quando la divinità del Figlio non era sufficientemente riconosciuta. Saremmo stati come quelli che sono oppressi da troppo cibo, o che si espongono alla luce diretta del sole; invece la luce della Trinità doveva arrivare per gradi, di ascensione in ascensione. Perciò, credo lo Spirito Santo si porge ai discepoli a tratti, concedendosi secondo le capacità di chi lo riceveva; a principio del Vangelo ne corrobora le forze, dopo la passione viene alitato su di loro, dopo l`ascensione appare in lingue di fuoco.
Gesù stesso ne parla a poco a poco, come puoi osservare tu stesso, se ci fai un po` più d`attenzione. "Pregherò il Padre" -dice - "ed egli vi manderà un altro Consolatore lo Spirito di Verità (Gv 14,16). Disse queste parole, perché non pensassero a un avversario di Dio o a una qualsiasi altra potestà. Poi farà un`aggiunta "lo manderà nel mio nome" (Gv 14,26), ometterà l`inciso "Pregherò il Padre" e il "manderà" diventerà "manderò" per chiarire la sua autorità e dirà "verrà lo Spirito", per indicarne la personale potestà.
Vedi che le illuminazioni rifulgono piano piano e vedi l`ordine della teologia, che dovremmo tenere anche noi, senza proiettare, cioè, all`improvviso tutta la luce insieme e senza nascondere qualche cosa fino alla fine. Il primo sarebbe dissennato, questo empio; quello potrebbe far male ai forestieri, questo ci alienerebbe i nostri. Aggiungerò una cosa che forse anche altri hanno pensato, io credo che sia un pensiero della mia mente. Il Salvatore aveva qualche cosa che gli sembrava, allora, troppo difficile per gli Apostoli e la teneva celata. E diceva che, alla venuta dello Spirito Santo avrebbero appreso tutto. Questa cosa tenuta celata penso che fosse la divinità dello Spirito Santo, che sarebbe stata dichiarata più tardi, esattamente quando, stabilita completamente la personalità del Salvatore, attraverso la risurrezione e l`ascensione; perché allora non sarebbe più stato possibile che si compromettesse la fede in lui.
(Gregorio di Nazianzo, Oratio 31 25-27)

5. Il Battesimo e la fede

Il Battesimo non è necessario a coloro ai quali basta la fede: Abramo, infatti, piacque a Dio per la sua fede, pur non avendo ricevuto il Battesimo. Ma sempre ciò che vien dopo porta a compimento e ha il sopravvento su quanto precede. Prima della passione e della risurrezione del Signore c`era salvezza grazie alla pura fede: ma dal momento che la fede per i credenti è stata rafforzata con la nascita, la passione e la risurrezione di Cristo, su di essa, resa più forte, è stato apposto il suggello del Battesimo, quasi abito della fede, che prima era nuda, ma non poteva più restare senza una sua legge. La legge del Battesimo è stata data e dettata in questi termini: "Andate e ammaestrate tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19). Inoltre sta scritto: "Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno dei cieli" (Gv 3,5); e ciò vuol dire che la fede deve essere necessariamente suggellata dal Battesimo. Perciò tutti i credenti vengono battezzati...
(Tertulliano, De baptismo 13 1-3)

6. La ineffabilità di Dio, nostro Padre

Ascolta, o uomo: il sembiante di Dio è ineffabile, indescrivibile; né può essere visto con occhi corporei. Invero, la nostra mente non può afferrare né la sua gloria, né la sua grandezza, né la sua altezza; e tampoco può essere comparata la sua potenza o rapportata la sua sapienza; egli è inimitabile nella sua benignità, inenarrabile nella sua beneficenza. Infatti, se lo chiamo "luce", predico la sua opera; se lo dico "verbo" dico il suo principio se lo chiamo "mente", affermo la sua saggezza; se lo definisco "spirito" cito il suo respiro in me (cf.Gen 2,7); se lo chiamo "sapienza" nomino la sua progenie; se "forza" dico la sua potenza; se lo definisco "virtù" affermo la sua attività; se lo dico "provvidenza" predico solo la sua benignità; se lo dico "regno" dico la sua gloria; se lo dico "Signore" lo chiamo giudice; se lo dico "giudice" lo affermo giusto; se [però] lo chiamo "Padre" ho detto di Lui tutto.
(Teofilo di Antiochia, Ad Autol. 1 3)

7. Luce, splendore e grazia della Trinità

Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella s'intende che il Signore ci ha insegnato, che gli apostoli hanno predicato, che i padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale, se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, né venir chiamato tale.
La nostra fede é questa: la Trinità santa e perfetta é quella che é distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e di realtà create, ma é tutta potenza creatrice e forza operativa. Una é la sua natura, identica a se stessa. Uno é il principio attivo e una l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, é mantenuta intatta l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che é al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed é in tutte le cose (cfr. Ef 4, 6). E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio e origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo.
L'apostolo Paolo, allorché scrive ai Corinzi sulle realtà spirituali, riconduce tutte le cose ad un solo Dio Padre come al principio, in questo modo: «Vi sono diversità di carismi, ma uno solo é lo Spirito; e vi sono diversità di ministeri, ma uno solo é il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo é Dio, che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
Quelle cose infatti che lo Spirito distribuisce ai singoli, sono date dal Padre per mezzo del Verbo. In verità tutte le cose che sono del Padre sono pure del Figlio. Onde quelle cose che sono concesse dal Figlio nello Spirito sono veri doni del Padre. Parimenti quando lo Spirito é in noi, é anche in noi il Verbo dal quale lo riceviamo, e nel Verbo vi é anche il Padre, e così si realizza quanto é detto: «Verremo io e il Padre e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Dove infatti vi é la luce, là vi é anche lo splendore; e dove vi é lo splendore, ivi c'è parimenti la sua efficacia e la sua splendida grazia.
Questa stessa cosa insegna Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, con queste parole: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13). Infatti la grazia é il dono che viene dato nella Trinità, é concesso dal Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo. Come dal Padre per mezzo del Figlio viene data la grazia, così in noi non può avvenire la partecipazione del dono se non nello Spirito Santo. E allora, resi partecipi di esso, noi abbiamo l'amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello stesso Spirito
(Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo)







lunedì 25 maggio 2015
Abbazia Santa Maria di Pulsano

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