D. Gianni Mazzali SDB"LO SPIRITO VI ANNUNCERÀ LE COSE FUTURE"

24 maggio 2015 | 8a Domenica: Pentecoste - Anno B  | Omelia
L'impressione che spesso abbiamo, come credenti, è che il protagonismo di Dio, la sua azione nella nostra storia personale e in quella del mondo non siano così evidenti. Dio sembra agire in modo strano, soprattutto secondo criteri metodi che ci sfuggono, che spesso sono oscuri. Come leggere il devastante terremoto del Nepal
nel disegno provvidenze di Dio? Non possiamo nascondere la nostra confusione, la nostra fatica a trovare una risposta. Nel mistero della Pentecoste la Parola ci invita a discernere sulla nostra situazione esistenziale, soprattutto a lasciarci guidare dallo Spirito di Gesù, lo Spirito Santo nella nostra, a volte affannosa, ricerca della verità.

VIVERE E PARLARE NELLO SPIRITO

L'assenza di Gesù condiziona certamente il tono è la forza morale degli Undici. Non resistono alla tentazione di rifugiarsi nuovamente nel Cenacolo , al sicuro, protetti da un ambiente loro ostile, ripiegati sui ricordi del passato. L'energia della risurrezione di Gesù sembra essere svanita, sospesa, inefficace. In questa situazione di torpore, di attesa, di paura irrompe prepotente, irresistibile, sconvolgente l'esperienza dello Spirito: vento, fuoco, rimbombo potente. Su tutti e su ciascuno, esperienza di gruppo e sconvolgimento individuale, per ciascuno " Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro e tutti furono colmati di Spirito Santo".
L'impatto è immediato, la trasformazione di questi uomini fragili addirittura incredibile. Sentono che Gesù il Risorto è con loro, con una presenza nuova, diversa da quella che per tre anni hanno sperimentato.
È' prepotente questo fuoco interiore, è quasi accecante questa luce, irresistibile questo vento...e sono uomini nuovi. Non possono più restare stretti l'un l'altro tra le mura del Cenacolo. Sono spinti fuori, tra la gente, nella confusione, nel tumulto. L'esperienza appena vissuta è una sfida che li provoca a mescolarsi tra gli uomini, a parlare, a condividere l'esperienza di Gesù , ad annunciare la salvezza nel nome del Cristo Risorto.
Ora tocca a loro: testimoniare impavidi la verità e vivere in pienezza l'amore. È' lo Spirito che ha inaugurato questa nuova stagione, la stagione della testimonianza della comunità , della Chiesa. Lo Spirito ha inaugurato la "nostra" stagione. La Pentecoste ha schiuso le porte del nostro tempo, della nostra responsabile collaborazione, dell'incarnazione della salvezza, conquistata da Cristo, nel tempo, nelle diverse culture, nel divenire del pensiero e del costume. Lo Spirito ci guida a rendere Gesù Cristo contemporaneo, vivo, attuale.

CARNE E SPIRITO

È' confortante sentirsi pienamente rappresentati e interpretati nell'esperienza di questi "uomini di Galilea", fragili e forti al contempo, colonne dell'edificio della casa di Dio! Non sono mai stati così di Cristo come ora che il Cristo li ha lasciati. Sostenuti dalla forza e dall'energia dello Spirito partono, escono per realizzare la consegna di Gesù di evangelizzare ogni creatura. E nello stesso Spirito questa è la consegna di ogni credente, di ogni apostolo di Gesù, nelle epoche e nei contesti più diversi. Paolo, nel suo capolavoro sulla libertà conquistataci da Cristo, ci invita a camminare secondo lo Spirito.
La missione degli Apostoli è stata un mistero di forza e di debolezza ed è così anche per noi. Ne siamo consapevoli e non possiamo sopravvalutarci: la carne e lo spirito sono in costante dialettica. Cristo ha inchiodato il male, il peccato sulla croce, ma Satana recalcitra e ci ammalia con i desideri e gli impulsi nella "carne". Ci sentiamo provocati dal male e ne portiamo le nefaste conseguenze. Paolo sottolinea che la libertà conquistataci da Cristo comprende anche la possibilità del rifiuto della salvezza. Camminare nello spirito è una sfida quotidiana, a volte estenuante, nell'orientare a Cristo le contraddizioni di una natura riscattata, ma segnata dall'esperienza universale del peccato. Per questo oggi in particolare preghiamo "Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina".

LA PIENEZZA DELLA VERITÀ

Ci provoca e ci confonde la constatazione che Cristo ci ha lasciati. Non poteva lui stesso restare con noi a guidarci, ad illuminarci, a renderci forti contro il male? Riflettendo ci rendiamo conto che l'esperienza storica di Gesù , vero uomo, doveva concludersi per essere pienamente credibile. Il suo "svuotamento" doveva avere un termine e schiudersi alla pienezza dell'amore reciproco tra Padre e Figlio. È' il loro amore, fatto persona nello Spirito Santo, che guida il nostro cammino nel tempo. " Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità ". È' significativa la traduzione della parola "Paraclito" con l'espressione "Colui che fa ricordare". Come coniugare la fedeltà a Dio e all'uomo? Come interpretare nel mutare del costume e delle mentalità il messaggio perenne della salvezza? Lo Spirito, che è amore e verità, ci richiama, ci fa ricordare la Parola vivente, la salvezza perenne di Gesù e ci guida ad attualizzarla e a renderla efficace nel convulso e complesso ritmare del tempo. Lo Spirito ci rassicura nel nostro pellegrinaggio di fedeltà a Dio e all'uomo.

"Arricchiti dei doni dello Spirito, voi avrete la forza di andare oltre le visioni parziali, la vuota utopia, la precarietà fugace, per offrire la coerenza e la certezza della testimonianza cristiana!". (Benedetto XVI)

D. Gianni Mazzali SDB

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