D. Severino GALLO sdb"OSPITE DIVINO - TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO"

24 maggio 2015 | 8a Domenica: Pentecoste - Anno B | Omelia
Con la solennità di Pentecoste celebriamo un avvenimento fondamentale per la Chiesa: la sua presentazione al mondo, la nostra nascita ufficiale nello Spirito Santo con il Battesimo e con la Cresima.
La discesa dello Spirito Santo sui discepoli
manifesta la ricchezza della vita nuova di Gesù Risorto nel cuore e nell'attività dei discepoli.

Negli Atti degli Apostoli la discesa dello Spirito Santo è descritta con grande risalto: secondo il comando di Gesù, gli Apostoli erano tutti a Gerusalemme nell'attesa che si verificasse la grande "promessa". Ed ecco diventa realtà al compiersi del 50° giorno dalla Risurrezione.
Due fenomeni accompagnano il "dono": uno uditivo e l'altro visivo. Un rombo di vento violento riecheggia in tutto il Cenacolo e tante lingue di fuoco si posano su ciascuno dei presenti: "… e tutti furono pieni di Spirito Santo…".

La discesa dello Spirito Santo come fatto esterno indica che il messaggio della salvezza è aperto a tutti i popoli di tutte le lingue, ai quali lo Spirito darà unità nella famiglia di Dio.
Infatti, dal giorno della Pentecoste la Chiesa nasce e si propaga con la velocità del lampo. Quale tuono, quale vento scatena la voce dello Spirito Santo!
Migliaia di uomini, docili alle sue ispirazioni, predicano la verità, confortano, guariscono, risuscitano, salvano.

Ormai non parlano più in parabole: è l'ardente verità che seminano nei cuori; compiono miracoli ben più grandi delle guarigioni dei ciechi e dei paralitici; sono le anime che risorgono purificate, ringiovanite, trasformate in Tempio dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è l'origine e il principio dell'incarnazione di Gesù nel seno di Maria Vergine.
L'abitazione dello Spirito Santo in noi è verità di fede come l'Incarnazione del Verbo.
La Pentecoste ha rivelato che Dio si era incarnato, non per trentatré anni, ma per sempre.
La Pentecoste è l'inizio d'una presenza irrevocabile di Gesù, presenza senza fine, nel mondo.

Dove?

Nell'umanità di ognuno di noi. E' là che adesso continua il lavoro d'Incarnazione, di Redenzione. Incarnazione di Dio, Redenzione del mondo.

L'inabitazione del Santo Spirito di Gesù nei cuori è qualcosa di più importante dell'incarnazione storica. La Pentecoste è un avvenimento più formidabile del Natale.
L'Incarnazione è Dio che diventa uomo, un uomo. La Pentecoste è gli uomini che sono chiamati a diventare Dio. Dio non soltanto si è curvato verso di noi, ma ci vuole sollevare fino a Lui.

La manifestazione dello Spirito è assai più strepitosa di quella del Figlio. La nascita di Gesù si compì oscuramente, di notte, in una stalla. La Pentecoste esplose in pieno giorno, di fronte a centinaia di persone che furono testimoni della trasformazione.

Non era più Dio che, nella sofferenza, diventava uomo, era un intero gruppo di uomini che, nella luce e nella gioia, diventava Dio! "Farete cose più grandi di me": l'annuncio di Gesù allude alla Chiesa.
Cari Fratelli e Sorelle, siamo tempio di Dio. E' San Paolo che ce lo ricorda: "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?".

L'Armonia del 1 maggio 1931 narrava questo episodio capitato al Card. Schuster nella sua visita pastorale a Monza.
In un collegio l'Arcivescovo aveva amministrato la S. Cresima e aveva sostato per un gruppo fotografico. Volle anche presenziare alla colazione dei piccoli convittori.
Cominciò a conversare con alcuni di loro e riferendosi alla fotografia, affermò che verrà un tempo nel quale non solo l'immagine esteriore, ma… anche l'anima verrà fotografata… E così sorridendo domandò ad un bimbo:
- Che cosa si vedrebbe nella tua anima?
Il bimbo candidamente rispose:
- Si vedrebbe Gesù!

Risposta profondamente teologica: infatti dopo la S. Cresima, dopo ogni Sacramento ricevuto degnamente, nella nostra anima si potrebbe vedere Gesù, lo Spirito Santo e il Padre…
Perciò con quanto rispetto dobbiamo conservare la nostra anima, che è tempio di Dio!
Quanto sarebbe grave la profanazione del tempio di Dio con il peccato e quali terribili conseguenze comporterebbe!

Dice infatti San Paolo: "Se qualcuno viola il tempio di Dio, Dio lo disperde…".
Il pubblicano Zaccheo si sentì così felice il giorno in cui ebbe Gesù come Ospite in casa sua, che promise un radicale cambiamento di vita: "Signore, do la metà dei miei beni ai poveri, e se ho defraudato qualcuno, gli rendo quattro volte tanto".

Quanto più dobbiamo sentirci felici noi nell'avere Ospite lo Spirito Santo per una stabile dimora, e quali profondi cambiamenti dovrebbe operare nella nostra condotta!
Il fatto dell'inabitazione di Dio in noi è certissimo. Ricordiamo quelle parole di San Giovanni: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23).

Siamo abitazione delle Tre Persone divine!
Con quanto amore i fedeli dei primi secoli abbracciarono questa consolante e preziosa verità! Con quanto coraggio la difesero davanti ai tribunali!
Santa Felicita, al momento di essere martirizzata con i suoi sette figli, rispose così al giudice: "Le tue carezze non mi indeboliranno, le tue minacce non mi paventeranno, perché io porto dentro di me lo Spirito Santo, che non permetterà che io sia vinta dal demonio. Ecco ciò che mi rende intrepida e coraggiosa davanti a te".

Cari Fratelli e Sorelle, anche noi dobbiamo essere disposti a difendere la presenza dello Spirito Santo nel tempio della nostra anima anche a costo della vita.

Durante la guerra franco-prussiana del 1870, il parroco di Faurquermont fu condotto innanzi a ad un Maggiore prussiano, che gl'impose di consegnare le chiavi della chiesa.
Il parroco rifiutò recisamente dicendo: "Maggiore, nella storia greca è scritto che alla battaglia di Salamina un ateniese afferrò un battello con la mano destra; gliela tagliarono, ed egli l'afferrò con la sinistra.
Quando anche questa fu troncata,, egli lo afferrò con i denti, e trattenne così il battello, finché non gli fu tagliata la testa. Ebbene, io sono pronto a fare altrettanto con le chiavi della mia chiesa: o me le lasciate, o dovete uccidermi".
Di fronte ad un simile eroismo, il Maggiore prussiano lasciò indisturbato il parroco.

Cari Fratelli e Sorelle, è ciò che dobbiamo fare anche noi: difendere eroicamente la presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori, anche a costo della vita.
Nelle Litanie lauretane noi invochiamo la Madonna come "Tabernacolo dello Spirito Santo". Chiediamo a Lei che voglia conservare i nostri cuori, tabernacoli viventi dello Spirito Santo come fu tabernacolo vivente il Suo Cuore Immacolato di Mamma.

                                                                        D. Severino GALLO sdb

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