Enzo Bianco, sdb "SIAMO CORPO, ANIMA E SPIRITO SANTO"

24 maggio 2015 | 8a Dom. di Pasqua: Pentecoste - Tempo di Pasqua B | Omelia
Festa dello Spirito Santo, l'ospite silenzioso e discreto dei nostri cuori.
Pentecoste è parola antica, difficile, ma dal significato semplice: in greco significa cinquantesimo. Sottinteso giorno. Cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.

È festa antica, celebrata dapprima dagli ebrei, e ora anche dai cristiani.

* Cinquanta giorni dopo Pasqua, gli ebrei facevano festa per la mietitura. Invece i cristiani ricordano il fatto narrato negli Atti degli apostoli: quel giorno lo Spirito Santo è sceso sugli apostoli e la Madonna raccolti nel Cenacolo, e li ha arricchiti con i suoi Doni.
Conseguenze: gli apostoli "pieni di Spirito Santo" trovarono il coraggio di uscire dal Cenacolo e ren-dere testimonianza pubblica al Signore. Presto i primi credenti si unirono a loro, e cominciò la sto-ria bimillenaria della Chiesa.

* Lo Spirito era il dono smisurato fatto da Gesù agli apostoli, anzi all'intera umanità. È quindi giusto che i cristiani facciano festa. Ma di fatto chi è lo Spirito Santo? Ecco il punto. E la risposta risulta difficile da dare.

"I MIEI PICCOLI INTERLOCUTORI AMMUTOLISCONO"

Il card. Giacomo Biffi arcivescovo di Bologna, che si recava nelle parrocchie per le Cresime dei ragaz-zi, ha riconosciuto: "Quando parlo con loro, hanno sempre tante cose da dire. Ma quando arrivo a chiedere: Chi è lo Spirito Santo?, i miei piccoli interlocutori ammutoliscono tutti". A dire il vero ammutoliscono non solo i bambini ma anche le mamme e i papà. E i catechisti non hanno molto da dire. E qualche difficoltà incontrano anche i sacerdoti, compresi i teologi.

* Parlare dello Spirito Santo è difficile, e il card. Biffi ha detto perché: "Lo Spirito, più che Qualcuno da conoscere, è Colui che ci fa conoscere". E si è spiegato ricorrendo a tre paragoni curiosi: la lu-ce, gli occhiali, il respiro.
Ha indicato la luce: in genere noi non perdiamo tempo a guardare la luce, ma è la luce che ci fa ve-dere le cose attorno a noi. Così gli occhiali: nessuno si procura gli occhiali per guardarli, ma perché gli occhiali fanno vedere bene tutto il resto. E così il respiro: nessuno si occupa del respiro, nessuno ci fa caso, ma è il respiro che ci fa vivere e agire.

* Con lo Spirito Santo - suggeriva il card. Biffi - succede qualcosa del genere. Lo Spirito è come la luce del giorno a cui non si bada ma in cui si è immersi e si vive; è come gli occhiali che si dimentica di avere sulla punta del naso ma ci fanno vedere; è come il respiro che funziona inavvertito ma ci fa vivere e agire.
Lo Spirito noi non lo conosciamo, neppure ci badiamo troppo. Ma è in noi, è Dio in noi, e ci fa pen-sare e agire da cristiani.

I DONI DELLO SPIRITO SANTO

Lo Spirito non viene a mani vuote, ma portando doni: i sette Doni dello Spirito Santo.
Risultano in noi delle disposizioni permanenti che sostengono la vita morale e ci rendono attenti alle ispirazioni di Dio. Già i primi cristiani li avevano notati, e provato a elencarli. Erano tanti. A loro piaceva il numero sette, e sette ne hanno messi in elenco. Vediamoli.

* Dono della sapienza. Sapienza deriva da sapore, dice la capacità e il gusto di assaporare le cose di Dio. Noi corriamo il rischio di fermarci all'esteriore. Si sa, il saggio indica la luna e noi guardiamo il dito. Invece dovremmo fare come il girasole, che dal mattino alla sera si orienta verso il sole - lo Spi-rito - e ne riceve luce e calore.

* Dono dell'intelligenza. Intelligenza è parola latina che significa leggere dentro, dice la capacità di arrivare al cuore delle cose. Gesù spiegava agli apostoli: "Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv 16,13). E sant'Agostino invitava: "Ama molto l'intelligenza! (Valde ama intellectum!)".

* Dono del consiglio. Dio ha un sogno per tutti, un progetto sul mondo. Se noi non siamo superfi-ciali ma attenti, lo Spirito ci introduce in questo progetto, e orienta le nostre scelte per realizzarlo.

* Dono della fortezza. Oggi si tende ad attenuare, sminuire, ridurre tutto al minimo. Tanti diventa-no uomini bonsai. Invece "lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza" (Rm 8,26). Ci aiuta a tirare fuori la grinta e a dare il meglio.

* Dono della scienza. La scienza è conoscenza sistematica del reale, di uomini e cose. Porta a comprendere gli altri, ad agire con competenza e professionalità. Perché, come dice il proverbio, il miglior falegname non è quello che fa più trucioli.

* Dono della pietà. Parola da intendere nel significato antico: indicava l'amore dei figli verso i genitori, e nella Bibbia il sentimento figliale della creatura verso il Creatore. Come l'intendeva Charles de Foucauld: "Non appena ho creduto che c'era un Dio, ho capito che non potevo fare altro che vivere per lui".

*Dono del timor di Dio. È la conseguenza logica, inesorabile, del dono della pietà. Dove c'è amore, c'è delicatezza, tenerezza, timore di offendere. Verso tutti, anzitutto verso Dio.

CORPO, ANIMA E SPIRITO SANTO

Tanti cristiani hanno provato a dire chi sia lo Spirito Santo per loro. E ci aiutano a capire chi può essere per noi.
- San Paolo ne ha parlato così: "Non sapete che siete tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (2 Cor 3,16). Ha descritto le conseguenze del vivere secondo lo Spirito: "I frutti dello Spirito di Dio sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Gal 5,22). E ancora: "Dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà" (2 Cor 3,17).
- Il santo Curato d'Ars: "Quando ci vengono pensieri buoni, è lo Spirito Santo che ci visita". Diceva anche con garbata ironia: "Coloro che sono guidati dallo Spirito Santo hanno idee giuste, e ciò spiega perché tanti ignoranti ne sanno più dei dotti".
- Un vescovo nostro contemporaneo della Chiesa Ortodossa, il metropolita Ignatios di Latakia: "Sen-za lo Spirito Santo, Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l'autorità una dominazione, la missione solo propaganda".
- Il cardinale Carlo Maria Martini: "Tutto ciò che di bello e di positivo avviene nel mondo, è opera dello Spirito Santo".
E Tertulliano, pensatore antico, ha osato affermare questa verità sconcertante: "Il cristiano è un es-sere singolare, composto di corpo, anima, e Spirito Santo".
Enzo Bianco, sdb

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