MACHETTA Domenico 8a Domenica: Pentecoste Anno B | Appunti per la Lectio

24 maggio 2015 
1ª LETTURA: At 2,1-11
VANGELO: Gv 15,26-27; 16,12-15
Fermiamoci su alcune parole del famoso testo di Atti
2. Anzitutto l'inizio: "Mentre stava compiendosi il giorno di Pentecoste...". Mentre "stava compiendosi": c'è il verbo
"compiersi", che piace a Luca. "Si trovavano tutti insieme". Chi sono questi "tutti"? gli Apostoli e i
pochi di Atti 1,14; infatti l'elezione di Mattia è solo una parentesi. E poi sono galilei: "Costoro che parlano non sono forse tutti galilei?". Non sono dunque i centoventi di 1,15-26.
"Nello stesso luogo": in greco c'è l'espressione classica epì tò autó, che indica l'unità, il cor unum et anima una. Il Targum a Es 19,2 dice che "Israele si accampò di fronte alla montagna tutto unito di cuore".
E poi c'è l'evento, all'improvviso; cioè c'è un'azione assolutamente gratuita e imprevedibile. Dal cielo: è il contrario di Babele, dove qualcosa parte dalla terra e vuole toccare il cielo. Si parla di un rombo "come di vento" e di
"lingue come di fuoco". Luca non dice che ci fu realmente il vento, ma che il rumore rassomigliava a una violenta raffica di vento e parla di lingue non di fuoco, ma "come" di fuoco. Le tradizioni rabbiniche dicono che la voce di Dio dal Sinai si divise in sette voci, poi settanta voci o lingue quanti sono i popoli.
Queste lingue si posano, si stabiliscono su coloro che erano riuniti nella stanza al piano superiore. È l'atto ufficiale di nascita della Chiesa, ed è presente Maria, come sul Golgota. In realtà, come ci fa notare Giovanni, l'effusione dello Spirito è già avvenuta al momento della morte del Signore, ma qui avviene per la comunità nascente una solenne presa di coscienza di quello che è avvenuto nella vita-morte-risurrezione di Cristo.
La Pentecoste è stata preparata dal tempo delle apparizioni pasquali e dalla preghiera assidua e concorde con Maria. Ora la Chiesa è pronta per il "lancio", prima no; Gesù infatti aveva ordinato loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere la forza dello Spirito Santo. E questo capiterà puntualmente, con regolarità, nella storia della Chiesa. La Pentecoste non è un fatto isolato: altre "Pentecosti" sono narrate dagli Atti, scaturite sempre da momenti di preghiera. Lo Spirito Santo è presente nella storia, porta avanti la Chiesa. È lo "Spirito di verità", titolo che piace a Giovanni.
"Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv 16,12-13). Gesù dunque non ha detto tutto! Anche se nella sua vita c'è tutto. Ma capire il mistero di Gesù è progressivo: lo Spirito "prenderà del mio e ve lo annunzierà" (16,14). Testimonianza di questo "cammino" verso la verità intera è il Vangelo di Giovanni: da Marco a Giovanni quanto cammino! È lo Spirito, per esempio, che ha rivelato l'aspetto glorioso della croce di Cristo.
La Pentecoste dunque continua nella storia della Chiesa, poste alcune condizioni: "Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera... con Maria, la madre di Gesù..." (Atti 1,14). Fin dall'inizio la Chiesa possiede il mistero di Cristo e tuttavia deve camminare per conoscerlo. Questo è un frutto dello Spirito. Ed è lo Spirito che rende presen
te il mistero di Cristo. Ricordiamo il momento solenne dell'"epiclesi" nella liturgia eucaristica: "Manda, Signore, il tuo Spirito su questo pane e su questo vino... lo Spirito faccia di noi un solo corpo e un solo spirito". Chi fa la "comunione" dunque con il corpo di Cristo, "mangia" il Vangelo, fa la "comunione" con la Vita Morte Risurrezione del Signore. E questo avviene in forza dell'azione dello Spirito.

MACHETTA Domenico

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