Umberto DE VANNA SDB 8a Domenica: Pentecoste - Anno B | Omelia

24 maggio 2015 | 8a Domenica di Pasqua: Pentecoste - 2015
Per cominciare
A conclusione del tempo pasquale celebriamo la solennità della Pentecoste. È in questo giorno che nasce la chiesa, attraverso la fede nuova degli apostoli e la loro
testimonianza. Al termine della celebrazione si spegne il cero pasquale, che verrà riacceso al momento di un nuovo battesimo e nei funerali.

La parola di Dio
Atti 2,1-11. La prima lettura, comune per i tre anni della liturgia, presenta il racconto della Pentecoste, così come la descrive Luca. L'"improvviso rombo da cielo, come di vento che si abbatte gagliardo", rimanda al Sinai, quando Dio strinse la prima alleanza con il suo popolo. Ma anche al superamento di Genesi 11: come la torre di Babele ha confuso le lingue e ha disperso le genti, così la Pentecoste crea comunicazione e comunione tra genti diverse per lingua e cultura.
Galati 5,16-25. Camminare secondo lo Spirito vuol dire condurre una vita radicalmente nuova, che non cerca di soddisfare i desideri della carne e non vive sotto la schiavitù della legge.
Giovanni 15,26-27;16,12-15. Gesù assicura gli apostoli che manderà lo Spirito, che procede dal Padre. Spirito che aprirà i loro occhi sulla identità di Gesù, li guiderà alla conoscenza piena dei progetti di Dio e li renderà coraggiosi testimoni di lui.

Riflettere...
Festeggiamo la Pentecoste. Un avvenimento straordinario che ha coinvolto gli apostoli proprio nel giorno della grande festa ebraica. Al tempo di Gesù la Pentecoste era una delle tre grandi festività che prevedeva il pellegrinaggio a Gerusalemme. La Pentecoste si teneva sette settimane dopo la Pasqua, e si festeggiava l'inizio della stagione del raccolto. Ma con il tempo fu collegata alla consegna della torah (la legge) a Mosè sul monte Sinai, dove fu proclamata solennemente l'alleanza tra Dio e il suo popolo.
o La Pentecoste dunque esisteva prima che la celebrasse la chiesa. Ma per i cristiani assunse altri significati, più collegati all'esperienza e alle parole di Gesù e agli avvenimenti che accaddero nel cenacolo proprio il giorno di Pentecoste, quando Gerusalemme era gremita di fedeli.
o Nel giorno della Pentecoste infatti lo Spirito Santo scende su Maria e gli apostoli, così come aveva promesso Gesù, che per quaranta giorni, dopo la risurrezione ha catechizzato gli apostoli, completando il suo insegnamento e portando in questo modo a compimento la sua missione.
o La discesa dello Spirito Santo è accompagnata da fenomeni fisici che richiamano l'esperienza del popolo ebraico ai piedi del monte Sion, dove Mosè ha ricevuto l'antica legge. Quasi a dire che la nuova Pentecoste è come la consegna di una nuova legge al nuovo popolo di Dio, la chiesa.
o È entusiasmante la trasformazione degli apostoli. Finora paurosi e incerti, e addirittura vili e traditori, adesso sono pieni di entusiasmo e annunciano la risurrezione di Gesù con grande coraggio e lucidità.
o Si spalancano le porte, che avevano chiuse per la paura, e ora predicano con convinzione, si fanno sentire da gente venuta a Gerusalemme da ogni dove e che parla lingue diverse. E tutti comprendono le loro parole. Proprio il contrario di ciò che era avvenuto al tempo della torre di Babele, quando - alle origini dell'umanità - le persone non si compresero più per castigo divino e diedero origine alle razze.
o È in questo giorno che nasce la chiesa. All'entusiasmo degli apostoli, risponde la massa delle folle, che si convertono a migliaia e si aprono alla nuova fede ricevendo il battesimo.

Attualizzare
* Il brano di vangelo che è proposto in questo domenica presenta le parole che Gesù ha pronunciato agli apostoli durante l'ultima cena, prima della sua passione e morte. Sono parole piene di amicizia e di affetto, accompagnate da un velo di tristezza, perché Gesù conosce la fragilità dei suoi apostoli e sa bene a che cosa sta andando incontro. È in questo clima di incertezza che Gesù promette lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo darà senso a tutto, dice Gesù, spiegherà e recupererà ogni cosa.
* Si dice spesso che lo Spirito Santo è il grande sconosciuto tra i cristiani. Anche nella chiesa degli inizi, lo Spirito Santo si impose soltanto man mano che gli apostoli giungevano in una località a predicare il vangelo.
* Leggiamo nel capitolo 19 degli Atti degli apostoli che Paolo, durante uno dei suoi viaggi, giunse a Efeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo". Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?". "Il battesimo di Giovanni". Disse allora Paolo: "Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare.
* Le parole degli abitanti di Efeso certamente potrebbero essere ripetute da molti cristiani di oggi. Non tanto per non aver nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo, ma perché è la persona della Trinità sicuramente più "estranea" alla loro vita. Fanno fatica persino a immaginarlo: a molti sembra più un'idea teologica, che una persona. E le immagini simboliche della colomba, del fuoco e del vento possono aiutare, ma anche disorientare.
aLo Spirito Santo è all'origine della chiesa, della sua straordinaria espansione, della sua permanenza lungo i secoli, della sua vitalità.
* Nel giorno della Pentecoste, l'elemento che colpisce di più è sicuramente la straordinarietà degli eventi che si verificano per gli apostoli. In modo speciale la loro trasformazione. Pieni di paura e di fede debole, diventano gli entusiasti predicatori del vangelo, i testimoni della risurrezione di Gesù.
* Da questa fede nuova e dalla loro predicazione nasceranno anche i 27 libri del nuovo testamento, che sono predicazione scritta sotto l'"ispirazione" dello Spirito Santo. Lo stesso Spirito che ha ispirato la parola degli apostoli, oggi guida noi a una lettura illuminata.
* Non si può non ricordare che per cambiare il cuore degli apostoli, non bastarono nemmeno la predicazione di Gesù, i miracoli, l'entusiasmo delle folle e la sua stessa morte in croce e risurrezione: ci volle lo Spirito Santo.
* Del resto, come più volte dice Paolo nelle sue lettere, non è l'osservanza della legge che salva, ma la vita nello Spirito. E questo anche nella vita della chiesa di oggi. Perché la vita nuova viene dallo Spirito Santo, è dono di "grazia", è solo così che noi riusciamo a pregare, vivere e annunciare il vangelo.
* Di fatto è dopo la discesa dello Spirito Santo che gli apostoli non hanno più paura e diventano pronti a tutto: sostengono persecuzione e viaggi faticosi, e alla fine hanno il coraggio di affrontare il martirio.
* Quanto ai segni che accompagno la Pentecoste - il fuoco e il vento - sono ricchi di simboli: il fuoco purifica, riscalda e illumina. Riesce a fondere insieme sostanze completamente diverse. Il vento scompiglia e crea movimento, fa saltare ciò che non è abbastanza solido, permette di navigare e di volare.
* Anche la colomba, che si rende presente al battesimo di Gesù per indicare lo Spirito, ha qualcosa di simbolico e di affascinante e fa pensare alla bellezza, all'amore (di due innamorati non si dice che sono "due colombi"?), a qualcosa di leggero e di improvviso.
* Fuoco, vento e amore che dovrebbero investire anche la chiesa di oggi, se vuole essere aperta al bisogno di accoglienza e di fraternità dell'umanità, ancora in attesa del vangelo di Gesù.

Senza lo Spirito Santo
"Senza lo Spirito Santo: Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il vangelo è lettera morta, la chiesa una semplice organizzazione, l'autorità una dominazione, la missione una propaganda, il culto un'evocazione e l'agire cristiano una morale da schiavi". È significativo che questo splendido testo, attribuito indifferentemente a Ignatio IV, patriarca di Antiochia e ad Atenagora, patriarca di Istambul, nasce nella chiesa sorella d'Oriente.

 Umberto DE VANNA

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