GIOVANNINI Attilio sdb "Scoprire il Figlio di Dio. "

21 giugno 2015 | 12a Domenica - T. Ordinario B | Appunti per la Lectio
*Chi è costui?
Ogni persona è un mistero e non si finisce mai di scoprirne l'identità. Quando pensiamo di averla inquadrata, si rivelano lati impensati, che rimettono tutto in discussione.
Così è stato anche e soprattutto con Gesù. Di lui dai contemporanei sono state date più di 50 definizioni o titoli, a seconda dei momenti, delle prospettive, delle culture...
Con lui c'era una difficoltà particolare: lui era decisamente fuori dal
comune, la sua personalità andava oltre ogni confronto. E più si avanzava nel tempo, più la sua figura appariva trascendere l'ordinario. All'inizio si vide in lui solo un inviato speciale di Dio, anzi l'inviato finale, che dava inizio al dominio di Dio sul mondo. Quindi un profeta con tutta l'autorità di Dio, un grande profeta, che non si fermava davanti a niente e non si piegava a logiche che non fossero quelle del Regno di Dio. Dentro questa missione ci stava il potere di rimettere i peccati, di interpretare la Legge, nominare apostoli con poteri uguali ai suoi, esorcizzare i demoni, guarire i malati, dominare i venti e il mare, profetizzare. Ci stava il potere di rendere pure le cose impure senza contaminarsi.
Un potere più grande di quello dei grandi profeti; e però totalmente sottomesso a Dio, pienamente affidato a lui. E anche totalmente soggetto alla libertà degli altri. Egli non ha il dominio delle persone: non può rendere coraggiosi e decisi i discepoli; convertire le autorità ostili; convincere e soggiogare le folle... Li lascia alle loro scelte.
Del resto lui non vuole dominare nessuno, ma servire tutti. Il suo potere è a favore degli oppressi, degli infelici, dei peccatori... a cui non chiede nulla in cambio, anzi, è disposto a perdere tutto per loro. E difatti morirà per essere fedele a loro.
Ma a partire da questa morte inizia una nuova comprensione di lui. Si comincia a capire che in questo modo strano egli in realtà ha donato la salvezza al suo popolo. E dunque è davvero lui il "messia", l'unto del Signore, venuto a liberare Israele. Lo ha fatto in qualità di quel "servo di Jahweh" di cui cantano i famosi carmi di Isaia, ma lo ha fatto. E ora è nella gloria dell'Altissimo.
Più avanti, al messia glorificato si riconosce la partecipazione al nome di Dio. Colui che siede alla destra del Padre ha diritto al titolo di Kyrios - Adonai.
Gesù di Nazareth è ora "il Signore" come il Padre, e come tale ha potere su ogni cosa: davanti a lui devono piegare il ginocchio tutti gli esseri della terra, del cielo, e di sottoterra.
Poi la sua autorità si allarga ancora: si riconosce il dominio non solo sugli spazi, ma anche sui tempi. Egli è proclamato il ricapitolatore: colui che mette insieme tutte le cose, colui che governa l'universo, e non lascia alla deriva nulla, non permette a nulla di minacciare i figli di Dio.
Infine, l'approfondimento della rivelazione nella luce della fede conduce ad attribuire al kyrios non solo il governo, ma anche la creazione dell'universo. Egli deve essere identificato con il Logos mediante il quale tutto fu fatto e senza di lui non fu fatto nulla. Se infatti Dio creò tutto con la sua Parola; se accanto a lui nello strutturare il mondo stava la Sapienza, ora sappiamo dare un nome preciso a questa Parola e a questa Sapienza, visto che si è rivelata a noi incarnandosi. E così dobbiamo concludere alla preesistenza del kyrios, quale mediatore e modello della creazione, per cui tutte le cose ne portano l'impronta e sono tenute da lui in mirabile unità.
La comprensione di Gesù di Nazareth ha condotto allora fino a una nuova e inaspettata comprensione di Dio. Il Dio monolitico di Israele ha comunicato di essere Padre e Figlio e Spirito. Questo permette di comprendere la possibilità dell'incarnazione di Dio, del farsi vicino di Dio fino a rendersi uno di noi per farci uno con lui. Questo ci rende sicuri che in mezzo a qualsiasi tempesta non siamo soli e non affonderemo mai.
GIOVANNINI Attilio sdb

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