Vienna International Religious Centre"Una sera di tempesta"

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (21/06/2015)
Vangelo: Mc 4,35-41
Una sera di tempesta, Gesù comanda al vento e al mare, mentre esorta i suoi discepoli
ad avere più fede, e subito le onde si acquietano e ritorna la bonaccia. Una storiella per
rassicurare i meno coraggiosi? No, una parola evangelica per tutti coloro che si trovano

nella tempesta con Gesù Cristo, e si accorgono spaventati che egli sembra dormire.
È lui che ha preso l'iniziativa della traversata. Accompagnato soltanto dai suoi discepoli,
si è diretto verso la sponda orientale del lago, abitata da pagani. Sulla barca, dopo le
fatiche della giornata, si è addormentato, e ha continuato a dormire mentre si
scatenava la tempesta e i suoi erano presi dal panico. Verrà un venerdì in cui egli sarà
inghiottito dal sonno della morte, e la fede dei suoi amici vacillerà... Per il momento, i
discepoli lo scuotono senza riguardi; Gesù si sveglia, si alza, e come se esorcizzasse un
demonio minaccia le potenze di morte che si accaniscono contro la barca.
Immediatamente si fa una grande calma, mentre un religioso timore si impadronisce
dei presenti: facendo cessare la tempesta, Gesù ha dimostrato di possedere una
prerogativa divina. "Nell'agoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro
angustie. Ridusse la tempesta alla calma..." (Sal 106,28-29).
Non dimentichiamo che Marco si rivolgeva a una chiesa spaventata dalla persecuzione,
per esortarla ad aver fede. Inoltre era una chiesa che stava facendo l'esperienza della
missione tra i pagani, e cominciava ad accorgersi che per raggiungerli doveva
abbandonare le acque calme del giudeo-cristianesimo per passare all'altra riva,
rinunciando alle sue pratiche e alle sue concezioni troppo ristrette. Come trovare il
coraggio per fare tutto questo, se non ricorrendo a colui che comanda al vento e al
mare, e che è sempre presente sulla barca anche se sembra dormire? Allo stesso modo
anche noi, in mezzo alle tempeste del ventesimo secolo, dobbiamo continuare ad aver
fede, nonostante tutto.


                                                                                      (da "Vienna International Religious Centre")

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