CLARISSE SANT'AGATA LECTIO DIVINA " La compassione del Pastore"

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (
Vangelo: Mc 6,30-34
Antifona d'Ingresso
Ecco, Dio viene in mio aiuto, il Signore sostiene l'anima mia. A te con gioia offrirò sacrifici e loderò il
tuo nome, Signore, perché sei buono.
Colletta
Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza,

fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Oppure:
Dona ancora, o Padre, alla tua Chiesa, convocata per la Pasqua settimanale, di gustare nella parola e
nel pane di vita la presenza del tuo Figlio, perché riconosciamo in lui il vero profeta e pastore, che ci
guida alle sorgenti della gioia eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremia. (Ger 23, 1-6)
Dice il Signore: "Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del
Signore. Perciò dice il Signore, Dio d'Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi
avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la
malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte
le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno.
Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né
sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni - oracolo del
Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed
eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia".
Salmo 22 (23)
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Seconda Lettura
Dalla lettera agli Efesini di S. Paolo Apostolo (Ef 2, 13-18)
Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue
di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di
separazione che li divideva, cioè l'inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge,
fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso
l'inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano
vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo
Dal vangelo secondo Marco. (Mc 6, 30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e
quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e
riposatevi un po'". Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il
tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li
videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca,
egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno
pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Sulle Offerte
O Dio, che nell'unico e perfetto sacrificio del Cristo hai dato valore e compimento alle tante vittime
della legge antica, accogli e santifica questa nostra offerta come un giorno benedicesti i doni di Abele,
e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.
Comunione
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: buono è il Signore e misericordioso, egli dà cibo a coloro che
lo temono.
Oppure:
"Ecco, sto alla porta e busso", dice il Signore, "se un ascolta la mia voce e mi apre, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me".
Oppure: Mc 6,34
Gesù si commosse, perché erano come pecore senza pastore.
Dopo la Comunione
Assisti, Signore, il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa' che passiamo
dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
La compassione del Pastore La compassione del Pastore

Ancora una volta la Parola ci immerge nella profondità del cuore di Cristo, nella sua tenerezza
verso i suoi e verso ogni creatura. Dopo il mandato affidato a coloro che lui ha chiamato, che
abbiamo ascoltato e pregato nel Vangelo della scorsa domenica, oggi vediamo il ritorno di questi
missionari. Coloro che da Gesù erano partiti ora a lui ritornano, carichi dello stupore, della gioia e
della fatica di fronte a ciò che è accaduto intorno a loro e attraverso di loro. Gesù vede la loro
stanchezza, forse vede tutte le speranze e sofferenze del mondo che i discepoli hanno incontrato e di
cui si sono fatti carico; forse vede i loro piedi stanchi per i tanti passi alla ricerca dei fratelli; forse vede
l’entusiasmo e la difficoltà ad annunciare la radicalità del Vangelo di speranza; forse vede il loro
bisogno profondo di restituire tutto nelle mani di colui che li ha mandati. Gesù di nuovo invita i suoi
a venire a lui, a fermarsi con lui nel silenzio, nella solitudine per ritrovare il cuore di tutto e da cui
tutto è partito. Questo luogo poi alla fine non sarà altro che la barca e il breve tratto di una
attraversata, ma in quella minuscola realtà è riunita la fraternità intorno al suo Signore.
La folla, sempre assetata di incontrare Gesù, stranamente è più veloce della barca e, a piedi,
percorre le sponde del lago. Gesù non è sordo ne cieco davanti a questo gregge sbandato, senza guida,
alla ricerca di ciò che nemmeno lui stesso sa. Gesù si fa carico di questa ricerca, di questo bisogno e
anche della disperazione di chi non ha più una via. Il Signore non compie in primo luogo prodigi
(dopo moltiplicherà i pani) perché sa che il vero bisogno di questa folla è di ricevere e ascoltare una
Parola di speranza, di conforto, una Parola che dice prima di tutto che Dio si accorge di loro. Questa
Parola non è detta da un maestro qualunque, ma dal Pastore, il solo che può guidare questo gregge
che appartiene a Dio. E’ la voce di quel pastore che conosce le sue pecore per nome, che le chiama e
le conduce ai pascoli della vita in pienezza; è la voce di quel pastore che ama ogni sua pecora in modo
unico e totale, che non lascia che neppure una di loro si perda: tutte con passione cerca e conduce al
Padre.
Si tratta di quello stesso sguardo che porta Paolo (nella seconda lettura) a sperare, per e con i
fratelli di Efeso, in un popolo nuovo. In Cristo vede colui che può spezzare il muro che, nel tempio di
Gerusalemme (e in tutte quelle realtà che sono schiave della legge e non più a suo servizio), separava i
fratelli diversi tra loro. Anche Paolo prova compassione davanti ad umanità divisa riconoscendo che
solo in Cristo potremo ritrovare quell’unità che permette di presentarci l’un l’altro al Padre,
nell’unico canto di lode.
Il silenzio e la preghiera, la solitudine non sono quindi fuga dalla realtà, ma il fondamento di
una esistenza solida che permette di aprire il cuore ai fratelli portando e annunciando quel Signore
che per primi ci ha chiamati a stare con lui, a nutrirci di lui per essere spazio di accoglienza dei
fratelli, del dolore e delle attese del mondo, fino ad arrivare a dare la vita in quella folle passione per
l’uomo che caratterizza il nostro unico Signore. Lo stare in disparte con Lui e l’impegno nella storia
non possono essere separati sia per non dimenticarci del mistero dell’incarnazione, sia per non
diventare un movimento puramente sociale. Il discepolo, colui che segue il Pastore, sa che solitudine
e missione sono due aspetti del vivere il Vangelo, ma che separati non possono reggersi perché non
parlerebbero più dello stile di vita che il Maestro ci ha insegnato e ci ha indicato mostrandoci il volto
del Padre.
PREGHIAMO
Signore Gesù, Pastore Buono, che hai offerto la tua vita, affinché tutti abbiano la vita,
dona a noi, comunità credente sparsa in tutto il mondo,
l'abbondanza della tua vita e rendici capaci di testimoniarla e di comunicarla agli altri.
Signore Gesù, dona l'abbondanza della tua vita a tutte le persone consacrate a te,
per il servizio della Chiesa, rendile felici nella loro donazione, infaticabili nel loro ministero,
generose nel loro sacrificio; e il loro esempio apra altri cuori a lenire e seguire la tua chiamata.
Signore Gesù, dona l'abbondanza della tua vita alle famiglie cristiane,
affinché siano ferventi nella fede e nel servizio,
testimoni nel quotidiano del Dio che è vicino.
Signore Gesù, dona l'abbondanza della tua vita a tutte le persone, particolarmente ai giovani;
illuminale nelle scelte; aiutale nelle difficoltà; sostienile nella fedeltà,
rendile pronte e coraggiose nell'offrire la loro vita, secondo il tuo esempio,
affinché altri abbiano la vita. Amen

Commenti

Post più popolari