Don PAOLO ZAMENGO"Che fame hai? "

Che fame hai?    Gv 6, 1-15
XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) FRAMMENTO:
Una folla impressionante rincorre Gesù fin sulla riva orientale del lago di Tiberiade. Sul quel litorale deserto la gente è testimone di un prodigio singolare: una sorprendente moltiplicazione di pani e di pesci che rimarrà
scolpita nella memoria di quanti hanno avuto il coraggio di seguire Gesù oltre il buon senso.

Era vicina la festa di Pasqua e il popolo era solito salire al tempio. Il racconto del vangelo di Giovanni riferisce che una grande moltitudine aveva invece scelto di andare ad ascoltare Gesù.  Quel popolo si era ritrovato così non più sulla spianata del tempio a Gerusalemme, ma in un altro tempio, all’aperto, attorno a un maestro che non era iscritto all’albo professionale dei rabbini di ruolo.

Molta gente era corsa da Gesù compiendo un pellegrinaggio alternativo. Questa scelta aveva rotto gli schemi tradizionali della religione ebraica, interessi economici compresi. E Gesù prova una tenerezza infinita per questo nuovo popolo di Dio, per questa primizia di chiesa.

Allora Gesù dialoga con Filippo e Filippo risponde con un rapido calcolo economico dimostrando di aver capito ancora poco di Gesù. Interviene Andrea che porta un ragazzo che ha con sé cinque pani d’orzo e due pesci. Un ragazzo. Sono sempre i piccoli, gli insignificanti i più disponibili a capire e a condividere. E Gesù approva felice e dice a tutti: Prego: accomodatevi.

Nel deserto, Dio aveva provveduto alla manna quotidiana. Oggi provvede ancora e abbondantemente per la fame del suo popolo. Problema della terra non è la mancanza di pane ma la mancanza del lievito dei credenti cui è affidato il compito di fermentare la pasta.

Ciò che avanza a te, manca a un altro. La veste che non indossi è di chi è nudo. Il cibo che tu sprechi è di chi ha fame. Forse questo è il senso del miracolo di oggi che qualcuno preferisce chiamare non della moltiplicazione ma della condivisione.  Il cuore generoso di un ragazzo, senza volto e senza nome, è stato il lievito del miracolo.

La folla mangia in una atmosfera trasognata di pace. La pancia piena  alimenta però false illusioni e proietta su Gesù aspettative che lui non gradisce.

Un ragazzino anonimo ha rischiato la fame per consentire a Gesù il suo intervento. Grazie a questo ragazzo un popolo è stato sfamato e grazie a lui, Gesù guida il suo popolo in un nuovo percorso: dalla fame di pane alla fame di Dio.

Quando cerchiamo solo il pane soffochiamo il nostro destino. Non di solo pane vive l’uomo. Di solo pane, l’uomo muore.

Ma la fame riguarda anche Dio. Gesù risorto chiede agli apostoli: “Avete qualcosa da mangiare?”. E alla Samaritana Gesù chiede acqua da bere.  Gesù vuole che ogni creatura ritrovi senso in Gesù e nel suo vangelo.

Noi, di cosa abbiamo fame?

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