Pane Quotidiano«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»

La Liturgia di Domenica 19 Luglio 2015 VANGELO (Mc 6,30-34) Rev. D. David AMADO i Fernández (Barcelona, Spagna)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un
luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’»
Rev. D. David AMADO i Fernández 
(Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo ci invita a scoprire l'importanza di ritrovare riposo nel Signore. Gli Apostoli erano tornati dalla missione che Gesù aveva dato loro. Avevano scacciato i demoni, guarito i malati e predicato il Vangelo. Erano stanchi e Gesù dice: «Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po'» (Mc 6,31).

Una delle tentazioni alla quale può soccombere qualsiasi cristiano è quella di voler fare molte cose trascurando il tratto con il Signore. Il Catechismo ci ricorda che, quando è l’ora di pregare, uno dei maggiori pericoli è quello di pensare che ci sono delle cose più urgenti e, quindi, si finisce per trascurare il rapporto con Dio. Così Gesù, ai suoi apostoli, che hanno lavorato duro, sono esausti e euforici per tutto quello che è riuscito bene, dice che devono riposare. E, secondo il Vangelo «partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte» (Mc 6,32). Per pregare bene sono necessarie almeno due cose: una è quella di stare con Gesù, perché è la persona con la quale si parla. Avere la certezza che siamo con Lui. Per questa ragione tutta preghiera inizia, di solito, ed è la parte più difficile, con un atto di presenza di Dio. Essere consapevoli del fatto che noi siamo con Lui. Il secondo è la solitudine necessaria. Se vogliamo parlare con qualcuno e vogliamo avere una conversazione intima e profonda, scegliamo la solitudine.

San Pier Giuliano Eymard consigliava riposo in Gesù dopo la comunione. Ed avvertiva del pericolo di riempire il momento del ringraziamento con molte parole pronunciate a memoria. Diceva che dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo, era meglio restare in silenzio per ricuperare forze e lasciare Gesù parlare nel silenzio dei nostri cuori. A volte piuttosto che spiegarGli i nostri progetti, è opportuno che Gesù ci istruisca e incoraggi.


don Roberto Seregni

Soli, con Te

Chiamaci ancora, Signore,
in disparte,
con Te.

Chiamaci ancora
per gustare la tua Parola,
ascoltata e accolta,
desiderata e contemplata,
custodita e vissuta.

Chiamaci ancora
per fare esperienza di quel silenzio
che umanizza la vita,
che ribalta le logiche della produzione,
che ci fa gustare la Tua presenza.

E? vero, Signore,
per ascoltarti bisogna imparare a tacere,
a mettersi in disparte,
soli,
con Te.

Te lo diciamo sottovoce, Signore,
con il cuore in gola:
scegliamo Te,
perché Tu sei l?unico che non delude.

Scegliamo Te,
perché tu solo
sazi ogni nostro desiderio.
Amen.


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