PARROCCHIA S.MARIA DEGLI ANGELI"La Chiesa è nata in uscita".

omelia domenica 12 luglio 2015
XV DOMENICA DEL TEMPO ORIDNARIO ANNO B 2015
In queste ultime domeniche abbiamo più volte meditato la necessità del rapporto di comunione con Cristo.
Oggi il Vangelo ci invita, come gli apostoli, a portare nel mondo questo annuncio, questa
comunione con Cristo che ci ha dato il senso nuovo della vita. Come ci insegna Papa Francesco:"La Chiesa è nata in uscita".
Mi faceva riflettere questo brano del Vangelo, pensando al rapporto di fiducia che Gesù ha con i suoi discepoli. Anche se sostenuti dalla Grazia dello Spirito Santo, anche se ancora non ricevuta in pienezza, come poi avverrà nella Pentecoste, sono pur sempre uomini e quindi è annessa la fragilità della persona. Ma Gesù pone in loro, la sua fiducia.
Lavorare per Cristo, è come un trapezista, che salta nella fiducia che l'altro ci sarà per afferrare le sue mani, senza il timore se ci sia la rete o meno.
Mi veniva in mente un passo di un film biografico su Paolo VI, quando ancora era prete e in a Roma bisognava prendere una decisione politica in cui la Chiesa, dove assume nere una posizione, allora diremmo "controcorrente" e l'allora Don Montini diceva:"Abbiamo sempre chiesto alle persone di aver fiducia nella Chiesa, ora è il tempo che la Chiesa dia fiducia all'uomo".
La stessa fiducia che i Dodici, gli Apostoli, devono avere in Cristo, perché l'espressione:"E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma calzare sandali e di non portare due tuniche" è molto significativa, Gesù chiede loro di aver fiducia nella Provvidenza. Cioè nella sua presenza nel cammino missionario.
 L'annuncio deve avvenire nella povertà. Come spiegava bene un esegeta(Fausti):"Più che di ciò che bisogna dire, Gesù si mostra preoccupato di ciò che bisogna essere. Ciò che sei, grida più forte di ciò che dici".
A volte ciò che incontriamo è sempre un rischio, il vero annuncio, non trova terreno facile. Come dicevo domenica scorsa:"La carità vera, l'amore costruttore; è il perdono, che per molti è segno di debolezza; è la condivisone, che per molti invece è sentirsi defraudati di un bene; è pazienza, quando invece in tanti vorremmo risolti i problemi, tutto e subito."
Un mondo che cambia, ha bisogno di vedere in noi, che abbiamo incontrato Cristo, la radicalità della nostra scelta.
Non dobbiamo temere, sul cosa dire o fare, come possiamo fare o quali mezzi usare. San Paolo scrive nella seconda lettura:"Egli l'ha riservata(la Grazia dello Spirito Santo) in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà""
Perché l'annuncio sia vero, deve avvenire nella libertà, è il vero uomo libero, è il povero. Non colui che non ha niente, ma colui che ha compreso che la vera ricchezza è Cristo, e la scena di questo mondo, passa.

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