CHARLES DE FOUCAULD:«Il pane che vi darò è la mia carne»

CHARLES DE FOUCAULD: COMMENTI AL VANGELO DI GIOVANNI
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
MEDITAZIONI NUM. 449
Gv 6,41-51
«Il pane che vi darò è la mia carne».
Mio Dio, come sei divinamente buono! Ci «ami fino alla fine»… Fino alla fine del tuo
infinito amore e della tua infinita potenza, sembra, se ciò fosse possibile… Ci doni tutto ciò
che sei, umanità, divinità, la tua divina persona, la tua duplice natura, tutto intero tu entri in
noi, nel nostro corpo, nella nostra bocca, tutto intero ti unisci alla nostra anima… Unirsi, è
l’ideale dell’amore… Unirsi al punto da avere in sé, completamente in sé, il Beneamato, è
ciò che l’amore può intravedere di più fortunato… L’amore umano non può nemmeno
immaginarne la possibilità; si perde e si consuma in aspirazioni impotenti, ma, come dice
Bossuet, «Ciò che è impotenza nell’amore umano è realtà nell’amore divino»… «Defecit in
te anima mea»2
. Quanto siamo felici, mio Beneamato!
A meno dell’impossibilità, a meno della volontà di Dio, chiaramente espressa e che ce ne
impedisce, non manchiamo mai di ricevere la santa Comunione… Non perdiamo mai una
comunione per colpa nostra, per nostra negligenza, per nostra mollezza, per nostra
volontà… Se Dio ce ne allontana, sottomettiamoci amorevolmente a questa privazione del
più dolce dei beni, come a tutto; ma per nostra volontà, non perdiamo mai una comunione! E
poiché questo atto divino della santa Comunione glorifica tanto Dio, sforziamoci sia con le
nostre preghiere sia, quando Dio ce ne dà la missione, con le nostre opere, di portare le altre
anime a ricevere il buon Dio tanto spesso quanto egli lo vuole da loro 3
.

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