GIOVANNINI Attilio sdb "SONO IO IL PANE DELLA VITA
9 agosto 2015 | 19a Domenica - Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
SONO IO IL PANE DELLA VITA
Con la moltiplicazione dei pani Gesù ha dato un segno della sua messianicità. Ma vuole aiutare i galilei a capire di quale messianicità si tratta.
Egli ragiona a partire dal grande dono di Dio che i loro padri avevano ricevuto: la manna. La manna, cibo disceso dal cielo, era assurta a simbolo della Legge di Mosè, donata dal cielo.
Ebbene, dice Gesù, se io vi ho dato un altro pane miracoloso, vuol dire che qui c'è un altro dono di Dio, ovviamente più grande. Un cibo che veramente toglie la fame. Questo dono non è una nuova legge. La Legge infatti, da sola, non salva. Chi salva davvero, rivela loro Gesù, sono io. Sono io il "pane dal cielo". Perché vengo da Dio.
Il ragionamento è lineare, ma i galilei non sono così pronti a capirlo. Un uomo che ci salva? Come fa? Chi si crede di essere? Dio salva, non un uomo. Questo qui è anche lui uno di noi, è il figlio del falegname Giuseppe, che ben conosciamo.
Gesù risponde: Ecco, siete anche voi come i vostri padri, che non erano mai convinti, che sempre discutevano con Mosè e resistevano a lui, pur sapendo che così in pratica resistevano a Dio. Se io vi dico che sono il vostro salvatore, non mi invento niente. Non credendo a me, voi non credete a Dio. È Dio infatti che vi attira a me. Perché Dio il Padre ha parlato nelle Scritture e, se voi le leggeste bene, vedreste che portano a me. Io sono il compimento del suo progetto spiegato nelle Scritture. Se vi lasciaste guidare dal Padre, non potreste non arrivare a me! Allora ripeto:
Sono io il pane della vita.
La Legge, sì… era legge di vita, ma da sola non bastava. I vostri Padri, con la "manna" della Legge, sono "morti" lo stesso (cioè non si sono salvati, hanno abbandonato Dio comunque, e si sono persi). Io invece do la vita, perché sono la vita: Io sono il pane vivente.
E c'è ancora dell'altro che devo rivelarvi, dopo di che sarà tutto più chiaro:
Il pane che io darò - è la mia carne - per la vita del mondo.
La sua "carne" è la sua umanità di Verbo incarnato, che egli darà sulla croce, a favore di tutti gli uomini. Tutti vivranno (= saranno in comunione con Dio) per il perdono e la grazia che lui otterrà con la sua suprema obbedienza.
Ma per capire questo bisogna essere condotti a comprendere l'amore di Dio. Un amore che dà la vita, la dà a tutti, la dà senza chiedere nulla, basta... lasciarti amare. Conoscere Dio, il Padre; poi tutto è conseguente. Ebbene, in Geremia Dio aveva detto:
E tutti mi conosceranno … Nessuno dirà al suo vicino: conosci il Signore.
Saranno tutti istruiti da Dio !
È quello che si verifica ora. Nelle Scritture il Padre vi parla del suo amore, ma è in me che le Scritture diventano chiare. E col mio Spirito diventano vostre.
Guardate me, e vedrete il volto del Padre. E troverete la vita.
GIOVANNINI Attilio sdb
SONO IO IL PANE DELLA VITA
Con la moltiplicazione dei pani Gesù ha dato un segno della sua messianicità. Ma vuole aiutare i galilei a capire di quale messianicità si tratta.
Egli ragiona a partire dal grande dono di Dio che i loro padri avevano ricevuto: la manna. La manna, cibo disceso dal cielo, era assurta a simbolo della Legge di Mosè, donata dal cielo.
Ebbene, dice Gesù, se io vi ho dato un altro pane miracoloso, vuol dire che qui c'è un altro dono di Dio, ovviamente più grande. Un cibo che veramente toglie la fame. Questo dono non è una nuova legge. La Legge infatti, da sola, non salva. Chi salva davvero, rivela loro Gesù, sono io. Sono io il "pane dal cielo". Perché vengo da Dio.
Il ragionamento è lineare, ma i galilei non sono così pronti a capirlo. Un uomo che ci salva? Come fa? Chi si crede di essere? Dio salva, non un uomo. Questo qui è anche lui uno di noi, è il figlio del falegname Giuseppe, che ben conosciamo.
Gesù risponde: Ecco, siete anche voi come i vostri padri, che non erano mai convinti, che sempre discutevano con Mosè e resistevano a lui, pur sapendo che così in pratica resistevano a Dio. Se io vi dico che sono il vostro salvatore, non mi invento niente. Non credendo a me, voi non credete a Dio. È Dio infatti che vi attira a me. Perché Dio il Padre ha parlato nelle Scritture e, se voi le leggeste bene, vedreste che portano a me. Io sono il compimento del suo progetto spiegato nelle Scritture. Se vi lasciaste guidare dal Padre, non potreste non arrivare a me! Allora ripeto:
Sono io il pane della vita.
La Legge, sì… era legge di vita, ma da sola non bastava. I vostri Padri, con la "manna" della Legge, sono "morti" lo stesso (cioè non si sono salvati, hanno abbandonato Dio comunque, e si sono persi). Io invece do la vita, perché sono la vita: Io sono il pane vivente.
E c'è ancora dell'altro che devo rivelarvi, dopo di che sarà tutto più chiaro:
Il pane che io darò - è la mia carne - per la vita del mondo.
La sua "carne" è la sua umanità di Verbo incarnato, che egli darà sulla croce, a favore di tutti gli uomini. Tutti vivranno (= saranno in comunione con Dio) per il perdono e la grazia che lui otterrà con la sua suprema obbedienza.
Ma per capire questo bisogna essere condotti a comprendere l'amore di Dio. Un amore che dà la vita, la dà a tutti, la dà senza chiedere nulla, basta... lasciarti amare. Conoscere Dio, il Padre; poi tutto è conseguente. Ebbene, in Geremia Dio aveva detto:
E tutti mi conosceranno … Nessuno dirà al suo vicino: conosci il Signore.
Saranno tutti istruiti da Dio !
È quello che si verifica ora. Nelle Scritture il Padre vi parla del suo amore, ma è in me che le Scritture diventano chiare. E col mio Spirito diventano vostre.
Guardate me, e vedrete il volto del Padre. E troverete la vita.
GIOVANNINI Attilio sdb
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