Pane Quotidiano«Alzò gli occhi al cielo»

 La Liturgia di Lunedi 3 Agosto 2015  VANGELO (Mt 14,13-21) Rev. D. Xavier ROMERO i Galdeano (Cervera, Lleida, Spagna)
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Parola del Signore
«Alzò gli occhi al cielo»
Rev. D. Xavier ROMERO i Galdeano 
(Cervera, Lleida, Spagna)
Oggi, il Vangelo esplora le nostre “tasche mentali”... Per questo, come nei tempi di Gesù, possono emergere le voci dei prudenti per soppesare se vale la pena tale argomento. I discepoli vedendo che si faceva tardi e che non sapevano come soddisfare tutta quella folla riunita in torno a Gesù, esposero una soluzione adeguata: «perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare» (Mt 14,15). Non pensavano che il loro Maestro e Signore fosse a rompere questo ragionamento cosi prudente, dicendogli dicendogli: «date loro voi stessi da mangiare» (Mt 14,16).

Un detto popolare dice: «Chi lascia al Signore fuori dai suoi conti, non sa contare». Ed è vero, i discepoli, e nemmeno noi, sappiamo contare, perché dimentichiamo spesso la somma più importante: Dio stesso fra di noi.

I discepoli fecero bene i conti , calcolarono con esattezza il numero dei pani e dei pesci, però dividendoli mentalmente fra tanta gente, il risultato era quasi uno zero periodico; per cui decisero di optare per un realismo prudente: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!» (Mt 14,17). Non si resero conto che Gesù —vero Dio e vero Uomo— era fra di loro! 

Parafrasando a San Giuseppe Maria, non sarebbe male ricordare che: «Nelle imprese di apostolato, sta bene —è un dovere— che consideri i tuoi medi terreni (2+2=4), ma non dimenticare mai che devi contemplare un’altra addizione: Dio+2+2...». L’ottimismo cristiano non si fondamenta sull´assenza di difficcoltà, di resistenza e di errori personali, ma in Dio che ci dice: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

Sarebbe bello che tu ed io, davanti alle difficoltà, prima di emettere una sentenza di morte all’audacia e all’ottimismo dello spirito cristiano, contassimo con Dio. Magari potremmo ripetere con San Francesco quella geniale preghiera: «Là, dove c’è l'odio io porti l'amore»; cioè, lì dove i numeri non escono sappia contare con Dio.

don Luciano Sanvito
Solo la nostra collaborazione rende pienamente presente il Regno di Dio.
Quando noi vediamo che la possibilità umana si affievolisce, ecco che il Vangelo ci dice che l'intervento di Gesù richiede a noi la collaborazione affinché tutto quello che avviene sia nell'ottica del Regno.
Allora, sappiamo che è proprio la nostra collaborazione al piano di Dio che adempie e realizza quello che è il Regno di Dio.
Il miracolo fatto da Dio è possibile.

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