Pane Quotidiano«Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini»

 La Liturgia di Domenica 30 Agosto 2015  VANGELO (Mc 7,1-8.14-15.21-23) COMMENTO:Rev. D. Josep Lluís SOCÍAS i Bruguera 
(Badalona, Barcelona, Spagna)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli
prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
«Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini»
Rev. D. Josep Lluís SOCÍAS i Bruguera 
(Badalona, Barcelona, Spagna)
Oggi, la parola di Dio ci aiuta a discernere che al di sopra delle condotte umane ci sono i Comandamenti di Dio. Infatti, col passare del tempo, è facile che travisiamo i consigli evangelici e, rendendoci conto o no, ,sostituiamo i Comandamenti o li anneghiamo con meticolosità esagerata: «e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame» (Marco 7,4). Questo è il motivo per cui la gente comune, con un senso popolare, ignorava i dottori della legge, e i farisei, che sovrapponevano speculazioni umane alla Parola di Dio. Gesù applica la denuncia profetica di Isaia contro i religiosamente ipocriti («Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me» Mc 7,6).

Negli ultimi anni, Giovanni Paolo II, chiedendo scusa nel nome della Chiesa per tutte le cose negative che i loro figli avevano fatto nel corso della storia, lo aveva manifestato nel senso che "ci eravamo separati dal Vangelo".

«Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo» (Marco 7:15), ci dice Gesù. Solo ciò che procede dal cuore dell'uomo, dall’interiorità cosciente della persona umana, ci può far diventare malvagi. Questa malizia è quella che danneggia tutta l'umanità e uno stesso. La religiosità non consiste precisamente nel lavarsi le mani (ricordiamo a Pilato che consegna Gesù Cristo alla morte!), ma mantenere il cuore puro.

Detto in modo positivo, è quello che S. Teresa di Gesù Bambino ci dice nei suoi Manoscritti biografici: «Mentre contemplavo il corpo mistico di Cristo (...) ho capito che la Chiesa ha un cuore (...)ardente d’amore». Da un cuore che ama sorgono le opere ben fatte che aiutano in concreto a chi ne ha bisogno («Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare ... »: Mt 25,35).


La voce di un autore mistico

L'uomo interiore, prima di occuparsi di altre cose, guarda dentro di sé; e, intento diligentemente a se stesso, è portato a tacere degli altri. Solamente se starai zitto sugli altri, guardando specialmente a te stesso, giungerai a una vera e devota interiorità.
Tommaso da Kempis

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