D. Mario MORRA SDB "Voi chi dite che io sia"?

13 settembre 2015 | 24a Domenica - Tempo Ordinario B | Omelia
"Voi chi dite che io sia"?
L'Evangelista S. Marco nel suo Vangelo ci guida a comprendere chi sia veramente Gesù, e quindi ci aiuta ad aderire a Lui con fede viva.
Alla domanda che Gesù rivolge agli apostoli: "Voi chi dite che io sia", S. Pietro risponde con decisione: "Tu sei il Cristo".
La risposta di Pietro va ben oltre a quanto pensa la gente
che paragona Gesù al profeta Elia, o a Giovanni Battista, o ad uno dei grandi personaggi della storia di Israele, ma nulla di più.
Pietro riconosce che Gesù è il Messia, il Salvatore promesso, ma la sua risposta non è ancora la definizione esatta di Gesù; questa la darà il centurione romano che esclamerà, ai piedi della croce sulla quale Gesù muore: "Costui è veramente il Figlio di Dio".
Il titolo di "Cristo", ossia di Messia consacrato dal Padre e Salvatore atteso da Israele, spetta a Gesù, ma è un titolo incompleto ed ambiguo, nel senso che può essere interpretato male; come di fatto è stato interpretato, sia dalla opinione diffusa tra il popolo ebraico, che intende il Messia come un salvatore politico potente, sia da Pietro stesso e dagli Apostoli, impregnati ancora della medesima mentalità ebraica.
Gesù dichiara subito che il suo modo di operare la salvezza è totalmente diverso, anzi opposto al loro modo di intendere la salvezza.
"E cominciò ad insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed essere rimproverato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare".
Messia e Salvatore sì, ma non di carattere politico, non attraverso la potenza ed il successo, ma attraverso la debolezza, la sofferenza e la stessa morte violenta.
Gesù realizzerà la sua missione di salvezza seguendo la tradizione profetica, facilmente dimenticata, del "Servo del Signore" sofferente, presentata da Isaia con le parole della 1a lettura: "ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba, non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi": è il ritratto del Volto sofferente che ci appare miracolosamente dalla Sacra Sindone.
Anche Pietro non comprende il discorso di Gesù, anzi lo considera assurdo ed impossibile, e "rimprovera" Gesù perché parla in quel modo. Ma Gesù lo chiama "Satana", tentatore, "che ragiona non secondo Dio, ma secondo gli uomini", e lo allontana da sé come ha allontanato il demonio, quando gli suggeriva "Se sei Figlio di Dio, di' a queste pietre che diventino pane; Se sei Figlio di Dio gettati giù".
È la tentazione di realizzare la missione di salvezza in modo spettacolare, trionfalistico, facile, e non attraverso la sofferenza, la croce e la morte.
Gesù respinge la tentazione, si attiene al disegno del Padre e traccia la via dei suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Poiché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà".
Pietro e gli Apostoli comprenderanno l'insegnamento di Gesù, solo dopo la discesa dello Spirito Santo, e testimonieranno tutti con il proprio sangue la loro adesione a Gesù Salvatore, Crocifisso e Risorto.
Anche noi dobbiamo crescere continuamente nella nostra conoscenza di Gesù, attraverso il suo Vangelo, cercando di entrare nel suo modo di giudicare le cose, senza lasciarci condizionare dal modo di pensare e di giudicare del mondo, che, incapace del più piccolo impegno, cerca unicamente ciò che è facile e piacevole.
Non ci devono spaventare la difficoltà, l'impegno, la sofferenza per l'adempimento fedele del nostro dovere: attraverso la passione e la croce Gesù è giunto alla risurrezione.
Anche per noi la gioia della meta raggiunta, della vetta conquistata, ricompensa la fatica dell'ascesa.
La fede in Gesù, seguire Lui, non è questione di parole, ma di opere. "Non chi dice Signore, Signore, entra nel Regno, ma chi fa la volontà del Padre!", e S. Giacomo ci ricorda che la fede senza le opere è morta, nel senso che quanto noi proclamiamo a voce deve essere confermato con il comportamento della vita.
Maria, la Vergine Addolorata, che ha seguito Gesù fino ai piedi della Croce, aiuti anche noi a seguirlo, conformando la nostra vita al suo Vangelo, per essere suoi veri discepoli che non si spaventano della croce di ogni giorno.
D. Mario MORRA SDB

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