D. Severino GALLO sdb"INVIDIA, GELOSIA - I CONFINI DEL CUORE"

27 settembre 2015 | 26a Domenica - Tempo Ordinario B | Omelia
INVIDIA, GELOSIA - I CONFINI DEL CUORE
Non è semplice cogliere a prima vista il senso generale delle Letture d'oggi, però mi sembra che possano suggerire, in sintesi, questa riflessione: lo spirito di Dio si può manifestare in chiunque e non è subordinato a nessuno.

Quindi neppure ai credenti, o coloro che già lo possiedono: e perciò la profezia (prima Lettura) o i miracoli (Vangelo) possono trovarsi in altri o in persone alle quali non pensiamo neppure lontanamente.

Questo perché la libera azione di Dio non è vincolata dal benestare di nessuno, e la virtù o i doni (i carismi) personali sono distribuiti da Dio a beneficio del singolo o della collettività.
"Chi non è contro di noi, è per noi", ci ha detto il Vangelo d'oggi.

L'attività di cacciare i demoni o lo spirito maligno dagli ossessi era assai diffusa ai tempi di Gesù, molto più d'oggi: in ogni modo caratterizzava gli uomini di Dio, i profeti e i taumaturghi che percorrevano la Palestina, cercando proseliti. Gesù è fra costoro.
Giovanni è geloso del fatto che uno scacci i demoni nel nome di Gesù, senza esser dei suoi. Ma il Divin Maestro non scende a questo piano: se quel tale riesce nel suo operato, vuol dire che è nella salvezza, e Dio è con lui, e quindi è con Gesù.

Il fenomeno della "gelosia professionale" è frequente in tutte …. Le professioni… Non dobbiamo meravigliarci se scopriamo radici d'invidia e di gelosia anche nel nostro cuore.

Siamo gelosi fin da bambini, alla nascita del fratellino… Non vogliamo che i nostri giocattoli siano toccati dagli altri… Facciamo una striscia sul banco di scuola, perché il compagno non l'oltrepassi…

Siamo gelosi da grandi: soprattutto per quanto riguarda l'amore…
Siamo gelosi anche da cristiani, da credenti, da laici, da religiosi e… da Sacerdoti…

In ogni religione si dice: il vero Dio è mio e lo predico come voglio io.
Ogni Chiesa cristiana dice: Gesù è mio e lo predico come voglio io!
Dunque Gesù sarebbe ostacolo alla riconciliazione universale? Care Sorelle, non vi sembra che questo, più che un problema, sia un'accusa?

1. L'APERTURA DEL CUORE DI GESÙ

Non dimentichiamo l'apertura del costato fatta a Gesù: quando morì, gli aprirono il Cuore, perché tutti potessero entrare nell'amore di Dio.
Non si può avere il monopolio del Cuore di Dio, perché è troppo grande: è il Cuore del Padre. "Questo" è l'insegnamento di Gesù.

a) Gesù predica un Dio dal cuore magnanimo.

Dio, perché Padre, fa sorgere il sole e cadere la pioggia sui buoni e sui cattivi, senza distinzioni…
Dio va avanti a forza d'amnistie, di perdono: per questo nel suo regno e alla sua mensa ci sono sempre i peccatori, nel suo campo c'è sempre zizzania…
Dio fa festa al figliuol prodigo. Dà il suo Spirito a tutti, di là dai nostri schemi… Non vuole castighi…
A qualcuno sembra che la sua gestione del mondo sia troppo allegra…
A qualcun altro sembra che la gestione della Chiesa sia troppo debole…
La "debolezza" dell'amore è più forte d'ogni legge e castigo.

b)  Gesù predica un Dio dal Cuore aperto.

Non impediamoglielo!
Dio non vuole nessun impedimento, nessun confine, nessuna barriera nella sua famiglia, tra i suoi figli: tutti gli uomini sono suoi figli, nessuno escluso!

Giosuè prima, Giovanni poi, vogliono restringere i confini del suo spirito.
Giacomo e Giovanni, soprannominati "boanerges" (= figli del tuono) - invocano il fuoco sulla città di Samaria, perché quegli abitanti non avevano voluto accogliere Gesù. Ma Egli disse loro: "Voi non sapete di che spirito siete".

Il Padre considera suoi anche quelli che noi abbiamo cacciato fuori di casa, o ai quali non vogliamo aprire le porte di casa, perché considerati non graditi.
Dio ha dei figli - che sono nostri fratelli - anche fuori dai nostri ranghi, dai nostri partiti, dalle nostre idee.
Non si tratta però di fare d'ogni verità o falsità un unico fascio, ma di salvare la verità principe: Dio è Padre di tutti, e noi siamo tutti fratelli.

c) Gesù predica un Dio deciso all'amore fino alla morte!

La peggiore disgrazia di un cristiano è essere d'ostacolo: impedire ai piccoli e ai lontani di venire da Gesù, al Cuore del Padre.
Perciò, via la violenza verso gli altri: togliamo le guerre "sante". Difendiamo la libertà religiosa; lavoriamo per la tolleranza religiosa: questo non significa equiparare la verità all'errore, ma rispettare, dialogare, amare gli altri come nostri fratelli.

Dal momento che Gesù ha definito la sua religione "amore", più che predicare la religione, dobbiamo testimoniare l'amore.
Dio è nemico di una Chiesa chiusa, ghettizzata, sempre sulla difensiva.
Il nostro buon Pastore, il PAPA Giovanni Paolo II, che in tutte le parti del mondo ha lanciato il suo grido d'amore: "Aprite le porte a Cristo!".
Cari Fratelli e Sorelle, spalanchiamo le porte del cuore a Gesù e a tutti i nostri fratelli.

2. COM'È LA NOSTRA APERTURA DI CUORE?

Abbiamo un Padre la cui bontà supera ogni nostro desiderio e ogni nostro schema.
La sua onnipotenza si rivela soprattutto nella misericordia e nel perdono. E noi suoi figli, a che punto siamo lungo la via della misericordia e della compassione?
Non minacciamo castighi… ai fratelli peccatori; non siamo pusillanimi di fronte all'apertura ecclesiale, frutto del Concilio Vaticano II, nei riguardi dei fratelli separati…

Dio ha i suoi amici anche tra i pagani, anche tra coloro che ci sembrano i più lontani. Lo Spirito di Gesù agisce nel cuore di tutti gli uomini, con perfetta libertà.


Racconta un Missionario:
"Tra i ragazzi non cristiani, che vengono a trovarmi per avere qualche francobollo, ce n'è uno musulmano - Salim - di 15 anni.
Un giorno mi disse che in sogno aveva visto Gesù crocifisso, il quale gli aveva detto: "Fatti cristiano".
Pochi giorni fa, vide per la strada un bambino sconosciuto, con un piede sanguinante. La gente guardava incuriosita, ma nessuno faceva niente per aiutare il povero bambino. Allora Salim si fece avanti, e non avendo altro, stracciò un lembo della sua camicia e fasciò fortemente la ferita.
Poi si prese il bambino sulle spalle e lo portò all'ospedale: s'informò sull'identità del ferito e corse ad avvisare dell'incidente i suoi genitori.
Alla fine disse al Missionario: "Padre, quando io stracciavo la camicia per fare una benda, la gente rideva; ma non importa niente. Io ho seguito i suoi consigli, Padre.
Non le sembra che anch'io, un pochino, sono cristiano di cuore?


Cari Fratelli e Sorelle, cerchiamo d'essere anche noi cristiani di cuore…".
E allora faremo contento non solo Gesù, ma anche la Madonna, la qual è e vuole essere la Mamma di tutti…
                                                                        D. Severino GALLO sdb

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