GIOVANNINI Attilio sdb "Vivere davvero"

20 settembre 2015 | 25a Domenica - Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
Vivere davvero.
*Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere: uccidete... 
Un giorno siamo nati. Come e perché... è un mistero, ora comunque siamo vivi e pensiamo a vivere. Siamo convinti di vivere...
illimitatamente. Il pensiero della nostra fine non ci viene spontaneo. E in effetti la morte è sempre una sorpresa, un incidente. Solo in un secondo tempo facciamo i conti con la necessità di morire. Che sentiamo assolutamente negativa. Perché siamo fatti per la vita eterna.
Per proteggere la vita la prima cosa è avere da mangiare. Poi avere da coprirsi. Poi avere da scaldarsi. Poi avere da giocare...
Avere, avere, avere. Accumulare. La paura della morte scatena il desiderio delle cose. E il desiderio scatena l'egoismo. E così arriviamo all'idolatria delle cose materiali e a percepire gli altri come concorrenti. Di qui i conflitti, l'odio, la follia... la morte. La morte che volevamo evitare ce la tiriamo addosso da noi. La bramosia delle cose porta l'uomo non alla salvaguardia della vita, ma a morire due volte: prima a condurre un'esistenza da infra-umano; poi a ucciderci a vicenda.
La mente è ottenebrata: confonde il bene col piacere e il male col dispiacere. E invece della vita, della pienezza, trova il vuoto, trova la morte. Perché l'egoismo produce morte. Anticipata da povertà, sofferenza, tristezza, odio...
E l'uomo, che cerca se stesso attraverso le cose, passa da un idolo all'altro, non è mai fermo, mai tranquillo. L'energia vitale, l'ardore propulsivo che c'è alla base del suo essere e fa muovere l'intelligenza e la volontà, questa carica indispensabile per le battaglie della vita e per superare gli ostacoli alla realizzazione di sé, viene sviata. Se l'intelligenza è nella confusione e la volontà dirottata verso l'accaparramento dei beni mondani, l'ardore è trascinato o nella dispersione dalle molteplici attrattive, o nel furore del desiderio di qualche piacere, lottando contro tutto quello che vi si oppone, fino alla follia della collera assassina. In altre parole il nostro animo, preda delle passioni, oscilla tra l'indolenza e la violenza. Una vita non-vita.
Occorre ricostituire la nostra vera identità, che è quella di FIGLI DI DIO.

*Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza. Gen 126
L'uomo (dice S. Basilio)è una creatura che ha ricevuto il comando di diventare Dio. L'uomo è tale solo se diventa divino. Sì, nel suo intimo l'uomo è portatore di questa promessa straordinaria: la divinizzazione. Infatti Dio gli ha dato l'intelligenza per conoscerlo, la volontà per cercarlo, l'amore per fare comunione con lui, di modo che Dio possa diventare uomo e l'uomo Dio.
La tentazione è quella di diventare Dio non per via di amore e di obbedienza, ma per via di rapina. Arrivarci... senza percorrere il cammino necessario, senza fatica...
No, per questa via l'uomo non solo non diventa Dio, non diventa nemmeno uomo. Si riduce a uno stato infra-umano, e poi muore. Vive già senza vivere e muore perché diviso: il cuore (sede di Dio) staccato dall'intelligenza (sede dell'orgoglio).
L'uomo che ha la capacità dell'infinito, è fatto per l'infinito, senza Dio si attacca in modo infinito al finito. Adora le cose, ma soprattutto adora se stesso, e cerca di mettere tutte le cose a suo servizio. In realtà, adorandole, si fa schiavo delle cose e vive nella paura che glie le portino via.
Ora però Dio non si è rassegnato al fallimento del suo progetto, ma ci ricupera con un progetto ancora più spettacolare. Ci dà una diversa possibilità di divinizzarci mediante l'incarnazione del suo Figlio: il Figlio di Dio si fa figlio dell'uomo perché i figli dell'uomo si rifacciano figli di Dio.
Gesù ci toglie la paura della morte, e dunque il bisogno di tenere a bada gli altri. Al posto dell'egoismo ci consente l'accoglienza, il servizio, la fraternità.
Al posto della guerra ci dona la riconciliazione, la collaborazione, la tenerezza.
Al posto dell'orgoglio l'umiltà e la semplicità, la gioia di un bambino.
Quando Gesù sarà riconosciuto e seguito da tutti, ci saranno ancora le guerre, i terrorismi, i profughi, le mafie, i caporalati, le corruzioni, le prigioni sovraccariche...?
Non ci conviene seguirlo?

GIOVANNINI Attilio sdb

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