Luca Desserafino sdb "È vicino chi mi rende giustizia"

13 settembre 2015 | 24a Domenica - Tempo Ordinario B | Omelia
È vicino chi mi rende giustizia
Il brano evangelico di questa domenica è al centro dell'intero racconto di Marco ed è importante per più di un motivo. Gesù stesso pone esplicitamente l'interrogativo che secondo l'evangelista ogni lettore è a questo punto obbligato a porsi: "Chi dicono che io sia?".

La risposta della gente non afferra la novità di Gesù e lo allinea con gli altri profeti. Ma la risposta di Pietro è precisa e riconosce con chiarezza la messianicità di Gesù. Un punto di arrivo, dunque, ma c'è un altro passo da compiere.

Dire che Gesù è Messia è esatto, ma incompleto: c'è sempre il pericolo di pensare la sua messianicità secondo il pensiero degli uomini. La via della Croce è la chiarificazione al completamentod del discorso. Quando Pietro gli dice: "Tu sei il Cristo", Gesù sente il bisogno di precisare: "Sono il Figlio dell'uomo che deve molto soffrire".

Nella prima parte del nostro passo, Pietro assolve un compito positivo: è il portaparola dei discepoli ed esprime a nome del gruppo la sua fede in Gesù. Nella seconda parte tenta di allontanare Gesù dalla via della Croce e assume un ruolo negativo. Certo, Pietro è pronto a riconoscere la messianicità del Maestro, di Gesù, ma non ne condivide la direzione presa da Gesù stesso.

In gioco non è la messianicità, ma piuttosto la sua modalità di attuazione concreta, la sua prassi, che fa problema.

Questo è il punto, lo spartiacque tra fede e non fede, tra mentalità cristiana e mentalità mondana: "Ragioni secondo gli uomini", si sente ribattere secco Pietro da Gesù.

Il tentativo di Pietro di distoglierlo dalla Croce è rimproverato da Gesù in due modi: come un'espressione dell'opposizione del mondo al disegno salvifico di Dio e, più profondamente, come un'espressione della tentazione di Satana.

La sottile tentazione di Satana è il tentativo di distoglierlo dalla via della Croce, per sostituirla con una via elaborata dalla saggezza degli uomini.

Gesù ha smascherato e smaschera questa sottile tentazione, la sua vita è stata un continuo sì a Dio e un no al tentatore. Gesù ha vinto Satana.

Tuttavia Satana ha ancora una possibilità, cercare di ottenere dal discepolo ciò che non è riuscito ad ottenere da Cristo: separare il Messia dal Crocifisso, la fede in Gesù dalla via della Croce.

Non ci sono due vie, una per Gesù e una per la Chiesa, ma una sola: "Chi vuole venire dietro me rinneghi se stesso e prenda la sua croce e mi segua".

Non basta "rinnegare se stessi", cioè non basta riconoscersi discepoli del Dio-Amore allontandosi dal proprio egoismo, ma bisogna "prendere la croce e seguirlo", cioè affrontare la propria vita di credente seguendo il "solco" lasciato dal Dio-Amore.

Luca Desserafino sdb

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