MOMENTI FRANCESCANI Domenica 6 settembre 2015, XXIIIª Tempo Ordinario

Domenica 6 settembre 2015, XXIIIª Tempo Ordinario
Dal Vangelo
Marco 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la
saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Dalle Fonti

Leggenda di S. Chiara, 17: FF 3192-3193

Ma quale mai connessione vi poteva essere tra la carne verginale e un cilicio di cuoio di porco? Questa vergine santissima si era infatti procurata un indumento di cuoio di porco e lo indossava segretamente sotto la tonaca, con le ispide setole tagliate volte verso la propria carne. Usava pure talvolta un duro cilicio, intrecciato con crini di cavallo e nodoso, stringendoselo alla persona, da una parte e dall’altra, con rudi cordicelle. Una volta prestò questo indumento ad una delle figlie che glielo aveva chiesto: ma, indossatolo, subito vinta da tale asprezza, in tutta fretta dopo tre giorni lo restituì con gaudio maggiore di quando lo aveva chiesto. La terra nuda e talvolta dei sarmenti di vite erano il suo letto; un duro legno sotto la testa le faceva da guanciale. In seguito, poi, indebolitosi il corpo, stese a terra una stuoia e si concesse sotto il capo, in via di clemenza, un poco di paglia. E alla fine, quando il suo corpo trattato così duramente contrasse una lunga malattia, per ordine del beato Francesco fece uso di un saccone pieno di paglia.

Alla vita

L’uomo ha bisogno di riti: ecco perché Gesù compie un “rito” per guarire il cieco. Si sarebbe potuto limitare all’imposizione delle mani, anche da lontano, invece no: le dita negli occhi, la saliva, la parola “Effatà”. Anche la nostra vita, come la Chiesa, è piena di riti. E guai a chi ce li tocca, a chi infrange queste nostre piccole certezze. Il rito che compie Gesù, però, si concretizza con una “guarigione”. Per ciascuno di noi la domanda è se i riti che compiamo tutti i giorni, sempre uguali, guariscono i nostri “mali”, oppure li esorcizzano e ci tengono ben lontani dalle novità della vita? E noi cristiani dobbiamo chiederci se siamo certi che i nostri riti “guariscano” le persone, o continuino a dare loro la falsa sicurezza che, fuori dalle nostre chiese, il mondo si è fermato?


ARTICOLO DI: Momenti Francescani

“Momenti Francescani: La Parola nella Parole E’ la prima testata periodica edita in Italia a proporre la lettura quotidiana del Vangelo abbinata a un brano delle Fonti Francescane e ad una breve attualizzazione. Perché la scelta di questo format editoriale? Il Vangelo non per particolari motivazioni liturgiche, ma per seguire una pagina del “Breviario/evangeliario” di San Francesco in cui Frate Leone annotava come il santo avesse una particolare predilezione per questa lettura quotidiana. E le Fonti? Grande tesoro ancora a molti sconosciuto, oggi rappresentano un valido strumento per la conoscenza della figura storica, “psicologica” e spirituale di S. Francesco, oltre che della vita delle prime comunità francescane. Per l’uomo contemporaneo rappresentano ancora una finestra che permetta un respiro più ampio e una risposta alle sue istanze. Viene anche proposta un’attualizzazione per ogni giorno, concepita come cuneo capace di scardinare le posizioni del cuore dell’uomo odierno a volte indurito e “zoppicante.” L’opera si rivolge agli appartenenti all’Ordine Francescano Secolare d’Italia, ai membri dell’intera Famiglia Francescana, e a tutti coloro che sono attirati dalla ricchezza e dalla profondità del Vangelo e della spiritualità francescana. Momenti Francescani è edita dalla Cooperativa sociale francescana di multiservizi Fratelli è possibile – F. è P. è nata nel 2006 dall’ispirazione di tutta la Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Cesena come emanazione sociale legata alla propria intrinseca vocazione.”



DAL SITO:
Bibbia Francescana

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