PADRE BALDO ALAGNA"Chi é? "

XXIV Domenica del Tempo Ordinario
Commento alla Liturgia della Parola – La parola di Dio di questa domenica ci mette davanti a quello che è una vera indagine di Gesù : “La gente chi dice che io sia!”. In effetti é una domanda di Gesù ai suoi discepoli che raggiunge, dopo duemila anni, ciascuno di noi e pretende una risposta vissuta. Ancora oggi é tabù parlare di Gesù a qualcuno, c’é chi in Italia, paese del Vaticano, afferma che “con il sesso, la politica, il calcio e la morte, Gesù è tra gli argomenti che
mettono a disagio in una conversazione”. Pertanto Gesù ci chiede chi é … Ora noi a scuola mai ci hanno dato la certezza storica anzi spesso qualche storiografo ha pure dimostrato il suo mito magari inventato da Paolo o da altri pensatori. Resta la domanda “chi é Gesù ?”

Chi é? Questo passaggio contiene la domanda centrale del messaggio del Vangelo di Marco. Tutto il vangelo di Marco, scritto circa nel 70 d.C., cerca la risposta a questa domanda e afferma Gesù “Figlio di Dio” sin dai primi versetti  all’introduzione (Mc 1,1), ai primi passi della sua vita pubblica, mentre Gesù si sottomette al battesimo di Giovanni Battista (Mc 1,9-10), fino all’affermazione del centurione al vedere la teofania alla morte (Mc 15,39). Non siamo davanti a un semplice scrutinio dopo il quale siamo ammessi ad un sacramento. I più vecchi si ricordano il catechismo di Pio X che nelle verità principali della fede recitavamo al catechismo per bambini: “Chi è Dio?” e noi rispondevamo in coro: “Dio è l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra“. Ora però per dire chi é Gesù, non è necessario uno studio di nozioni ma una vita da discepolo.

L’incontro con Cristo apre alla vera risposta. Gesù non ci chiede di rispondere solo con quanto conosciamo ma con quanto abbiamo esperimentato con la vita cristiana. La risposta alla sua domanda non si trova nei libri come una formula ma “nell’esperienza di chi segue davvero Gesù, con l’aiuto di un «grande lavoratore», lo Spirito Santo“. È questo il profilo del discepolo delineato da Papa Francesco nella messa celebrata il 20 febbraio, nella cappella della Casa Santa Marta. L’esperienza dell’incontro con Cristo che benedetta dal lavorio dello Spirito Santo crea in noi una certezza come in san Pietro “Tu sei l’Unto”. Solo il donatore dell’unzione, cioé lo Spirito Santo, può farci riconoscere l’unto, il messia, il cristo… tutti sinonimi che indicano che Gesù é la vita per aprirci  il cammino, la missione, la chiamata… Gesù dirà ai suoi discepoli: «Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa» (cfr Gv 14, 26).

Le parole non bastano ! Talvolta diciamo di seguire Gesù e in effetti come Pietro nonostante che lo Spirito Santo ci suggerisce la risposta “Tu sei il Cristo!”, caschiamo e vediamo le cose con la debolezza umana. Conosciamo Gesù nell’incontro quotidiano con LUI, tutti i giorni. E lì vorremo andargli avanti come Pietro ma Gesù se lo incontriamo ci dice “VADE RETRO”, letteralmente “Vai dietro” di me ! Ci corregge… La sequela é un’esperienza esaltante che ci fa vivere un incontro con la sua Parola viva, non a parole ma con la vita! Non é piegare Dio a quanto noi portiamo e vogliamo ma un fiducioso e filiale abbandono, significa non sorpassare Dio ma andargli “dietro”, accettare le croci della vita e purificarci dalle incrostazioni che non ci fanno fare la Sua volontà ma la nostra. “I suoi pensieri sono più alti dei nostri” (Isaia 55,8).

Metterci la faccia per la vita! Una bellissima iniziativa di alcuni giovani negli ultimi giorni mi ha proprio affascinato. Dei giovani della mia Fraternità Missionaria Giovanni Paolo II del Mani al Cielo – Centro FMJP2 di Bagheria in Sicilia, hanno messo le loro foto su Facebook taggate con la scritta “Noi abbiamo scelto di seguire ‪#‎Gesù‬” (nell’illustrazione una delle immagini dei giovani siciliani). Il concetto é di uscire dall’anonimato, metterci la faccia ! Bella iniziativa perché quando ci mettiamo la faccia poi gli altri ci guardano e possono correggerci come Gesù ha fatto con Pietro che non solo ha accolto la correzione e Gesù non é stato affettivo (lo ha addirittura chiamato Satana!) ma ciò ha permesso una crescita fino a permettere a Pietro di recuperare il suo tradimento. Prendiamo spunto allora qua questo grande apostolo scelto come primo papa e lasciamo lavorare lo Spirito Santo chiedendolo in questa messa domenicale per seguire Gesù veramente mettendoci la faccia e con segni concreti che facciano vedere per la Vita un cambiamento che manifesti i veri discepoli del Cristo !


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