Padre Baldo Alagna"UNA NUOVA GENERAZIONE PROFETICA DI CRISTIANI !"

Lettura Evangelica: (Marco 9,38-43.45.47-48)
UNA NUOVA GENERAZIONE PROFETICA DI CRISTIANI 
Commento alla Liturgia della Parola – La prima lettura di questa domenica (Numeri 11,25-29) ci narra un episodio della vita di Mosè. Egli era il capo politico e spirituale del popolo; era il profeta per
eccellenza, cioè colui di cui Dio si serviva per trasmettere la sua volontà al popolo. Ed ecco che un giorno questo suo ruolo sembra messo in discussione: due giovani Eldad e Medad, nell’accampamento, profetizzano,
cioè parlano in nome di Dio in maniera ispirata e autorevole. Giosuè chiede a Mosè di impedirlo. E Mosè: Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito! Un fatto analogo si ripete intorno a Gesù: “Maestro – gli riferisce un giorno Giovanni – abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato perché non era dei nostri“, atteggiamento di autodifesa segnato da un pizzico di chiusura e di gelosia di stampo integralistico.. E Gesù reagisce proprio con una dichiarazione di grande apertura nei confronti del bene ovunque si manifesti: “Non glielo proibite… Chi non è contro di noi è per noi“.

Gesù vuole l’unità non il proselitismo! Che cosa vogliono dire questi due episodi così somiglianti tra di loro? Lo Spirito spira dove vuole (cf. Gv. 3, 8), che non dobbiamo portare nelle cose della fede una sorta di campanilismo e di tifo. Dio ha scelto, sì, tanto nell’Antico quanto nel Nuovo Testamento, degli strumenti per manifestarsi; ha voluto delle istituzioni che fossero luoghi di incontro e d’azione privilegiati del suo Spirito (per noi essi sono la Chiesa, i sacramenti, la gerarchia, il sacerdozio); ma non si è legato ad essi, non ha dato in monopolio e in appalto il suo Spirito a nessuno perché siano gli unici controllori, proprio perché la libertà di Dio è tale che nessuna realtà creata la può esprimere interamente o gestire. Questo impone anche oggi ai discepoli di Gesù grande rispetto e tolleranza; dobbiamo guardare con gioia, non con gelosia, a quelli che, pur non essendo dei nostri, sono una profezia per la Chiesa e scacciano i demoni moderni, cioè operano per un’autentica promozione integrale dell’uomo.

Chi non è contro di noi è per noi: questa parola di Gesù è rivolta sia a noi nella chiesa che a quelli di fuori. A questi ultimi essa dovrebbe essere di invito al dialogo. Si può essere, per motivi storici, contro i cristiani, in quanto anch’essi, come uomini, sbagliano, tradiscono e sono incoerenti, talvolta si può pure ascoltare nei telegiornali anche qualche défaillance ; ma non contro Cristo, perché chi non raccoglie con lui disperde (cf. Lc. 11, 23). Chi pretende di profetizzare contro Gesù Cristo non è dallo Spirito Santo, non scaccia i demoni dal mondo, ma in realtà ne introduce nuovi mali. Un mio amico pastore evangelico Luca Salamone aveva scritto una frase che condivido appieno e si addice a questo tema dell’unità nella diversità: “Spesso cerchiamo di conformare il Vangelo di Gesù al nostro punto di vista considerando il punto di vista altrui sbagliato, quindi, dall’alto della nostra superiorità cerchiamo di cambiare e screditare tutto ciò che è diverso. Immaginate se gli scrittori dei quattro Vangeli (che mostrano Gesù da diverse prospettive) si fossero comportati come spesso ci comportiamo noi. Credo che sia importante iniziare ad apprezzare le diversità nelle espressioni del Vangelo in modo tale che possa raggiungere ogni tipo di persona nelle sue diversità”.

Riconosciamo il bene e non reperiamo il male dappertutto ! Un po’ di bene e di verità è in ogni cuore sincero… è come un seme dello Spirito (semina Verba li chiamava già Tertulliano) che, pur da lontano, è riferimento e preparazione alla verità piena del Vangelo. Ciascuno ha i suoi tempi per giungere alla verità tutta intera, per avvicinarsi alla Chiesa, fatti magari di gesti semplici, nascosti, pudichi… Bisogna usare allora ogni riguardo verso questi umili ma sinceri tentativi; e guai, dice Gesù, a chi blocca loro la strada e li emargina: “Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da asino al collo e venga gettato nel mare“.

Fossero tutti profeti nel popolo di Dio! Anche nelle nostre comunità v’è ricchezza di doni di fede e capacità di bene, ma quanto poco è messa in comune questa ricchezza e ancor di più la chiacchiera e la maldicenza bloccano il cammino alla Profezia ! La Chiesa deve divenire sempre di più profetica… espressione dell’impegno non di pochi ma di tutti! A questo chiama il battesimo che é un dono di tutti i cristiani! Oggi che siamo tutti continuamente sollecitati ad uscire per una “nuova evangelizzazione”. Fossero davvero tutti profeti, cioè missionari, i battezzati delle nostre parrocchie…! Saremmo una nuova generazione profetica di cristiani capaci di contagiare e cambiare il mondo. Ciascuno nel suo ambito, in famiglia, tra giovani, tra amici, in quel fazzoletto di responsabilità che il Signore ci ha affidato. È tempo anche per noi di realizzare in prima persona e e nell’unità  la conversione missionaria del progetto pastorale di Papa Francesco di una chiesa in Uscita.


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