PARROCCHIA S. MARIA DEGLI ANGELI "Chi vuol seguire, la sua fede diventi opera"

omelia domenica 13 settembre 2015
XXIV DOMENICA DEL T.O. ANNO B 2015 
Quando leggo questo brano del Vangelo, c'è un desiderio di comunicare per ore, l'importanza di questo passaggio che viene sottolineato nel vangelo di Marco. Chiamato anche la "confessione di Pietro" che il santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto inserire come terzo mistero della Luce.
È il passo del Vangelo che divide in due i Vangeli:"Prima c'è sta la predicazione, ora inizia l'annuncio della sua
morte e resurrezione".È come dire:"Chi vuol seguire, la sua fede diventi opera"
La domanda capitale che Gesù rivolge ai discepoli, rivolge anche a noi:"Ma voi chi dite che io sia?".
Se ci soffermiamo veramente sulle nostre risposte, se non diamo una risposta frettolosa o da catechismo diremmo, la nostra risposta su chi è Gesù per me, è molte volte più legata ad un "qualcosa" che ad un "qualcuno". La risposta a questa domanda, noi la viviamo con la fede, è come dicevo domenica scorsa, l'espressione di William Blake:"Gli uomini diventano ciò che contemplano", ciò che appunto noi viviamo, pensiamo. Noi quello testimoniamo.
 Come dice san Giacomo nella seconda lettura:"Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
E dalle nostre opere, che noi testimoniamo chi veramente seguiamo.
Penso molte volte, a quando alla prima tentazione, facilmente cadiamo, ci tiriamo indietro, neanche proviamo a vivere la fede. È come quando ci mettiamo in preghiera, anche in quel momento desideriamo la "comodità". Domani parteciperemo alla veglia di San Domenico. Vegliare significa sacrificio, noi invece già pensiamo:"Come potrò resistere nello stare sveglio?"
 La fede non diventa matura da sola, ci vuole il nostro lavoro:" Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Questa maturità è provata dal sacrificio, ecco qui lo spartiacque del Vangelo:"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
San Pietro dopo aver annunciato che Gesù è il Messia, è la risposta all'attesa di un popolo, come dicevo domenica scorsa, tutta la Sacra Scrittura ha solo questo filo conduttore:"L'attesa del Messia" e finalmente questa domanda è diventata risposta in una Persona che è Cristo, nel momento in cui bisogna vivere questa fede in Lui, c'è chi ritorna sui suoi passi:"Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Dire a Pietro:"và dietro di me" ha un significato molto più profondo da quello che può apparire da un lettura veloce:"mettiti dietro, perché l'uomo deve seguire Gesù e non il Pastore il suo gregge", è come dire:"Non seguiamo la moda o la strada più facile".
La tentazione è forte, perché san Pietro manifesta un desiderio umano:"Gesù non seguire il sacrificio, ma la strada più facile, abbandona la croce".
Pensando a questa sera, che celebriamo un 50° di matrimonio, leggevo in questi giorni un pensiero di Michel Quoist che parlava dell'amore e diceva:"Amare non è per l'uomo la possibilità di scegliere ciò che egli vuole "prendere", ma la grave decisione di "dare!" ciò che egli vuole dare, e a chi vuole dare… e donarla non è perderla, ma trovarla, come il chicco che , generoso, si offre alla terra e si ritrova spiga".
Domani pregheremo con il pio esercizio della Via Crucis per i cristiani perseguitati. Occasione per riscoprire nella propria carne, sentire veramente in noi questo amore supremo, che Dio Padre ha avuto per noi.
Questa estate ad un 25° di matrimonio, come poi riprenderemo nelle omelie di Natale, dicevo che il vero amore non è ripetere a lei/lui:"Io vivo per lei"(come recita quella canzone "Vivo per lei") amare è dire:"Io vivo di lei/lui".
Senza lei o lui, io cosa sarei? La stessa domanda è ancora più grande quando poi dico:"Io senza Cristo, cosa sarei?"

Commenti

Post più popolari