DON PAOLO ZAMENGO SDB "Sogni di gloria "

Sogni di gloria  Mc 10, 35-45 29  TO  ANNO  B
FRAMMENTO
Ci sono giorni in cui Gesù e gli apostoli percorrono la stessa strada ma sembrano andare in direzioni opposte e parlare un’altra lingua.
Gesù va deciso verso Gerusalemme portando in cuore il segreto angosciante della sua prossima morte e gli apostoli, invece, inseguono sogni di gloria.
E sono pure capaci di mettere in piedi una contestazione nei suoi confronti. Gli apostoli vogliono celebrare la pasqua ma senza passare per il venerdì di passione e di morte. Il dolore fa paura, sempre, e impegnarsi a evitarlo è più che lecito secondo la loro logica.
La domanda di avanzamento di carriera da parte dei due fratelli, Giacomo e Giovanni, giunge  impertinente e arrogante anche nei termini. Sono giovani rampanti e non usano mezzi termini. Vanno diritti al sodo in totale disaccordo con Gesù, incuranti anche delle inevitabili proteste e gelosie degli altri apostoli.
Vogliono un posto centrale. Vogliono contare di più. Vogliono un ruolo di peso e quindi ecco la loro richiesta. Tutto sommato, pensano, che sia questa la strategia vincente che Gesù dovrebbe condividere. Visibilità, chiarezza di programmi, organizzazione, pianificazione dell’impresa, distribuzione di ruoli e degli incarichi, controllo delle responsabilità, verifica…. Proprio così.
Gesù per un attimo fa silenzio, poi, con pazienza divina, prova a modificare questi capricci e invita ad accogliere il piano di Dio. La loro richiesta non è in linea con il Vangelo. Il progetto di Gesù non prevede primi posti e titoli onorifici. Lui stesso si cingerà con un grembiule e si inginocchierà davanti a tutti i suoi discepoli per curarne  le ferite.
Gesù sceglie la strategia dal basso. Dal basso è più facile ascoltare il pulsare della vita, percepire la foresta che cresce, sentire e leggere le domande della storia. Per farsi vicino, Dio si mette in ginocchio. Per farsi vicino, Dio si fa servo perché il padrone incute paura. Il padrone esige e pretende, il servo invece è sempre a completa disposizione.
Vanno in frantumi le vecchie idee su Dio: Dio non è il padrone ma il servo di tutti. Non tiene il mondo ai suoi piedi, è lui inginocchiato ai piedi del mondo; Dio non ha trono ma un grembiule, e si inchina davanti a te e i tuoi piedi sono fra le sue mani.

Non è facile per nessuno questa strada di Gesù. Anche Pietro, nell’ultima cena, prometterà al Signore di seguirlo fino alla morte, salvo, poi, rimangiarsi tutto.
All’istintiva tendenza a comandare, il vangelo indica una via alternativa che è quella di camminare, nella fedeltà, accanto al Signore. Anche quando dovesse occupare posti di responsabilità, nella chiesa o nella vita civile, il discepolo, il cristiano, rimane sempre ai piedi di Gesù. Con Gesù.
Perché non sei tu che esisti per Dio ma è Dio che esiste per te,  per amarti, per servirti e per darti la sua vita. Gesù fa questo. Questo è Gesù. Lui, mandato del Padre a rendere visibile il suo amore. Con il grembiule.

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