MACHETTA Domenico SDB "Prese a seguirlo per la strada"

25 ottobre 2015 | 30a Domenica Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
30a Domenica / Tempo Ordinario B | 2015
1ª LETTURA: 1ª LETTURA: Ger 31,7-9
Geremia vive nel momento più tragico di Gerusalemme, quello in
cui la città viene distrutta dalle armate babilonesi (586-587 a.C.). Eppure è il profeta della speranza. "Libro della consolazione" sono chiamati i capitoli 30 e 31, da cui viene tratto il testo di oggi. Il Signore vuole liberare il "resto d'Israele", popolo di miseri e deboli: tra loro ci sono "il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente". Questa è la famiglia di Dio!

VANGELO: Mc 10,46-52

In questa domenica siamo tutti invitati a Gèrico, perché questa è la domenica del "cieco di Gèrico". È anche importante fare una compositio loci per gustare il testo in palatum cordis. Gèrico, il cui nome in ebraico ricorda la luna, è una città curiosissima: un'oasi di 5 km di diametro in mezzo al deserto, a 300 metri sotto il livello del mare, nella fossa giordanica. Città delle palme e delle rose, si trova in una posizione strategica: è la porta per entrare nel regno di Canaan. Gesù passava da Gèrico per salire verso Gerusalemme.
Il vociare della folla che fa ressa attorno a lui non riesce a soffocare il grido di un mendicante cieco. È un uomo che grida (c'è il verbo kraz¯o). Urla senza smettere e molti lo sgridano per farlo tacere. Ma osserviamo bene la sequenza dell'episodio.
1. Il cieco si accanisce nel gridare: "Pietà!".
2. I "benpensanti" lo rimproverano.
3. Invece di essere scosso dal rimprovero, il cieco grida ancora più forte.
4. Gesù è fermato da quel grido.
5. Il cieco getta il mantello. Sembra un suggestivo tocco di Marco, ricordando il significato del "mantello" per un ebreo.
6. La fede opera il miracolo: "La tua fede ti ha salvato".
7. Il cieco guarito "prese a seguirlo per la strada".
Sette momenti preziosi per una meditatio. Evidentemente l'intento dell'evangelista non è fare cronaca, ma
"evangelizzare", dare cioè una "bella notizia" attraverso questo racconto. Intanto conosciamo l'efficacia di quella parola che fa breccia nel cuore di Dio: "Abbi pietà!". Il Kyrie eleison, così amato da tutte le generazioni cristiane, è antico quanto il Vangelo.
Il grido della Chiesa prima di ogni Messa ci indica la posizione giusta per avere le carte in regola con Dio: è la posizione del cieco di Gèrico e del pubblicano, che si battono il petto. È il grido che riassume tutte le suppliche contenute nel Salterio. Giorno e notte nella Chiesa s'innalza questo grido a nome di tutta l'umanità che cammina nella notte. È un grido comunque che disturba i "benpensanti". Il cieco è un "guastafeste". I "benpensanti" ci sono un po' dappertutto, dentro e fuori di noi. La reazione dell'uomo di fede è "gridare ancora più forte", senza tante spiegazioni.
Ed ecco che arriva la parola del Signore. Dopo un atto penitenziale sincero, arriva sempre la parola a farci risorgere. "Alzati (égheire), ti chiama!". Viene allora il significativo gesto del "gettare il mantello", che suggerisce concrete applicazioni sul piano ascetico: chi perde la propria vita la ritrova e incomincia veramente a vedere.
Il miracolo comunque è provocato dall'atto di fede. Emerge sempre l'intento di Marco. La fede "strappa" la forza divina, come sempre: questa è la vera "potenza" sulla faccia della terra. Ricordiamo l'emorroissa: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello...". Toccare Gesù! È interessante la nota finale: "E subito (42 volte in Marco!) vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada". Quale strada? Gesù sta salendo a Gerusalemme. Il cieco guarito diventa discepolo. Alla domenica delle palme, al seguito di Gesù seduto sull'asinello, rivedremo allora anche il cieco di Gèrico!

MACHETTA Domenico

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