MACHETTA Domenico SDB"Fra voi però non è così"

18 ottobre 2015 | 29a Domenica Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
1ª LETTURA: Is 53,2a.3a.1011
Piccolo tratto del quarto carme del Servo, personaggio messianico misterioso, che spunta come un virgulto in luoghi deserti e vive in un mondo sconvolto e desolato per il peccato.
Sfigurato, disprezzato, emarginato. La sua morte mi steriosa fa fiorire la vita: addossandosi le nostre iniquità, è stato la nostra giustificazione.
VANGELO: Mc 10,3545

A ogni annuncio della passione segue una scena sulla cocciutaggine e incomprensione dei discepoli. Chi sono Giovanni e Giacomo? Con Simone sono figure portanti all'interno del gruppo apostolico; le colonne, secondo Ga lati 2,9; i testimoni della Trasfigurazione, della rianima zione del cadavere della figlia di Giairo e dell'agonia del Getsemani. I due apostoli figli del tuono entrano, come al solito, con la loro irruenza.
Marco fa notare volentieri le immaturità degli apostoli, perché emerga l'opera di Dio. È Pietro che glielo ordina; Marco fa solo il segretario. La richiesta dei due apostoli è sulla linea del primeggiare: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra" (Mc 10,37). La risposta di Gesù riporta l'attenzione sulla pas sione: il calice da bere, il battesimo da ricevere... Giacomo sarà il primo degli apostoli a essere ucciso. Non per dirit ti o raccomandazioni si entra nel regno. I due figli di Ze bedeo sognano i posti d'onore nel regno messianico che aspettano imminente. Gli altri dieci all'udire questo si sde gnano. E si sdegnano non tanto per uno zelo di correzio ne fraterna...
Ed ecco la lezione, che la redazione di Marco mette qui: coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano (Mc 10,42), preoccupati di sé, del loro prestigio, del loro nome, insensibili verso le vere necessità della gente. "Fra voi però non è così" (Mc 10,43). Attenzione alla forza di quel "non è", invece di "non sia"!
Chi vuol essere grande sarà diákonos (minister), e chi vuol essere il primo sarà du˜los (servus), cioè schiavo, senza di ritti, completamente a disposizione, tutto in riferimento a un altro, senza più spazi e tempi per sé, magari umiliato, maltrattato. Significa perdita di sé, consegna. Questa con segna è il culmine del cammino interiore di un discepolo di Cristo. È tanto facile parlare di servizio quanto diffici le essere "servi" veramente. Non si tratta tanto di fare dei servizi (questa, se mai, è "diaconia"), ma di essere servi: l'esempio è Maria (dúl¯e), la madre e prima discepola del Servo del Signore.
Tutta l'ascesi sta qui. Ma chi la comprende? È la lezio ne più dura del Vangelo. È qualcosa che va al di là del ser vizio ai fratelli. Si tratta di quel mondo segreto rivelato ai piccoli, agli umiliati, ai deposseduti, a quelli che non con tano, che non sanno neanche di essere i prediletti di Dio, i destinatari delle profondità del regno, perché hanno co sì basso il concetto di sé e sono così spoetizzati da non riuscire neanche a immaginare un successo. Questi picco li non chiedono i primi posti a Gesù; si battono il petto in silenzio o, al massimo, arrivano a dire: "Ricordati di me, quando sarai nel tuo regno". Giacomo e Giovanni, questi figli del tuono, comunque, arriveranno a diventare piccoli (perché piccoli non si nasce, si diventa). I bambini in senso naturale vogliono tutti i primi posti, i bambini in senso evangelico corrono a occupare gli ultimi posti, secondo un'espressione di santa Teresa di Gesù Bambino.
Giacomo e Giovanni diventeranno "servi": l'arrivo del lo Spirito Santo li detronizzerà definitivamente, rendendoli pronti a bere il calice della passione del Signore. Gli apostoli, i capi, saranno schiavi del Signore, perché solo l'obbediente può avere autorità all'interno del popolo dei credenti. "Chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti" (Mc 10,44).

MACHETTA Domenico

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