PADRE BALDO ALAGNA"CHIAMATI AD ESSERE EROI !"

CHIAMATI AD ESSERE EROI !
PADRE BALDO ALAGNA | 11 ottobre, 2015 a
Commento alla Liturgia della Parola – Questa domenica da una parte il Vangelo ci invita a guardare che


come al giovane ricco anche a noi ci manca una cosa: “Va, vendi quello che hai e dallo ai poveri”. Questa frase fa eco alle spalle che si girano al volto soave di Gesù che lo ha amato. Tanto che Gesù spiegherà di quanto é difficile per uno che possiede molti beni entrare nel Regno di Dio. sembra una cosa senza senso e senza alcuna intelligenza … uno che abbandona i suoi beni dandoli ad altri perde le proprie certezze diventa fragile e povero e mette il suo futuro nella dipendenza di qualcuno che dovrà aiutarlo. È in questa ottica che possiamo interpretare la parola del vangelo di Matteo : “Preparatevi tesori in cielo, dove né la ruggine, né la tignola distruggono, né i ladri scavano” (Mt 6,20). Gesù stesso comanda di essere accolto come ospite a Zaccheo e a Matteo, che pur erano ricchi e pubblicani; e non comanda loro di rinunciare alle ricchezze, ma, dopo aver suggerito il retto uso e vietato quello ingiusto, soggiunge: “Oggi si è compiuta la salvezza per questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo” (Lc 19,9). Loda dunque l`uso delle ricchezze, imponendo però di condividerle con altri particolarmente i bisognosi: dar da bere a chi ha sete, dar del pane a chi ha fame, accogliere lo straniero e vestire l’ignudo. Occorre avere un cuore totalmente aperto a Dio, per essere amministratore dei suoi beni e, sapere come dice san Giovanni Paolo II, che sopra di noi grava un’ipoteca sociale. Ciò ha conseguenze anche sociali ed ecologiche. I nostri beni di questa terra, la casa comune , di cui tanto parla papa Francesco, non essendo un male per se stessi, non è il caso di disprezzarli, ma bisogna usarli bene!

Liberazione dalle cattive inclinazioni ! Secondo i padri della Chiesa la donazione per i poveri dei propri beni ci libera dalle passioni disordinate e per riconciliarsi dai nostri peccati. Gesù <<insegnava a osservare i comandamenti imposti da Dio all’inizio, a liberarsi dall’antica cupidigia con le buone opere e a seguire Cristo. Che poi la distribuzione dei propri beni ai poveri liberi davvero dalla cupidigia, lo ha mostrato Zaccheo dicendo: “Ecco, do la metà dei miei beni ai poveri; se poi ho frodato qualcuno, gli rendo il quadruplo” (Lc 19,8).>> (Ireneo di Lione, Adv. haer., IV, 12, 5). Dopo aver ammirato la coerenza e forse la sua sapienza umana di questo giovane interlocutore che se pone questa domanda è perché forse ha una coscienza che provoca le sue potenzialità e la sua grande generosità, per uscire dalle sue consuetudini, e di fare un vero salto nella Fede.

… Poi vieni e seguimi! Gesù manifesta una grande fiducia in questo giovane, perché ha riscontrato in lui sincerità e rettitudine morale, puntualità, precisione e osservanza e per questo lo ritiene pronto al salto di qualità nel seguirlo in maniera ravvicinata, che comporta la rinuncia a tutte le sicurezze materiali per l’acquisizione dell’unica sicurezza che è il Signore. Nella nuova richiesta non si tratta più di non fare questo, non fare quello come per una norma o un comandamento che ci chiede un proposito in negativo ma qui in positivo gli é chiesto di adempiere qualcosa che ci manca, un’omissione ! In effetti nel Regno di Dio c’è la stessa norma che esiste nel codice della strada davanti a una vittima di incidente qualcuno che manca di soccorso é in reato di omissione. Quante omissioni di salvezza noi ci premettiamo ogni giorno !!!!!

Gesù ci chiede di essere eroi ! Ci chiede un atto di eroismo che ci porta noi tutti ad uscire dalla mediocrità per servire Dio e il prossimo con maggiore slancio e maggiore entusiasmo, zelo incendiato a partire dalla rinuncia ai beni materiali a favore dei poveri. Gesù avrebbe potuto chiedere a questo ragazzo di fare come talvolta noi facciamo o pensiamo che sia la cosa giusta…cioè trattenendo tutte le sue sostanze e senza la necessità di rinunciare a niente, ora però Gesù vede in lui una enorme talento di cuore e una disponibilità di fondo che non è pari a quella degli altri, riscontrandolo potenzialmente adatto all’impresa, vuole chiedergli di superare se stesso in una chiamata molto più consistente che avrebbe comportato la rinuncia affettiva ed effettiva alle ricchezze, alle eredità e alle sicurezze materiali. E proprio sul più bello lì quando il sogno di questo giovane si poteva coronare … lì gira le spalle ! Il giovane, che effettivamente poteva seguire Gesù in questa nuova via, si defila invece in una pigrizia, in una apatia che distoglie lo sguardo dai suoi occhi che sono gli unici a sapere “cosa c’é nell’uomo” (san Giovanni Paolo II) e il motivo ? …perché troppo attaccato ai suoi beni! Non sappiamo che fine ha fatto ma il dubbio che quella sarebbe stata la sua strada per la felicità credo che gli é rimasta… e ciò deve confortarci a non girare le spalle ma scegliere di diventare chi siamo veramente solo così potremmo con gioia seguire Cristo per servire i nostri fratelli e sorelle in lui e in tale carità si manifesta la sua Salvezza!

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