CHARLES DE FOUCAULD"CRISTO RE"

CHARLES DE FOUCAULD: COMMENTI AL VANGELO DI GIOVANNI
CRISTO RE
MEDITAZIONE NUM. 510
GV 18, 33B-37
«Sono nato e sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità… Non lui, ma
Barabba».
Come sei buono, mio Dio, a sforzarti in ogni occasione di fare del bene alle anime! Non
rispondi nulla ai giudici quando si tratta di difenderti; ma parli loro dettagliatamente e con
bontà quando c’è motivo di provare a convertirli… Come sei buono, mio Dio, a soffrire per
l’amore nostro (poiché tutto ciò che fai quaggiù, lo fai sia per la gloria di Dio, per giustizia,
sia per il nostro bene, per bontà e amore nostro) tanti obbrobri: trascinato legato per le
strade della città, condotto di tribunale in tribunale, carico di accuse, di ingiurie e di colpi,
coperto di vociferazioni dalla plebaglia, messo al di sotto di un brigante!
Cerchiamo in tutto, sempre, di fare del bene alle anime; ma per questo, prima di tutto,
santifichiamo noi stessi: non dimentichiamo che non possiamo fare alcun bene agli altri se
non a condizione di essere santi noi stessi. Se siamo santi, faremo naturalmente e
necessariamente del bene alle anime, anche senza azione apparente verso di loro, come ne
fece loro santa Maddalena alla Sainte-Baume, Giuseppe a Nazareth; se non siamo santi, tutti
i nostri sforzi, per quanto grandi siano, non potranno produrre ombra di bene. Per donare,


bisogna avere; per rendere santi, bisogna esserlo; affinché Dio doni alle nostre opere
interiori o esteriori questa benedizione che sola le rende feconde, bisogna amarlo, meritare
questa benedizione con il nostro amore, amore nel quale consiste la santità. Rendiamo
testimonianza alla verità, non dicendola sempre a tutti, spesso si può e si deve tacerla; Gesù
la tace spesso: tace davanti a Erode; dice «Non gettate le vostre perle ai porci»; dice: «Non
vi dico questo ora, lo Spirito ve lo dirà più tardi»; ma quando bisogna dirla, diciamola come
lui senza timore, senza esitazione; come Nostro Signore dice ai Pontefici che è il Messia, a
Pilato che è re… Riceviamo con gioia, benedizione, riconoscenza, amore, ogni disprezzo,
ogni sdegno, ogni umiliazione, ogni cattiva parola e ogni cattivo trattamento, sull’esempio
di Gesù, offrendogli amorevolmente questo sacrificio, felici di poterglielo offrire e
desiderando di offrirgliene sempre e sempre di più 2
.
1 M/510, su Gv 18,24-40, in C. DE FOUCAULD, L’imitation du Bien-Aimé. Méditations sur les Saints
Évangiles (2), Nouvelle Cité, Montrouge 1997, 268-269.
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