Clarisse Sant'Agata, LECTIO DIVINA "Nell’attesa della beata speranza"

33 Domenica TO - B
Antifona d'Ingresso
Dice il Signore: "Io ho progetti di pace e non di sventura; voi mi invocherete e io vi esaudirò, e vi farò
tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi".
Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di

ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per Cristo, nostro Signore.
Oppure:
O Dio, che vegli sulle sorti del tuo popolo, accresci in noi la fede che quanti dormono nella polvere si
risveglieranno; donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la
manifestazione gloriosa del tuo Figlio, che verrà per riunire tutti gli eletti nel suo regno. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
Prima Lettura
Dn 12, 1-3
Dal libro del profeta Daniele.
In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di
angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà
salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella regione
della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I
saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla
giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
Salmo
Salmo 15 (16)
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Seconda Lettura
Eb 10, 11-14. 18
Dalla lettera agli Ebrei.
Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi
sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per
i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a
sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che
vengono santificati. Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più offerta per il peccato.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
Alleluia.
Vangelo
Mc 13, 24-32
Dal vangelo secondo Marco.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si
oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli
saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino
all'estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa
tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere
queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione
prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il
Padre".
Sulle Offerte
Quest'offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci
prepari il frutto di un'eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
Comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio, nel Signore Dio riporre la mia speranza.
Oppure:
Dice il Signore "In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo
ottenuto e vi sarà accordato".
Oppure:
"Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli e riunirà i suoi eletti dall'estremità della terra".
Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai saziati con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale, che
Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. Per
Cristo nostro Signore.

Nell’attesa della beata speranza
L’anno liturgico che con questa domenica conclude il suo ciclo lasciando spazio solo alla
domenica di Cristo Re, chiude il suo cerchio proiettandoci verso il futuro. Il futuro è il tempo verbale
che prevale nella liturgia della Parola di oggi: “… sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli
del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino
a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo” (Dn 12); “… mi indicherai il sentiero della
vita …”(Sl 15); “… vedranno il Figlio dell’uomo venire …” (Mc 13).
Le letture sembrano però consegnarci un futuro da temere perché segnato da sconvolgimenti
che ci superano, eppure tutte ci annunciano proprio in questi segni così diversi da come ce li
aspetteremmo, il compimento della salvezza, di una vita promessa che non avrà fine, di una “estate”
vicina annunciata da rami teneri e foglie che spuntano. Come possiamo allora comprendere ciò che la
Scrittura ci dice? Occorre entrare dentro il mistero che porta con sé ogni cammino che si conclude.
Tanti segni vengono annunciati nel vangelo di oggi: “… il sole si oscurerà, la luna non darà
più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte …”.
Questi stessi segni li ritroviamo sempre nel vangelo di Marco, due capitoli dopo, come descrizione di
ciò che sta avvenendo nel cosmo, davanti agli occhi di tutti durante la morte di Gesù: “… giunta l’ora
sesta, si fece buio su tutta la terra … il velo del tempio si squarciò …” (Mc 15). E’ chiaro allora che
quello che Marco ci descrive in questi pochi versetti non è un futuro da temere o da cui fuggire, ma
un dono d’Amore, quello del Figlio di Dio, presente e operante nella nostra storia, che arriva fino al
compimento, al dono totale e che ha il potere di cambiare il corso degli eventi.
Angoscia, attesa, paura, non sono forse spesso quello che accompagna il nostro quotidiano
vivere? Li temiamo come qualcosa che deve avvenire, ma in realtà sono spesso con noi. La Parola di
oggi e una Parola di speranza perché ci garantisce che il ritorno del Signore ci sarà e sarà visibile
anche ai nostri occhi, come agli occhi di ogni uomo sulla terra sarebbe visibile il sole che si oscura.
Non avremo bisogno di riflettere, di discernere, di comprendere se è Lui o no: lo riconosceremo
immediatamente dallo stesso Amore con cui ci ha amati donandoci tutto se stesso.
Il futuro al quale ci consegna la liturgia di oggi, non è un futuro di distruzione e di fine, ma
una esperienza di visibilità universale, di riconoscimento di un Amore le cui tracce sono state
disseminate lungo il corso della storia: “Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il
suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando
vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.”
Quando tentiamo di leggere la storia e di coglierla nel suo significato profondo, non sempre
riusciamo a riconoscerla abitata dal Signore. Spesso proprio la storia è la prima testimone della sua
assenza, del vuoto, della solitudine, della morte. Eppure proprio questa storia attende il suo ritorno,
un ritorno che è promesso e che dunque non mancherà di avvenire. Un ritorno che è da attendere
come si attende l’estate. Un ritorno che ci chiede vigilanza e fiducia in una Parola che non passerà
senza essere compiuta.
Ecco dunque l’invito con il quale si conclude questo anno: rimanere ancorati alla sua Parola
che non passa, vivendo nella certezza che il Signore tornerà come ha promesso. Dalla contemplazione
del dono della sua vita con la festa di Cristo Re, tutta la chiesa ricomincerà il suo cammino verso il
ritorno del Signore invocando ancora “Maranathà, vieni Signore Gesù”.

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