D. Arnaldo SCAGLIONI sdb "ESERCITAZIONI "

29 novembre 2015 | 1a Domenica di Avvento - Anno C | Omelia
ESERCITAZIONI (Lc 21,25-36)
Buon Avvento!
Non si sbaglia mai incontrando una persona dare un cenno di saluto "Buon giorno", augurare una bella giornata, un buon viaggio, dare una buona notizia.

Buon Avvento a te, a chi avvicini, a tuo figlio a chi fa parte della tua vita.

Quest'anno è l'evangelista Luca a darti il benvenuto e il buon avvento. Lo fa mettendoti tra le mani il fac-simile di un manuale di spiritualità perché tu possa arrivare a Natale "in forma" pronto come suggerisce S. Paolo ai Tessalonicesi: "a crescere nell'amore verso tutti".
L'evangelista ti vuole abilitare all'incontro con Gesù invitandoti ad esercitarti in alcuni ambiti della tua spiritualità, quasi la vita stessa fosse un allenamento.

Quattro Esercizi essenziali in questo periodo di Avvento,
traducibili in quattro precetti essenziali:

Il primo: sii attento, vigile.

E' la capacità di affrontare gli eventi e superare paure e angosce con compostezza. La pagina di vangelo ci mette davanti agli occhi una piccola apocalisse: "vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle" (Lc 21.25) (Tradotto: la fine del mondo) e una grande rivelazione: "il Figlio dell'uomo viene con grande gioia e potenza (Lc 25-27).
Non farsi prendere dal panico dall'annuncio della fine e aggrapparsi al Figlio dell'uomo è compito di chi è attento e vigila.
Il coraggio fa da antidoto alla paura
Il senso della vita dà un senso alla stessa morte
La venuta di Gesù illumina la storia umana
Conoscere il fine della vicenda umana trascende il finire del tempo e del mondo.
Un detto orientale così si esprime: "Se hai un occhio fisso alla meta, hai solo un occhio che ti aiuta a trovare la strada".

Il secondo: Sii vigilante, veglia

Rispetta il germoglio, (Ger. 33,15) dagli il tempo e la cura dovuta.
Aspettare, attendere, discernere è un atto di gentilezza verso se stessi
Guarda come ti comporti quando attendi qualcuno che ti sta a cuore.
A portata di mano tieni il telefonino.
Predisponi l'accoglienza con la moka del caffè sul forno e le tazzine su un vassoio…
Ti dai un'occhiata allo specchio per sentirti in ordine.
Tutto questo cosa indica? La gioia di incontrare, di rivedere, di raccontare, di ricordare.

Il terzo: ascolta.

Libera la tua mente dal traffico dei pensieri, dei rumori inutili.
Il silenzio è fondamentale per ascoltare.
A Natale "le parole si vestono di silenzio".
Il silenzio è la colonna sonora della Notte santa, della cometa in un cielo stellato, del primo vagito di un neonato Bambino.
Abbiamo bisogno di silenzio, come dell'aria per i nostri polmoni; della luce per le piante e i fiori del nostro giardino, dell'acqua per i pesci del nostro acquario
La Parola, il Logos nasce dal silenzio verginale di Maria, come l'annuncio della creazione è preceduto dal silenzio cosmico.
Se la nostra mente è invasa da un traffico ingovernabile di pensieri e rumori non c'è spazio per noi, per la nostra spiritualità.
Il silenzio dà accesso alla voce dello Spirito.
Compito del silenzio è rivelare gli eventi ultimi.
E' una specie di viatico mistico perché mi rende cosciente di essere amato, salvato e redento da Gesù in veste di bambino.
Non avere paura del silenzio
Ascolta e udrai il richiamo della vita, il richiamo dell'amore, la voce del tuo Gesù!

Il quarto: Prega, fa' spazio al cuore

Fa' scendere la mente al cuore e fa salire il cuore alle labbra.
La preghiera avvicina e accorcia la distanza tra noi e gli altri è un trait-d'union tra noi e Dio, è vivere connessi con tutto ciò che ci circonda.
Anche solo cinque minuti al mattino e alla sera sono sufficienti perché la nostra giornata sia intensa, vissuta all'insegna di un significato dentro cui muoversi.
Pregare è prendersi cura di sé, di Dio e del prossimo.
E' armonia, è relazione, è contatto, è musica, è bellezza, è arte, è ordine.

Buon Avvento!

                                                                                  D. Arnaldo SCAGLIONI sdb

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