Don Gianni MAZZALI sdb"ATTENDERE IL SIGNORE NELLA FEDE"

29 novembre 2015 | 1a Domenica di Avvento - Anno C | Omelia
ATTENDERE IL SIGNORE NELLA FEDE
Attendere può corrispondere ad un atteggiamento di gioia oppure di apprensione e di paura. Gli
avvenimenti che hanno sconvolto e continuano a preoccupare l'Europa ingenerano in molti un senso di paura e di preoccupazione per quello che potrebbe succedere in futuro. L'atteggiamento che la Parola ci suggerisce in questa prima domenica di Avvento, con cui iniziano il nuovo anno liturgico e la preparazione al mistero del Natale, è la fede: la paura viene sconfitta dall'assicurazione che Dio verrà ad abitare in mezzo al suo popolo, garantendo tranquillità, giustizia e liberazione. E' un messaggio che ci allarga il cuore e permea i nostri giorni di una dolce e gioiosa aspettativa.

LE VENUTE DI CRISTO

Dicevamo delle diverse sfumature che può rivestire l'attesa. Il brano del Vangelo di Luca sembra voler accostare sentimenti contrastanti nel disegnare gli avvenimenti del futuro. L'evangelista non cela il fatto che lo sconvolgimento dell'universo, che la conclusione della storia possano ingenerare un senso di angoscia, di paura per la venuta di Cristo alla fine dei tempi. In effetti l'incontro definitivo rappresenterà per molti la liberazione e la realizzazione delle attese di un'intera esistenza. Ma è possibile, e Luca è esplicito in ciò, che altri possano arrivare impreparati, inconsapevoli, ingombrati dagli affanni della vita al definitivo incontro con il Cristo glorioso sulle nubi del cielo.
L'evangelista consiglia due atteggiamenti che devono caratterizzare il tempo dell'attesa, il tempo dell'esperienza di vita di ciascuno di noi: l'attenzione e la vigilanza. L'attenzione si riferisce all'interpretazione dei segni dei tempi e al pericolo costante di perdere l'orientamento, di non sapere più verso quale meta camminare e quindi al rischio di vivere alla giornata oppressi dal peso dell'esistenza e vittime degli aspetti più deteriori della nostra natura. La vigilanza, che si concretizza in un atteggiamento di preghiera incessante che penetra nella vita, è espressione di una vita radicata nella fede: "Vegliate in ogni momento pregando".
L'Avvento è pertanto un tempo di gioiosa attesa: ci prepariamo a rivivere il mistero del Natale, della prima venuta di Cristo nella prospettiva dell'incontro definitivo alla conclusione della nostra vita e poi alla fine della storia del mondo.
Allora ci rendiamo conto che Gesù, che è venuto nel tempo nel mistero del Natale e verrà nella gloria alla fine dei tempi, è presente e viene ogni giorno, facendosi compagno di viaggio di ciascuno di noi in questo pellegrinaggio meraviglioso e impegnativo che è la nostra vita.

NEL NATALE DEL SIGNORE SI REALIZZANO LE PROMESSE

Molto sintetico, ma molto suggestivo è il brano del profeta Geremia. E' Dio stesso che parla e rassicura il popolo, in un momento molto difficile di incombente sciagura e quindi di angoscia e di paura, che le promesse di bene si realizzeranno: " (…) in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra".
E' un esplicito annuncio di salvezza in una situazione in cui tutti si sentono minacciati da un nemico potente e invincibile: "Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla".
Si percepisce la rassicurante dolcezza del Natale del Signore nella storia, di Gesù di Nazareth il "germoglio giusto" di Davide.
E' bello, all'inizio dell'Avvento, lasciarci pervadere da questa sensazione che ciò che stiamo sperimentando ora, magari con affanno, con preoccupazione, forse con angoscia, non è la volontà definitiva di Dio. Il mistero del Natale di Gesù ci richiama che Cristo è vivo ed operante in mezzo a noi. Egli ci comprende perché ha fatto l'esperienza della carne, della vita dell'uomo su questa terra.
Il Natale del Signore, a cui ci prepariamo, ci rassicura che Dio è con noi, solidale fino in fondo alla nostra vicenda umana su questa terra con tutta la sua grandezza e la sua miseria. In Gesù Dio è fedele alla sua promessa di bene e di felicità.

UN'ATTESA CHE SOVRABBONDA DI AMORE

La venuta di Cristo nella storia è stata un dono dell'amore di Dio: una formidabile esperienza di amore. La fede, in cui viviamo questo mistero, ci richiama alla nostra identità di cristiani, di discepoli di Cristo, che si realizza nell'amore: "Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra voi e verso tutti".
Ci rendiamo chiaramente conto che la Parola, che ci è stata consegnata all'inizio di questo Avvento, ha delineato concretamente il nostro cammino spirituale in preparazione al Natale con queste caratteristiche: la fede nelle promesse di Dio che si concretizza nella preghiera vigile e attenta e in un amore vero, sovrabbondante verso i nostri fratelli.
Fede, preghiera e amore sono le parole chiave che ci indicano il cammino.

E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. …
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
                                                                            (Madre Teresa di Calcutta)

 Don Gianni MAZZALI sdb

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