GIOVANNINI Attilio sdb "Chi è il Re?"

22 novembre 2015 | 34a Domenica: Cristo Re - Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
Chi è il Re?
* Gesù Cristo primogenito dei morti e sovrano dei re della terra, l'Alfa e l'Omega, colui che era che è e che viene, il Pantocrator.

Gesù di Nazareth, profeta palese messia nascosto, annunciò che il Regno di Dio era in arrivo. Compì segni prodigi e miracoli che facevano intravvedere e perfino anticipavano il Regno. Ma il Regno... dov'era?
Ecco, la gente avrebbe voluto che lui si mettesse a capo delle armate rivoluzionarie e conquistasse il mondo, per farlo girare come si doveva. Lui invece rimase ostinatamente disarmato e riservato.
Disillusa, la gente lo abbandonò e i poteri costituiti ne approfittarono per farlo fuori. Era stato troppo popolare... Dopo di che il mondo continuò per la sua strada, nella semplice e brutale logica della forza.
Eppure il suo mistero non era cancellabile così. La sua stessa morte non era riducibile a una sfortunata congiuntura di eventi manipolati dai poteri costituiti. La sua fede nella venuta del Regno non era spiegabile come ideologia apocalittica o generosa illusione. Se lui aveva predicato l'amore e il servizio come via alla giustizia, tutta la sua vita, e anche la sua morte, era stata amore e servizio.
E fu per questo che avvenne il grande capovolgimento, che si operò la vera svolta della storia. I suoi seguaci parlarono di "risurrezione", poiché colui che era stato ucciso apparve loro vivo. Colui che era stato condannato come falso profeta e bestemmiatore risultava approvato da Dio. Colui che sembrava un semplice galileo marginale mostrava il suo volto di Figlio di Dio trascendente.
Era certo stata proprio la sua morte di "servo" e la sua offerta incondizionata al Padre a propiziare l'intervento di Dio che apriva un nuovo inizio.
Sì, un nuovo popolo predeva il cammino. Un popolo di cui il mondo sembrò non accorgersi. Ma questo non era un problema. Come Gesù, che pure era il Figlio di Dio - ora si era capito -, era vissuto nell'umiltà di un ebreo marginale, così la nuova comunità non sperimentò la rivincita sui violenti, l'immediata vendetta di Dio... Sperimentò il soffio di uno spirito nuovo. Sentì in sé lo stesso Spirito che si era manifestato in Gesù facendolo compassionevole, dimentico di sé, libero di fronte al mondo perché totalmente consegnato alla volontà del Padre. Questo sperimentò.
Il nuovo popolo poi non si raccontava i segni e i carismi del rabbi come un mitico passato, ma li sperimentava quotidianamente, li esercitava nell'annuncio del Regno, esattamente come Gesù.
Proprio come lui la comunità procedeva tra persecuzioni e tribolazioni, ma risorgeva più grande ad ogni tempesta.
Allora davvero Gesù era il primogenito dei morti, colui che aveva aperto la strada della risurrezione e della vita per tutti. Davvero i potenti della terra, capaci solo di dare morte, non erano nulla di fronte a Gesù, non avrebbero mai vinto, non avevano futuro. Erano parte del mondo vecchio, che va avanti ancora, ma è comunque vecchio, sempre uguale, catastrofico.
Al di sopra di loro si è levato un astro sfolgorante, a cui va la gloria e la potenza nei secoli, perché da lui viene la novità. A lui devono essere rivolti i nostri occhi, perché lui ci fa regno e sacerdoti, cioè liberi dal potere del male e capaci di rendere gioioso culto al Dio della vita, e non più alla Bestia, ricacciata indietro, fuori dal mondo.
Lui dobbiamo attendere in ogni momento, perché lui viene continuamente incontro a chi ha fede, per renderlo vincitore e re.

GIOVANNINI Attilio sdb

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