p. Fabrizio Cristarella Orestano"TUTTA LA VITA!"

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (B) - Dare la vita
  5 novembre 2015 | Anno 2014/15, Omelie Anno B
TUTTA LA VITA!
1Re 17, 10-16; Sal 145; Eb 9, 24-28; Mc 12, 38-44 
MONASTERO DI RUVIANO,
E’ apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso: così scrive l’autore della Lettera agli Ebrei …
l’offerta di sé fino alla fine è, in fondo, il vero tema su cui la liturgia di questa domenica vuol far soffermare la nostra riflessione e la nostra preghiera.
L’Evangelo di Marco ci conduce alla soglia della sua conclusione e, in queste ultime domeniche, ci porta agli esiti della nostra storia e della grande storia … l’esito passa per l’offerta totale di Cristo, un’offerta che, sempre come scrive la Lettera agli Ebrei, è collegata al suo ritorno con cui ci sarà il compimento di ogni storia e di tutta la storia.
Scambiare il tema di questa domenica per un invito alla generosità ed alla discrezione nel fare il bene e nel dare la “carità” è davvero depauperante! La tendenza alla lettura moralistica dell’Evangelo purtroppo ha portato troppe volte la comunità cristiana a perdere il vero cuore di tante pagine della Scrittura, e questa pagina è una delle “vittime illustri” di tale vizio ecclesiastico.
Il testo certamente inizia con un invito a guardarsi da chi ostenta se stesso; se leggiamo bene, questa ostentazione di sé ha al cuore la smodata fiducia in se stessi e nel mondo, ha al cuore quella terribile tendenza anti-evangelica di voler sempre salvare se stessi.
I ricchi che ostentano le loro azioni, si fidano delle loro azioni e vogliono mettere se stessi sulla scena del successo e dell’applauso: ad essi interessa il giudizio del mondo e perciò assecondano il mondo; ad essi interessa che la loro vita abbia molte lodi e molti incensi. La povera vedova è contraltare di questo atteggiamento, perché con il suo comportamento è davvero una pagina vivente di evangelo.
La fiducia di questa donna è riposta solo in Dio e non in se stessa, né tantomeno nelle ricchezze che non ha; la povera vedova è tanto “pagina di evangelo” da essere profezia ed annunzio per Gesù stesso, la povera vedova è per Gesù segno dello scoccare dell’ora, come direbbe Giovanni nel suo Evangelo. L’ora del Messia scocca, e la vedova, con il suo gesto, dice a Gesù quale sia la via che bisogna che Egli imbocchi: gettare in Dio la vita, tutta! Il testo greco, infatti, dice proprio così: “ólontònbíonautẽs”, “tutta la sua vita”. La solennità di questa parola, introdotta con l’amen rivelativo, ci dice che qui Gesù non sta dando un precetto morale di buon comportamento, ma sta rivelando qualcosa che è contemporaneamente essenziale alla sua missione e alla vita dei discepoli: dare la vita fa ritrovare la vita!
La storia di un’altra vedova, la vedova di Sarepta, che oggi incontriamo nella prima lettura, tratta dal ciclo di Elia nel Primo Libro dei Re, ci dice proprio questa verità: consegnarsi al Signore senza fidarsi delle apparenze umane, ma confidando nella sua Parola è fonte di vita. La vedova di Sarepta si fida più della parola di promessa del profeta che dell’evidente incombere su di lei e sul figlio della morte per fame; così la vita le è donata in abbondanza.
Gesù nell’evangelo ha detto con chiarezza che «chi vorrà salvare la propria vita la perderà e chi perderà la vita per Lui e per l’Evangelo la salverà» (cfr Mc 8, 35): anche questa parola è certamente una via di sequela di Cristo, una via per il discepolo, ma è prima ancora la via che Lui, Gesù, ha imboccato: dare la vita, unica via per ritrovare la vita in pienezza. Come tutte le parole dell’Evangelo è via per il discepolo perché prima è stata via di Gesù!
La povera vedova di questo passo dell’Evangelo di oggi dice a Gesù che è scoccata l’ora di gettarsi a capofitto nel dono totale di sé, nel perdere la propria vita per amore del mondo … è l’ora di cadere in Dio, come quei due spiccioli della vedova cadono nel tesoro del Tempio.
Dopo aver visto il gesto “profetico” della piccola vedova, Gesù annunzia il compimento, il senso della storia, con il grande discorso escatologico del capitolo 13; solo dopo entra nella sua Passione, gettando – come quella donna che scompare inconsapevole tra la folla – tutta la sua vita per amore del Padre suo, per amore del mondo.
Si è discepoli solo dando la vita! Dobbiamo davvero farcene convinti!
p. Fabrizio Cristarella Orestano

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