D. Gianni MAZZALI sdb "IN CAMMINO VERSO L'AMORE"

20 dicembre 2015  |  4a Domenica di Avvento - Anno C   |   Omelia
IN CAMMINO VERSO L'AMORE

E' una bella sensazione quella di camminare verso una meta, un traguardo e condividere la fatica e la gioia del cammino con qualcuno che ci vuol bene e a cui vogliamo bene. E ciò è soprattutto vero quanto senti la fatica, a volte la durezza del cammino. La Parola oggi ci trasmette questa realtà della vita come un cammino verso un approdo, verso l'esperienza che ci fa sentire umanamente appagati: l'amore. E' confortante condividere la nostra realtà di viandanti con la madre di Dio, con la giovane donna che porta in sé l'Emmanuele e che cammina per poter donare amore.



E MARIA SI MISE IN VIAGGIO

Non ci sorprende questo mettersi in viaggio di Maria. Qualcosa di straordinario è avvenuto in lei dopo quel misterioso incontro con il messaggero di Dio. Sente che sta condividendo la sua vita con una nuova creatura ed anche Giuseppe, dopo il primo turbamento, vive con gioia e serenità l'avvenimento che ha cambiato la sua vita e le sue prospettive. Vede Maria allontanarsi all'orizzonte, è preoccupato per la salute della sua sposa e per le fatiche di un lungo viaggio. Percepisce tuttavia che dall'alto Maria viene guidata, quasi sospinta a lasciare Nazaret verso le montagne della Giudea per dare risposta ad un mistero di amore che la sta inondando.
Il viaggio di Maria è il viaggio dell'Amore che sta crescendo in lei e che già si vuole comunicare fin dal grembo di sua madre per essere Dio con noi, in mezzo a noi, uno di noi. Il pellegrinaggio della Madre di Dio verso la cugina Elisabetta è l'icona del nostro viaggio esistenziale, della nostra affannosa ricerca dell'amore, del nostro più profondo bisogno, quello di amare e di essere amati. I sussulti del piccolo Giovanni nel sentire la presenza dell'Emmanuele rappresentano il nostro riconoscere e immedesimarci in una esperienza così vera e così intensa di amore che mette in azione tutte le energie della nostra vita.
Il Natale del Signore che attendiamo è mistero di amore e di gioia, proprio come l'ha vissuto Maria. La seguiamo e la imitiamo nel suo percorso spirituale nell'umiltà del suo sì, nella sua accoglienza totale del Dio-Amore e nella gioia, nella beatitudine che le sgorgano dal cuore.

BETLEMME CASA DELL'AMORE

Davvero fitto è il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio. Michea, un profeta così coinvolto nelle vicende della sua gente, così sensibile ai problemi della giustizia sociale contro il latifondo e lo strapotere delle classi abbienti, allarga la sua visuale e contempla la piccola Betlemme, il villaggio scelto da Dio per la nascita di suo figlio: "E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore di Israele".
La storia di Gesù comincia in un piccolo villaggio, così poco rilevante al punto da non potersi annoverare tra i villaggi di Giuda. Eppure è lì che nasce l'Amore. Betlemme, "casa del pane", è la patria provvisoria, temporanea di Gesù che tutti riconosceranno come il nazareno. Betlemme è l'epilogo del secondo viaggio di Maria, incinta di Gesù. Il movimento di salvezza di Dio occulta la sua divinità, la nasconde, l'avvolge, quasi la secreta nascendo in un luogo insignificante e vivendo in un villaggio senza fama e senza attrattiva.
Davvero Betlemme rappresenta l'Amore allo stato puro, nella sua essenza più profonda, in un dono spoglio e totale. Non soltanto da i natali al Dio con noi, ma quasi lo occulta, alla periferia, in una grotta. Al contrario ne custodisce un amore infinito, immacolato, inviolato. Davvero Betlemme è la casa dell'amore.

GESU' : UNO DI NOI

"Un corpo invece mi hai preparato.(...) Ecco, io vengo per fare, o Dio la tua volontà".
L'autore della lettera agli Ebrei interpreta così il pensiero di Gesù che entra nel mondo, come uomo, come uno di noi. Un'espressione ricca di significato che nella sua essenzialità esprime la piena umanità del Cristo, la sua entrata nella carne e la sua determinazione a realizzare il progetto di Dio su di lui. E' un progetto di amore, un tragitto che realizza un dono totale: l'offerta del corpo, ricevuto dalla madre Maria, fino alla passione, alla crocifissione alla morte in croce. Nell'espressione "E il Verbo di Dio si è fatto carne" è contenuto il mistero del Natale, di un bimbo che è egualmente uomo e Dio e il mistero della Pasqua, di un uomo-Dio che muore per sconfiggere la morte, conseguenza del nostro peccato.
Sentiamo che sei uno di noi, Gesù, e per questo anche noi desideriamo continuare il nostro viaggio verso l'Amore, verso il dono di noi stessi, come risposta all'amore che ci ha salvati e ci salva.

"Il Natale, bambino mio, è l'amore in azione. 
Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale". (Dale Evans)
D. Gianni MAZZALI sdb

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