D. Gianni MAZZALI sdb"UNA DONNA PER L'UMANITA'"

8 dicembre 2015 | Maria Immacolata - Avvento - Anno C | Omelia
UNA DONNA PER L'UMANITA'
La nostra fede non è sovrastruttura. Fa parte integrante e permea tutte le espressioni della nostra esistenza. La figura di Maria, la Madre di Gesù di Nazaret, che tanta parte occupa nella
fede e nella devozione dei credenti, anche non cristiani, non è un ornamento, ma una presenza essenziale. E' stata e continua ad essere una garanzia del progetto di salvezza di Dio e un punto di riferimento nel travaglio e nella tenebrosa esperienza del peccato. Per quanto devastante sia stata l'esperienza della ribellione, la grazia e non il peccato è l'ultimo sigillo di Dio.

UN DISEGNO DI AMORE

Profondissimo e di ampio respiro è il prologo alla lettera agli abitanti di Efeso. Paolo ci invita a contemplare una realtà che ci supera e ci coinvolge tutti: nel progetto creatore di Dio al centro c'è il Cristo della fede, il Verbo del Padre: "in lui (Cristo) ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci ad essere per lui figli adottivi, mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà".
E' davvero difficile sondare le ricchezze e l'incanto di questo essere stati pensati e voluti da Dio fin dall'eternità, indissolubilmente legati a Cristo, la Parola creatrice. Per quanto sorpassi la nostra comprensione razionale ci commuove la presa di coscienza che si tratta di un "progetto di amore", che concretizza la volontà creatrice di Dio. Ciascuno di noi esiste non per una fatalità (qualcuno arriva a pensare ad una disgrazia!), per un meccanismo biologico, bensì per il pensiero eterno dell'amore di Dio. Prima che dall'amore dei nostri genitori ( se di vero amore si è trattato) ciascuno di noi è stato plasmato dalla tenerezza del cuore di Dio.
E nel nostro DNA si rintraccia la vocazione all'amore, alla santità, alla figliolanza di Dio. Non vi può essere contrasto più marcato con l'esperienza della ribellione del peccato. Dio mi ha voluto e fatto suo nell'amore ed io mi ribello, non accetto un dono che mi limita, voglio essere "un Dio". Gesù, il Signore, ci porta al di là dell'esperienza di Adamo, ci fa superare lo scoglio insormontabile della ribellione, per ritrovare tutti i lineamenti dell'originale "disegno di amore.

IL PECCATO DELLE ORIGINI: ORGOGLIO E PAURA

E' curioso vedere l'uomo e la donna delle origini ribelli dopo aver commesso il fatto. Forse hanno ancora in bocca il gusto della mela ed amaramente si rendono conto che non è successo quanto si sarebbero aspettati. L'orgoglio che li ha letteralmente sedotti ora si è trasformato in vergogna, in paura con il tentativo maldestro di palleggiarsi la responsabilità.
In effetti l'esperienza del peccato, del male ti isola, ti fa perdere la visuale e ti consegna ad una solitudine amara e devastante. Ti senti nudo: "Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto".
Indubbiamente la pagina del Genesi, nel racconto della ribellione di Adamo e di Eva, ci trasmette la verità dell'esperienza universale del peccato e soprattutto della tendenza della nostra natura verso il peccato. Sotto questo aspetto ci sentiamo ben rappresentati dai due progenitori nelle molteplici nostre esperienze negative. Purtroppo c'è la possibilità per tutti di essere peccatori e tale possibilità si trasforma spesso in gesti ed azioni quotidiane che ci mortificano, ci disorientano e ci inducono a fuggire anche da noi stessi.

L'IMMACOLATA: UMILTA' E PACE

La pagina del Genesi con le sue tinte fosche e caliginose, pur mitigate da una misteriosa promessa, viene letta oggi specularmente alla pagina di Luca che racconta dell'arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la nascita di Gesù.
Sembra che ci sia il convergere di due luci: non soltanto il fulgore dell'arcangelo, ma una soave luminosità che circonda Maria, forse immersa nelle faccende di casa, ma libera e serena interiormente. Mentre nel giardino dell'Eden Dio ricerca i progenitori che vergognosi si sono nascosti, nella casetta di Nazaret Gabriele sottolinea che il Signore è lì presente ed è con Maria, la sua prediletta.
Come stravolge le situazioni il peccato! Anche Adamo ed Eva erano gli amici di Dio che con loro si intratteneva sul far della sera. Che contrasto con la grazia, l'amore di Dio che avvolge la giovane Maria, che l'ha avvolta fin dal momento del suo concepimento! Da questo amore coinvolgente, la nota dominante dell'esperienza di questa ragazza, nasce il sì che riporta la storia al primigenio disegno di amore del creatore. L'Immacolata è esperienza di umiltà e di pace che sopprime l'orgoglio e la paura del peccato delle origini. Ha vinto la grazia di Dio.

"Maria Santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra e per cui salgono gli uomini al cielo". (S. Agostino)

 D. Gianni MAZZALI sdb

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