Don Domenico MACHETTA"La Vergine partorirà".

20 dicembre 2015 | 4a Domenica di Avvento Anno C | Appunti per Lectio
"La Vergine partorirà".

I nostri occhi ormai sono puntati sul grembo di Maria. E sentiamo vicina più che mai anche la figura di
Giuseppe. Siamo invitati tutti a Betlemme, dove sappiamo di essere attesi con ansia.
1ª LETTURA: Mi 5,1-4a
Michea, discepolo di Isaia (VIII secolo a.C.), da uomo dei campi, come Amos, ha un linguaggio forte e concreto, piuttosto rude, ma caldo e appassionato. È un difensore della giustizia. Dio fa il processo al suo popolo: ingiustizie sociali, mercanti che truffano, famiglie divise, sacerdoti attaccati ai soldi. Michea indicherà la strada: "Praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio".
L'ambiente sociale descritto da Michea è veramente squallido. Ma l'ora della speranza scocca quando umanamente non c'è più speranza. In questa gelida oscurità, ecco una luce: viene da Betlemme, la città di Davide. Questa notizia ci collega con la profezia di Natan (2 Sam 7).
"E tu, Betlemme di Efrata, così piccola...": un testo che, dopo sette secoli, farà tremare le pareti del palazzo di Erode il grande. Matteo, nell'episodio dei Magi, ritoccherà simpaticamente queste parole: "E tu, Betlemme, non sei davvero la più piccola..."!

Anche Michea, come Isaia (7-12), annuncia "colei che deve partorire". Questi profeti sono accanitamente ancorati a una verità: Dio è fedele alle sue promesse, perché l'amore di Dio non è stagionale, ma eterno. Michea chiude questa pagina con la parola "shalom": il Messia porterà la pace, anzi lui stesso sarà la pace, come confermerà la lettera agli Efesini (Ef 2,14).

VANGELO: Lc 1,39-48

Nella IV d'Avvento viene presentato il racconto della Visitazione.
Attenzione a non depauperare questo testo! Cosa vuol dirci Luca? Al di dentro del racconto di questo gesto di Maria verso Elisabetta, esplode un enorme tema biblico.
Comunemente si parla della visita di Maria ad Elisabetta, ma in realtà si tratta della visita del Signore, annunciata dai profeti, dai Salmi ("Signore, visita questa vigna..."). Maria è in viaggio verso la montagna... È significativo anche il fatto che non venga indicato il luogo geografico: diventa un viaggio che ci coinvolge tutti, il viaggio di chi ha accolto la "bella notizia" e sente il bisogno, l'urgenza di comunicarla. Maria è stata annunciata, la Parola si è incarnata in lei e la fa correre (perché la parola di Dio "corre veloce", come dice il Salmo 147). Chi riceve un lieto annuncio sente l'urgenza di correre, come i pastori che vanno a Betlemme "senza indugio", come Zaccheo che scende "in fretta" dalla pianta dopo aver incontrato lo sguardo di Gesù, come i discepoli di Emmaus, che, dopo aver riconosciuto Gesù allo "spezzare il pane", pieni di gioia tornano senza indugio a Gerusalemme. Maria porta nel suo grembo il corpo del Signore: è la prima processione del Corpus Domini! Il Figlio di Dio già percorre le strade del mondo. Qui dunque c'è il grande tema dell'arca dell'alleanza: la vera arca che porta la Presenza del Signore è Maria! Curiosamente nel greco di Luca si trovano dei termini corrispondenti al testo greco della Bibbia dei Settanta che riguardano l'arca. E quando Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino esulta (letteralmente "danza") nel suo grembo, come Davide danzava davanti all'arca.
Per capire bene il testo della Visitazione dunque bisogna ricordare i testi antichi sull'arca del Signore. L'arca era stata fatta costruire da Mosè per ordine di Dio. Aveva sempre vagato accompagnando la marcia del popolo d'Israele dal Sinai in poi. Quando Davide vorrà dare all'arca una sede definitiva costruendo un grande tempio, si sentirà dire dal profeta Natan che Dio non è d'accordo. Non sarà Davide a costruire una casa per Dio, ma Dio costruirà una casa per lui e la sua discendenza. Il grande tempio sarà costruito da Salomone, ma sarà distrutto. Il luogo definitivo della dimora di Adonaj non sarà costruito per mani di uomo.
"A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?", dirà Elisabetta. Maria è la Chiesa: beata perché ha creduto, veramente madre-matrice dei credenti. Nel salmo dell'arca (131/132) Davide dice: "Non concederò sonno ai miei occhi finché non avrò trovato una dimora per il Signore". Qualcuno ha commentato: "Non concederò sonno ai miei occhi finché io non sarò diventato una dimora per il Signore".
Luca termina il racconto dicendo che Maria si fermò circa tre mesi. Non è un particolare insignificante: l'arca rimase tre mesi nella casa di Obed-Edom portando la benedizione di Dio! (2 Sam 6,11).
Nella casa di Zaccaria succede un fenomeno che anticipa la Pentecoste, perché è arrivata lei, l'Arca della nuova alleanza, su cui è sceso lo Spirito. Tutti sono colmati di Spirito Santo e cantano le meraviglie del Signore.
Siamo pronti ormai per celebrare il Natale. Maria e Giuseppe ci aspettano a Betlemme, dove "Colei che deve partorire partorirà".

Don Domenico MACHETTA

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