Don Paolo Zamengo,SDB "La prima visita di Gesù "

La prima visita di Gesù       Lc 1, 39-48  IV Domenica di Avvento (Anno C)
FRAMMENTO
Ecco Gesù che già esce di casa e fa visita a una famiglia, quella di Elisabetta. Non è solo, perché non è ancora in grado di farlo. Si fa accompagnare da Maria, la madre, nel seno della quale si è nascosto.



Dio già vive sulla nostra terra e abita il cuore della creatura preferita, ma non respira ancora la nostra aria e il suo nome è stato pronunciato solo dall’angelo. I tratti del suo viso d’uomo e il colore dei suoi occhi non li possiamo immaginare se non attraverso il volto di sua madre.

Maria stessa sa che egli è là perché ha creduto all’angelo, ma non lo vede ancora.  Anche Elisabetta ha ricevuto una parola dal Signore e un dono meraviglioso. Anche lei nel grembo porta un bambino, l’ultimo ma non il più piccolo dei profeti. Anche questo bambino matura pazientemente poiché il suo tempo è vicino.

Maria porta Gesù, Elisabetta porta Giovanni e quando questi due bambini si incontrano, un soprassalto di gioia rivela la presenza misteriosa del Salvatore. Un sussulto, un’esplosione, un fremito dello Spirito Santo riempie le due madri e due meravigliosi canti di gioia scoppiano insieme. La benedizione di Elisabetta e il Magnificat di Maria.

Nello stesso modo, Gesù è contemporaneamente presente nel cuore della Chiesa e nel cuore di ogni credente.  Gesù ci ha assicurato che sarà con noi, invisibile, fino alla fine dei secoli e ci ha promesso il suo ritorno quando il cielo e la terra passeranno.

La Chiesa porta il Signore, misteriosamente, come Maria l’ha portato nei nove mesi dell’attesa. Lo porta nella Parola che le è stata affidata e nei sacramenti che sono come la sorgente da cui nascono i suoi nuovi figli.

Essa porta Gesù in ciascuno di noi. Un Gesù nascosto, invisibile e tuttavia presente, che cresce in noi. Fino a quando Gesù potrà riempire tutta la nostra vita, mettere le sue radici nel nostro cuore e risplendere definitivamente, un giorno, sul nostro volto.

Di quando in quando, come avvenne tra Maria ed Elisabetta, accade un incontro, atteso, dolce, sconvolgente. Per un attimo o per l’eternità.

Quando Gesù, attraverso la Chiesa, attraverso Maria, ci fa visita e si riflette in noi, è lui che sussulta ancora nel nostro cuore. Sussulto di gioia, forse invisibile agli occhi degli altri, ma che dice quanto Gesù è con certezza in noi e quanto il suo diventa il nostro respiro.

L’eucarestia è uno di questi momenti privilegiati. È un incontro dove il mistero dell’Avvento si realizza. Nel pane e nel vino, Gesù ci visita, viene e si dona a noi. E noi siamo ricolmi di Spirito Santo. Finalmente la sua vita in noi e la nostra vita in lui.  

Noi non siamo capaci di attenderlo così ardentemente se lui non fosse già tutta la nostra vita. Ma Gesù viene ancora e ritornerà, un giorno, per condurci con sé dove lui è già, presso il Padre, per sempre. Allora sarà il nostro definitivo Natale.

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