PANE QUOTIDIANO«Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea»

La Liturgia di Domenica 6 Dicembre 2015  VANGELO (Lc 3,1-6) COMMENTO:P. Maciej SLYZ Misionero de Fidei Donum (Bialystok, Polonia)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della
Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per
il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Parola del Signore

«Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea»
P. Maciej SLYZ Misionero de Fidei Donum 
(Bialystok, Polonia)
Oggi, quasi la metà del Vangelo è dedicata a dati storici e biografici. Nemmeno nella liturgia della Messa questo testo storico è stato cambiato per il frequente «in quel tempo». Ha prevalso questa introduzione così "insignificante" per l'uomo contemporaneo: «Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea» (...)" (Lc 3,1). Perché? Per demistificare! Dio è entrato nella storia dell’umanità in un modo "concreto", come lo ha fatto anche nella storia di ogni uomo. Ad esempio, nella vita di Giovanni, —figlio di Zaccaria—, che era nel deserto. Lo chiamò a gridare sulla riva del Giordano ... (Lc 3,6).
Oggi, quando il presidente degli Stati Uniti è Barack Obama, quando il Pontefice è Papa Francesco ... Dio gestisce anche la sua parola verso me. Lo fa personalmente, —come con Giovanni Battista—, o per via dei loro emissari. Il mio fiume Giordano potrebbe essere l'Eucaristia Domenicale, potrebbe essere il tweet di Papa Francesco che ci ricorda che «Il cristiano è testimone non di una teoria, ma di una Persona: Cristo risorto, vivente e unico Salvatore di tutti». Dio è entrato nella storia della mia vita, perché Cristo non è una teoria. Egli è la pratica salvatrice, la Carità, la Misericordia.

Eppure, questo stesso Dio ha bisogno del nostro povero sforzo: che riempiamo le valli della nostra diffidenza verso il suo amore; che livelliamo i monti e le colline del nostro orgoglio, che impedisce di vederlo e di ricevere il suo aiuto; che siamo capaci di livellare e raddrizzare le vie tortuose che rendono il percorso al nostro cuore un labirinto ...

Oggi è la seconda Domenica di Avvento, il cui obiettivo è che io possa trovare Dio nel cammino della mia vita. E non solo un Neonato, ma soprattutto, il Misericordioso Salvatore, per vedere il sorriso di Dio, quando tutti potranno vedere la salvezza che Dio ha mandato (cfr Lc 3,6). Proprio così! Il santo Gregorio ha insegnato, «Niente piacque tanto Dio come la conversione e la salvezza dell'uomo».


LA VOCE DI UN VESCOVO
Se ci guardiamo intorno, certamente troviamo persone interessate e disponibili a cominciare o a ricominciare un cammino di fede, se incontrassero dei cristiani innamorati di Gesù Cristo: non dovremmo e non potremmo essere noi quei cristiani?
Ma dobbiamo deciderci una buona volta: dobbiamo spalare le montagne dell'orgoglio e dell'invidia, riempire le voragini scavate dall'indifferenza e dall'indolenza, raddrizzare i sentieri di tanti nostri compromessi e peripezie a zig-zag. Il cantiere è aperto, i lavori sono in corso...

 mons. Francesco Lambiasi

Commenti

Post più popolari