PANE QUOTIDIANO«Vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno»

La Liturgia di Sabato 26 Dicembre 2015  VANGELO (Mt 10,17-22) COMMENTO: Rev. D. Joan BUSQUETS i Masana  (Sabadell, Barcelona, Spagna)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Parola del Signore

«Vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno»
+ Rev. D. Joan BUSQUETS i Masana 
(Sabadell, Barcelona, Spagna)
Oggi, la Chiesa festeggia il suo primo martire, santo Stefano Diacono. Il Vangelo, certe volte, sembra sconcertante. Ieri ci trasmetteva sentimenti di gioia e felicità per la nascita di Gesù Bambino: «I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto» (Lc 2,20). Oggi sembra come se ci volesse in guardia dei pericoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno» (Mt 10,17). Perché coloro che vogliono essere testimoni, come i pastori nella gioia della nascita, devono anche essere coraggiosi come Stefano al momento della proclamazione della Morte e Resurrezione di quel Bambino che aveva la Vita in Lui.

Lo stesso Spirito che coprì Maria con la sua ombra, la Madre Vergine, per rendere possibile la realizzazione del piano di Dio per salvare gli uomini; lo stesso Spirito che discese sugli Apostoli perché uscissero dal loro nascondiglio e diffondessero la Buona Novella -il Vangelo- in tutto il mondo, è colui che dà forza a quel Ragazzo che discuteva con quelli della sinagoga e al quale «non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.» (At 6,10).

Era un martire in vita. Martire significa "testimone". E fu anche martire per la sua morte. In vita seguì le parole del Maestro: «non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire» (Mt 10,19). Stefano, «fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio» (At 7,55). Stefano lo vide e disse così. Se il cristiano è oggi un testimone di Gesù Cristo, quel che ha visto attraverso gli occhi della fede lo deve dire senza paura con le parole più comprensibili, cioè, con i fatti, con le opere.


La testimonianza nello Spirito

Il dono dello Spirito rende possibile affrontare e vivere ogni prova che la vita ci riserva ogni giorno.
SANTO STEFANO CI RICHIAMA CHE IL MARTIRIO E' QUOTIDIANO

don Luciano Sanvito

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