Mons. ANGELO SCOLA MEDITAZIONE "Il mio giusto vive di fede"

MEDITAZIONE
"Il mio giusto vive di fede": questa è l'ottica con la quale dobbiamo leggere i miracoli di Gesù,

i segni che egli compie con la potenza del suo Spirito e per l'edificazione degli uomini assetati
di mistero.
L'acqua che diventa vino a Cana non dipende da una magia, dipende dalla fede di Maria.
Spesse volte Gesù parla della forza della fede: "Sposterete le montagne"; spesse volte accusa
i discepoli di essere uomini di poca fede.
Cos'è in realtà questa fede? È un appoggiarsi su Gesù e sul mistero che egli racchiude: sul Padre
che lo invia, sullo Spirito che sta sopra di lui e dentro di lui.
È un abbandono integrale, senza riserve, che crede in Cristo e crede Gesù Cristo, una consegna
totale di sé che modifica il giudizio, l'affezione e l'azione dell'io.
Nella continua lotta che l'uomo intrattiene con se stesso in ogni circostanza dell'esistenza la fede
è, istante dopo istante, un'uscita da sé per lasciarsi riempire dalla dolce presenza di Gesù. Ancor
meglio, la fede è la povertà dello spirito. Non opporre resistenza ultima all'irrompere di Gesù che
stupisce e rapisce attraverso la circostanza.
Con trepidazione, ma con dialogante letizia, l'uomo s'accorge in tal modo che Cristo diviene la
forma del suo pensare, del suo amare, del suo agire.
Cristo, centro del cosmo e della storia, diventa allora centro dell'esistenza dell'io, origine e
principio autentico del suo essere e del suo vivere. Come per Maria a Cana che osa, perché una
fede umile sa osare, paradossalmente osa oltre i limiti della missione di Gesù e consegna così
col suo cuore certo al Padre la materia per cui lo Spirito di Cristo cambia l'acqua in vino.
Mons. ANGELO SCOLA

Commenti

Post più popolari