Movimento Apostolico" Non è costui il figlio di Giuseppe?"

Non è costui il figlio di Giuseppe?
Movimento Apostolico - rito romano  
IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (31/01/2016)
Vangelo: Lc 4,21-30 
La Scrittura sia dell'Antico che del Nuovo Testamento deve essere sempre vero paradigma per
leggere, interpretare, accogliere ogni presenza di Dio nella nostra storia. Chi però non conosce la Scrittura, chi l'ha dimenticata, chi le dona significati diversi che non sono né nella sua lettera e né nel suo spirito, mai potrà vedere Dio che si manifesta e si rivela attraverso la storia. La storia di Dio con l'uomo ha una costante che mai dovrà essere dimenticata: il Signore è perennemente il Creatore dal nulla, sia dal nulla delle cose, sia dal nulla dell'uomo. Chi dimentica questo paradigma, mai comprenderà l'agire di Dio per la salvezza della stessa storia, nella storia, dalla storia.
Un giorno il Signore mi presentò i suoi strumenti umani con i quali la Madre sua, la Vergine Maria, aveva deciso di volere dare nuova anima, nuova vita, nuova luce a questo mondo confuso, disordinato moralmente, disorientato nella verità, carente della vera luce del suo Divin Figlio, perché privo della sua Parola. Quando entrai nella sala dove essi erano riuniti, non vivi nessun Papa, nessun Cardinale, nessun Vescovo, nessun Presbitero, nessun Diacono, nessun Teologo, nessun Professore, nessun Maestro nelle cose di Dio. Non vi erano esperti di strategia ecclesiale, pastorale, missionaria, catechetica, liturgia, morale, dogmatica, spiritualità, ascetica.
Noi sappiamo che il paradigma degli uomini è la scelta del migliore, del più valido, di colui che è riconosciuto essere un'autorità in materia. Dio invece aveva proceduto in modo opposto, esattamente al contrario. Aveva mandato i suoi angeli a fare un giro su tutta la terra per trovare le persone più inabili, incapaci, quasi senza cultura, addirittura qualcuno era anche quasi muto e altri senza alcuna consistenza umana. Non avevano alcuna ricchezza da mettere in campo. Umanamente erano il niente. Quando vidi quella materia senza alcuna forma, alcuna consistenza, dissi tra me e me: "Se Dio non è qui, non è in nessun altro luogo. Solo Lui può operare con questa materia informe. Solo Lui potrà dare nuova anima e nuova vita al mondo. La materia è perfetta".
Ho potuto operare questo sano, esatto, vero discernimento, perché conoscevo il paradigma di Dio per ogni sua azione. Quelli di Nazaret non operano lo stesso sano discernimento riguardo a Cristo Signore perché loro non partono da Dio, dalla Scrittura. Partono invece dal loro cuore, dalla loro mente, dalla loro cultura mondana. Un Messia dovrà essere potente, ultra potente. Gesù è invece il figlio di un umile falegname. Lui non è figlio di re. Neanche Davide era figlio di re. Dio lo ha scelto da nulla e lo ha innalzato all'altissima dignità di re, facendolo Lui giorno dopo giorno.
Chi vuole che Dio lavori con lui, deve farsi niente, nulla. Se è qualcosa, deve pensare che di ciò che lui è nulla serve al Signore. Dio prima lo dovrà prendere, mettere sotto il torchio, estrarre da lui ogni succo di vizio, peccato, superbia, scienza, sapienza, dottrina, lo dovrà pulire come si pulisce un otre pieno di terra. Solo dopo questa completa pulizia, quando lui sarà totalmente vuoto di sé, il Signore potrà iniziare ad operare con lui. Finché vi resterà un solo grammo della sua antica umanità, Dio non può operare, perché essa gli farà da ostacolo, impedimento, agirà da forza contraria.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci otri vuoti di noi stessi.

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