PANE QUOTIDIANO, «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»

La Liturgia di Domenica 10 Gennaio 2016  VANGELO (Lc 3,15-16.21-22) COMMENTO:+ Rev. D. Joan BUSQUETS i Masana  (Sabadell, Barcelona, Spagna)MUSICA E VIDEO DI JOBA
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro
se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»
+ Rev. D. Joan BUSQUETS i Masana 
(Sabadell, Barcelona, Spagna)
Oggi contempliamo Gesù già adulto. Il bambino del Presepio si fa uomo completo, maturo e rispettabile, e arriva il momento nel quale deve lavorare nell’opera che il Padre le ha confidato. È così come lo troviamo nel Giordano nel momento di iniziare questo lavoro: uno in più nella fila di quei contemporanei suoi che andavano ad ascoltare Giovanni e a chiedergli il bagno del battesimo, come segno di purificazione e rinnovazione interiore.

Lì, Gesù è scoperto e segnalato per Dio: «stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Lc 3,21-22). È la fase preparatoria del gran cammino che è disposto a intraprendere e che lo porterà fino alla Croce. Ê il primo atto della sua vita pubblica, la sua investitura come Messia.

È anche il preludio del suo modo di fare: non agirà con violenza, ne con gridi e asprezze, ma con silenzio e soavità. Non taglierà la canna spaccata, ma l’aiuterà a mantenersi forte. Aprirà gli occhi ai ciechi e libererà i prigionieri. I segni messianici che descriveva Isaia, si compieranno in Lui. Noi siamo i beneficiari di tutte queste cose perché, come leggiamo oggi nella carta di san Paolo: «Egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente (...) perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna» (Tit 3,5-7).

La festa del battesimo di Gesù deve aiutarci a ricordare il nostro proprio Battesimo e gli impegni assunti per noi dai nostri genitori e padrini al presentarci nella Chiesa per farci discepoli di Gesù: «Il Battesimo ci ha liberato da tutti i mali, che sono i peccati, però con la grazia di Dio dobbiamo compiere tutto il bene» (San Cesareo di Arles).

don Luciano Sanvito
Il Battesimo dello Spirito

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E' quando sappiamo mettere sott'acqua tutto il resto.
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Altrimenti, rimaniamo ancorati al Battesimo di acqua, e non operiamo il passaggio(Pasqua) a quello appunto dello Spirito Santo, cioè della coscienza spirituale guidata dal Risorto.

C'è un Battesimo cristiano ricevuto in germe e a sprone, che ci invita a passare a quel Battesimo Cristico che è opera della coscienza illuminata dal Risorto, attraverso la sua Parola, che ci fa emergere dall'acqua, nella quale eravamo stati immersi all'origine della nostra vita.
E' il "peccato originale", cioè la nostra situazione senza il Cristo.



Luigi Della Ragione:
VIENI SPIRITO SANTO (sequenza)
canto a tre voci con accompagnamento di chitarra e immagini.





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