Clarisse Sant'Agata, LECTIO DIVINA "Il roveto che brucia"

Terza Domenica di Quaresima
Antifona d'Ingresso
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi

misericordia, Signore, perché sono povero e solo.
Oppure:
"Quando manifesterò in voi la mia santità, vi raccoglierò da tutta la terra; vi aspergerò con acqua pura
e sarete purificati da tutte le vostre sozzure e io vi darò uno spirito nuovo", dice il Signore.
Colletta
Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la
preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci
opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Oppure:
Padre santo e misericordioso, che mai abbandoni i tuoi figli e riveli ad essi il tuo nome, infrangi la
durezza della mente e del cuore, perché sappiamo cogliere con la semplicità dei fanciulli i tuoi
insegnamenti, e portiamo frutti di vera e continua conversione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli
eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi.
Prima Lettura
Es 3, 1-8a. 13-15
Dal libro dell'Esodo.
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian,
condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve
in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma
quel roveto non si consumava. Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo:
perché il roveto non brucia?". Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal
roveto: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi,
perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!". E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di
guardare verso Dio. Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il
suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal
potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove
scorrono latte e miele". Mosè disse a Dio: "Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: "Il Dio dei vostri
padri mi ha mandato a voi". Mi diranno: "Qual è il suo nome?". E io che cosa risponderò loro?". Dio
disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". E aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: "Io Sono mi ha mandato
a voi"". Dio disse ancora a Mosè: "Dirai agli Israeliti: "Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo,
Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi". Questo è il mio nome per sempre; questo è il
titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione".
Salmo
Salmo 102 (103)
Il Signore ha pietà del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d'Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.
Seconda Lettura
1 Cor 10, 1-6. 10-12
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il
mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso
cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che
li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e
perciò furono sterminati nel deserto. Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo
cose cattive, come essi le desiderarono. Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e
caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono
state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede
di stare in piedi, guardi di non cadere.
Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Convertitevi, dice il Signore, il regno dei cieli è vicino.
Gloria e lode a te, o Cristo!
Vangelo
Lc 13, 1-9
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato
aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: "Credete
che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre
di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi
dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". Diceva anche questa parabola: "Un tale
aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora
disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero, ma non ne trovo.
Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?". Ma quello gli rispose: "Padrone, lascialo ancora
quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per
l'avvenire; se no, lo taglierai".
Sulle Offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione perdona, o Padre, i nostri debiti e donaci la forza di perdonare
ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.
Comunione
Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli
eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi.
Dopo la Comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo
nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Il roveto che brucia

Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro,
suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto
e arrivò al monte di Dio, l'Oreb.
L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.
Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco,
ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo:
perché il roveto non brucia?".
Il Signore vide che si era avvicinato per guardare;
Dio gridò a lui dal roveto: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!".
Riprese: "Non avvicinarti oltre!
Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!".
E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe".
Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto
e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti:
conosco le sue sofferenze.
Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto
e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa,
verso una terra dove scorrono latte e miele".
Mosè disse a Dio: "Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro:
"Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi".
Mi diranno: "Qual è il suo nome?". E io che cosa risponderò loro?".
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!".
E aggiunse: "Così dirai agli Israeliti:
"Io Sono mi ha mandato a voi"".
Dio disse ancora a Mosè: "Dirai agli Israeliti:
"Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe
mi ha mandato a voi".
Questo è il mio nome per sempre;
questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione"
Es 3,1-8a.13-15
Nel roveto Dio parla.
C’è la luce e c’è la voce.
E c’è il fuoco.
Esso brucia ma senza consumare,
senza arrivare al compimento.
A questo fuoco una volta,
tra i popoli vicini a Israele,
si davano i figli per essere bruciati come atto di adorazione agli dei1
.
A questo fuoco si lasciava chi era oggetto dell’ira di Dio.
A Gerusalemme si dava l’olocausto
per essere eternamente consumato in un fuoco eterno,
a Gerusalemme, dove il Cristo con un atto eterno ha offerto se stesso2
.
Fuoco che attende di consumare.
Parola che attende di gridare.
Luce che attende il giorno.
Quello che rivela il roveto è rivelato dal Figlio.

1 Ger 19,5 Hanno costruito le alture di Baal per bruciare i loro figli con il fuoco, olocausti a Baal, cosa che non avevo
ordinato e né mi era mai venuta in mente.
2 Eb 9,13-14 Infatti se il sangue dei capri e dei tori e la cenere di vacca aspersa sui contaminati li santificano,
purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, il quale mediante uno spirito eterno ha offerto se stesso senza
macchia a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire al Dio vivo!
Mosè ed Elia parlavano del suo esodo,
che si sarebbe compiuto a Gerusalemme3
.
Lì il roveto si consuma,
l’olocausto viene bruciato,
il sacrificio viene mangiato,
nel Figlio.
Il roveto si compie nel dono della Sua vita.
Dio ode il grido perché è il grido del Figlio4
.
Questo roveto conosce il dolore5
.
Ho udito, sono sceso.
Padre che ode la Sua voce.
L’amore vede il Figlio, ascolta il dolore dell’uomo dei dolori
E scende a liberarlo.
Il Servo è cresciuto come una radice in terra arida,
un roveto nel deserto.
Davanti all’Uomo dei Dolori ci si copre la faccia6
,
come Mosè davanti al roveto.
Noi lo giudicavamo percosso da Dio, umiliato7
(Il fuoco brucia il peccatore nell’ira di Dio)
All’alba del giorno che risplende per sempre nelle tenebre.
il volto non si copre più
e si volge di nuovo verso Dio
non più nel deserto, ma in un giardino8
,
nel giardino ritrovato9
,
quello del principio di tutte le cose,
quello dove abita l’uomo nuovo,
rifatto a immagine e somiglianza del Figlio10
.

3 Lc 9,30-31 Ed ecco due uomini venire a parlare con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano del
suo esodo che stava per compiersi a Gerusalemme.
4 Mt 27,50 Ma Gesù emise di nuovo un forte grido ed esalò lo spirito. Cfr. anche Mc 15,37.
5 Is 53,3 Uomo dei dolori che conosce il patire.
6 Is 53,3 Disprezzato, ripudiato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al
quale ci si copre la faccia, disprezzato, sì che non ne facemmo alcun caso.
7 Is 53,4 Eppure, egli portò le nostre infermità, e si addossò i nostri dolori. Noi lo ritenemmo come un castigato, un
percosso da Dio e umiliato.
8 Gv 20,13-16 «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano
posto». Detto ciò, si voltò indietro, e vide Gesù che stava lì, ma non sapeva che era Gesù. Egli le disse: «Donna,
perché piangi? Chi cerchi?». Quella, pensando che fosse l'ortolano, rispose: «Signore, se lo hai portato via tu, dimmi
dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Le disse Gesù: «Maria!». Quella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!»
(che significa «maestro»).
9 Gens 2,8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva modellato.
10 1Cor 15,22 come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo.
E il roveto arde per sempre nel cuore di chi ha incontrato il risorto,
lungo la via, lungo la vita.11
Il roveto ardente ora è la Parola che arde nel cuore.
Cuore che arde di un fuoco incontenibile12
.
Cuore che arde della Parola della Pasqua.
Non più Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe,
ma Dio mio e Dio vostro, Padre mio e Padre vostro13
.
Da Mosè, che crede nella possibilità di essere liberi
a Maria, l’esperienza amante dell’amore che vince la morte.
Quelle cose che orecchio non udì e occhio non ha visto,
queste sono rivelate a coloro che lo amano14
.
Stare davanti al roveto,
e ascoltare la sua voce,
e riconoscerci suoi15
,
vuol dire stare davanti all’amore crocifisso
e lì ascoltare la Parola che ci manda all’incontro,
che ci fa amanti e capaci di essere liberi
nel dare la vita come Lui.

11 Lc 24,32 Si dissero allora l'un l'altro: «Non ardeva forse il nostro cuore quando egli, lungo la via, ci parlava e ci
spiegava le Scritture?».
12 Ger 20,9 Perciò pensavo: «Non voglio ricordarlo e non parlerò più in suo nome!». Ma ci fu nel mio cuore come un
fuoco divampante compresso nelle mie ossa; cercavo di contenerlo, ma non ci riuscii.
13 Gv 20,17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre. Va'piuttosto dai miei fratelli e
di'loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"».
14 1Cor 2,9.
15 Gv 10,2-4 Chi invece entra per la porta è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre, le pecore ascoltano la sua voce
e chiama le proprie pecore per nome e le fa uscire. Quando ha spinto fuori tutte le proprie, cammina davanti a loro e le
pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.

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